È Miami la prima squadra a passare il primo turno, con un 4-0 piuttosto “atipico”, visto l’andamento di questi playoffs, ma che comunque, all’interno di ogni singola partita, è stato forse più faticoso del previsto. Anche in gara 4, i Bobcats si sono infatti dimostrati una squadra ostica e di carattere, capace di giocare alla pari con i campioni in carica fino all’intervallo. Poi, nel terzo quarto, una pioggia di triple di James, Chalmers, Allen e Cole porta gli Heat sul +13 e nel quarto periodo gli uomini di Spoelstra si limitano ad amministrare il vantaggio, anche se Charlotte, di pura voglia e guidata da Kemba Walker e Gary Neal, riesce a tornare anche a -7.

Shelvin Mack, MVP a sorpresa per Atlanta (Foto: eluniversal.com)

Shelvin Mack, MVP a sorpresa per Atlanta (Foto: eluniversal.com)

Nella seconda partita, con la serie tornata a Indianapolis, Pacers e Hawks continuano nell’equilibrio visto finora nelle prime 4 gare, con il primo quarto che si chiude sul 20-21. All’inizio del secondo, però, gli Hawks provano a scappare, portandosi a +12 con 4 triple di fila del secondo anno Mike Scott in meno di 3 minuti. Indiana perde la testa, e Atlanta ne approfitta, volando a +21 con un’altra tripla di Scott e a + 25 con Shelvin Mack (57-32) a 2 minuti dall’intervallo. Nel terzo periodo, dopo aver toccato anche il -30, Indiana ridà qualche segnale di vita tornando a -18 (85-67), e, nell’ultima frazione, a -9 (96-87) a 4 minuti dal termine, ma una tripla di Korver ridà fiducia agli ospiti e toglie, di fatto, la speranza di concretizzare la rimonta ai padroni di casa.

Infine, nell’ultima gara, i Mavs, già in vantaggio 2-1 a sorpresa sugli Spurs, entrano in campo con l’atteggiamento giusto per tornare a San Antonio sul 3-1: dopo il 12-2 iniziale di Nowitzki & Co., però, gli Spurs si risvegliano, tornano a contatto già nel primo minuto del secondo quarto (23-23), passano in vantaggio e allungano a +12 con Leonard e Ginobili a metà del periodo, toccando anche il +14 prima della sirena con Duncan. Dopo 3 minuti del secondo tempo Parker insacca in penetrazione addirittura il +20, ma da lì si risveglia anche Dallas, che a poco a poco, con Ellis e Calderón, riduce lo svantaggio. Nel quarto periodo si accende anche l’ex di turno Blair, che infila i canestri del -6 e del -4, con Nowitzki e Crowder a impattare sul 77-77 a 6.20 dal termine. Ed è ancora Blair a riportare in vantaggio i suoi (80-81) con 5 minuti sul cronometro; è un fuoco di paglia, però: gli Spurs tornano avanti con Parker, un gioco da 3 punti di Ellis pareggia nuovamente (87-87) nell’ultimo minuto, ma una tripla di Diaw a 32 secondi dalla sirena chiude definitivamente la gara e pareggia la serie.

Miami Heat @ Charlotte Bobcats 109-98 (serie 4-0)
Atlanta Hawks @ Indiana Pacers 107-97 (serie 3-2)
San Antonio Spurs @ Dallas Mavericks 93-89 (serie 2-2)

Manu Ginobili, determinante per la vittoria Spurs (Foto: sport.malaysia.msn.com)

Manu Ginobili, determinante per la vittoria Spurs (Foto: sport.malaysia.msn.com)

MVP. Con Parker ancora piuttosto evanescente, ci ha pensato Manu Ginobili a portare i suoi a pareggiare la serie contro i Mavs. L’argentino prima tiene a galla gli Spurs nella sfuriata iniziale di Dallas, poi contribuisce in maniera determinante nell’allungo dei neroargento nel secondo periodo; infine, infila con freddezza i liberi che valgono la vittoria nel finale, chiudendo la sua gara con 23 punti e 5 assist.

LVP. Gara a dir poco imbarazzante per Roy Hibbert, che invece che sfruttare al meglio il mismatch con il “pariruolo” (e anche lui poco brillante) Antic costringe il suo coach a tenerlo sul parquet per soli 12 minuti, in cui sbaglia entrambi i tiri tentati e non cattura nemmeno un rimbalzo.

On Fire. L. James (MIA, 31 pts, 7 reb, 9 ast), C. Bosh (MIA, 17 pts, 8 reb), K. Walker (CHA, 29 pts, 11/15 FG, 5 reb, 5 ast), J. McRoberts (CHA, 10 pts, 10 reb, 5 ast), G. Neal (16 pts), P. Millsap (ATL, 18 pts, 8 reb), K. Korver (ATL, 16 pts, 9 reb), D. West (IND, 16 pts, 7 reb, 7 ast), L. Stephenson (IND, 16 pts, 7 reb, 4 ast), B. Diaw (SAS, 17 pts, 4 reb, 4 ast, 3/6 3FG), T. Duncan (SAS, 14 pts, 10 reb), T. Splitter (SAS, 10 pts, 12 reb), M. Ellis (DAL, 20 pts), D. Nowitzki (DAL, 19 pts, 7 reb), D. Blair (DAL, 12 pts, 11 reb, 5/5 FG).

Losing Effort. Troppo solo Paul George, di cui di sicuro non si può dire che non abbia fatto tutto il possibile per vincere la partita: 26 punti, 12 rimbalzi, 6 assist e addirittura 6 recuperi, di cui 14 punti, 8 rimbalzi, 3 assist e 4 recuperi nel secondo tempo, nel tentativo di rimonta dei Pacers.

Kyle Korver e Mike Scott, 10 triple in due (Foto: indystar.com)

Kyle Korver e Mike Scott, 10 triple in due (Foto: indystar.com)

The Unexpected. Sono i due protagonisti della vittoria di Atlanta i due “unexpected” del giorno: Mike Scott, come detto in apertura, è il protagonista assoluto del primo allungo, con 4 triple di fila che contribuiscono al suo bottino personale di 17 punti in 22 minuti con 5/6 da tre. L’altro è il miglior marcatore dei suoi, Shelvin Mack, che chiude con 20 punti e 5 assist in 25 minuti.

Comeback. La rimonta a Dallas c’è stata, anche se non ha portato i frutti che i Mavs speravano: dopo meno di 3 minuti del terzo quarto, gli Spurs toccano il +20 (58-38) con Parker: da lì fino a poco meno di 5 minuti dalla sirena finale i Mavs ricuciono il divario con un parziale di 22-43, ma invano: Ginobili, Splitter, Parker e Diaw reagiscono come meglio non potrebbero e riportano la serie in parità.

Stat of the Night. Gara a suon di triple, quella tra Pacers e Hawks, con i padroni di casa che chiudono con un più che dignitoso 14/30 (4/7 per George, 3/4 per Watson) e gli ospiti che superano il 55% con 15/27, opera del già citato Scott (5/6), di Korver (5/10), di Carroll (2/2) e Mack (2/4).