Il risultato più inaspettato della notte è probabilmente quello della prima partita: è vero che i Nets avevano dato segnali di risveglio in gara 3, ma chiunque avrebbe pronosticato un allungo degli Hawks in gara 4. Invece, si torna ad Atlanta sul 2-2 e, soprattutto, con la consapevolezza da parte della squadra di Brooklyn di poterci perlomeno provare davvero, soprattutto se la prestazione d’altri tempi di un ritrovato Deron Williams non dovesse rimanere solo una scintilla isolata. Difficile riassumere la gara in poche righe: fin dall’inizio le due squadre si alternano nella testa del punteggio, finché, a cavallo tra secondo e terzo quarto, Atlanta prova ad allungare. Non è un break decisivo, ma dura comunque una quindicina di minuti. I Nets però sono pienamente in partita, e all’inizio dell’ultimo periodo tornano in vantaggio (+5) con 8 punti in fila di Williams. Un paio di gestioni avventate di Teague nel finale sembrano regalare la vittoria agli avversari, ma ci pensa Millsap a metterci una pezza mandando la gara all’overtime. Brooklyn sembra però più presente mentalmente e nel minuto finale allunga a +5; Atlanta sembra cercare con troppa insistenza la conclusione dall’arco, con Korver guardato a vista da Bogdanovic, e non riesce a rientrare.

Michael Carter-Williams, vicino alla tripla doppia (Foto: jsonline.com)

Michael Carter-Williams, vicino alla tripla doppia (Foto: jsonline.com)

Vittoria forse un po’ a sorpresa anche per i Bucks, che forzano i Bulls a gara 6… e non possiamo che ringraziarli. Anche questa gara 5 è stata una gioia per gli occhi: Milwaukee inizia con un 9-0 che dimostra quanto ancora creda nel capovolgere questa serie; Chicago risponde con un 11-0 che ricorda chi è in testa e chi gioca in casa. Risultato: da lì in poi si va avanti come sempre, in estremo equilibrio e con tanta, tanta intensità. Nel secondo tempo cambia un po’ l’andamento della gara, con Milwaukee a condurre nel punteggio e i Bulls a seguire, ma sempre con divari ben al di sotto della doppia cifra; nell’ultimo quarto dal -8 i padroni di casa ricuciono fino a -3 con Rose e Gasol, ma non vanno oltre, perché i Bucks sono bravi a non perdere la testa e a rispondere con Carter-Williams e Henson.
Infine, evitano lo sweep i Blazers, in quella che potremmo definire come “vittoria per la bandiera” se non fosse che, con l’assenza di Conley per i Grizzlies (operato per ridurre una fattura vicino all’occhio sinistro, è in dubbio per gara 5), gli equilibri in campo sono molto diversi da quanto visto nelle prime tre gare. I minuti del play di Memphis se li dividono Udrih e Calathes, ma se in attacco fanno bene o male il loro dovere (25 punti con 9/20 al tiro in coppia), in difesa vengono abusati da Damian Lillard, che semplicemente va al doppio del loro passo. Ciò nonostante, l’esito della gara è incerto fino ai minuti finali: se infatti Memphis va a +10 a meno di 9 minuti dal termine, Portland fa in fretta a rientrare, e a 1:40 dal termine la situazione è di perfetta parità. È una tripla di McCollum a tagliare le gambe agli ospiti, che poi mettono al sicuro il risultato con i viaggi in lunetta di Batum e Lillard.

Atlanta Hawks @ Brooklyn Nets 115-120 OT (2-2)
Milwaukee Bucks @ Chicago Bulls 94-88 (2-3)
Memphis Grizzlies @ Portland Trail Blazers 92-99 (3-1)

Deron Williams, MVP di giornata (Foto: fansided.com)

Deron Williams, MVP di giornata (Foto: fansided.com)

MVP. Se i Nets sono ancora vivi lo devono soprattutto a un rinato Deron Williams, autore di una prova strepitosa da 35 punti (7/11 da tre), con 5 rimbalzi e 7 assist e, soprattutto, tanti canestri pesanti nel finale. Degno aiutante è stato Brook Lopez, che chiude con 26 punti, 10 rimbalzi e 4 stoppate.

LVP. Mike Dunleavy non è sicuramente uno dei giocatori più “visibili” dei Bulls, ma la sua presenza è fondamentale e, soprattutto, il suo dovere lo fa sempre. Stanotte, però, è stato più che impalpabile (0 punti, 0 rimbalzi, 0 assist, 1 persa e 0/3 dal campo) e in una gara così tirata questo può fare la differenza, specie se dalla panchina non escono valide alternative (Snell e Mirotic combinano per 3 punti e 1/9 al tiro in coppia).

Losing Effort. Pur tirando con il 34% dal campo, i Bulls rimangono in partita fino alla fine, e lo devono soprattutto a Pau Gasol, che ne mette 25 con 9/15 al tiro e vi aggiunge 10 rimbalzi e 4 assist. Da segnalare anche i 10 punti con 13 rimbalzi (di cui 9 in attacco!), 6 assist e 3 stoppate di Joakim Noah.

LaMarcus Aldridge si complimenta con Meyers Leonard (Foto: hashgurus.com)

LaMarcus Aldridge si complimenta con Meyers Leonard (Foto: hashgurus.com)

The Unexpected. Dalla panchina dei Blazers escono solo tre giocatori, ma due di questi giocano oltre 35 minuti e fanno registrare un significativo plus/minus di +23. CJ McCollum mette 18 punti con 8/12 dal campo, ma potrebbe non essere una grande sorpresa, mentre Meyers Leonard ne infila 13 con altrettanti rimbalzi, con 3/3 dalla lunga distanza.

Up. Non ci fosse stato Deron Williams, Michael Carter-Williams sarebbe stato l’MVP di giornata, con una partita eccellente da 22 punti (con un per lui incredibile 10/15 dal campo), 8 rimbalzi e 9 assist (più 3 stoppate). Anche Damian Lillard non è stato da meno, anzi: 32 punti con 12/23 al tiro e 7 assist.

Down. Non ingannino le ottime cifre di Jeff Teague (20 punti e 11 assist): un paio di sue scelte sciagurate nel finale del quarto periodo e almeno un’altra nell’overtime contribuiscono in maniera determinante alla sconfitta degli Hawks. Serata negativa anche per Derrick Rose, che mette a segno 13 punti ma con 5/20 al tiro (0/7 da tre) e 6 palle perse.