5. BULLDOZER LBJ – E pensare che ha finito la gara con i crampi e attaccato a una flebo. Dopo dei numeri del genere, avrebbero dovuto ricoverare i poveri Hawks. In traumatologia. Motivazione: spazzati via dal ciclone con la maglia #23. Un tir lanciato a tutta velocità che travolge tutto e tutti. Se LBJ vuole arrivare al canestro, ci arriva. Non importa se gli si parano davanti tre o quattro avversari. Lui ci arriva. Provate a fermarlo (se avete fretta, andate al minuto 4.06).

4. PARTENZA A ‘RAZZO’ – Sembra che i Rockets siano abbonati ai quarti d’ora, o giù di lì, di ordinaria follia. Dopo i 40 punti in 15’ minuti nella famosa gara-5 della serie con i Clippers, sono arrivati anche i 45 nel primo quarto di gara-4 con i Warriors. Partita che, tra l’altro, si sono poi aggiudicati. Un inizio pazzesco (77% dal campo), che ha lasciato atterriti i giocatori di Golden State. Una sequela di triple (8), jumper e penetrazioni, che ha lanciato i texani verso la vittoria che evitato lo ‘sweep’. Tra l’altro, come nel caso della sfida con i Clips, Harden non è stato il protagonista principale. O meglio, si è limitato a coinvolgere i compagni.

3. DOMINIO TOTALE – Arieccolo LeBron. Distrugge record, trascina la squadra, legifera sui due lati del campo, scrive pagine di storia…Insomma, la solita monotona quotidianità di LeBron James. Sarebbe quasi stucchevole aggiungere altro. Ha chiuso la serie con Atlanta in tripla doppia di media e portandosi a casa lo scalpo di tutti gli Hawks, nessuno escluso. Si potrebbe stilare una top-100 di sole sue magie. E’ il ‘Re’. Punto. Dell’ineffabile gara-4, in cui ha giocato su un altro pianeta, scegliamo un highlight preciso, simbolico, che racchiude in pochi secondi tutto ciò che il Signor LeBron Raymone James sa fare. Block+giravolta: non malaccio…

2. IL PRESIDENTE APPROVA – Steph Curry il miglior tiratore di sempre? Beh, stando alle cifre, possiamo azzardare un sì. Il tiro al bersaglio di gara-3, in cui ha incendiato la retina dei Rockets con 40 punti e, soprattutto, 7 triple, ha segnato un momento storico nella NBA: l’MVP ha superato Reggie Miller per numero di canestri da tre in un singolo playoff. L’ex idolo di Indiana si è fermato a ‘soli’ 58 canestri, robetta da dilettanti, mentre Steph ha già scollinato i 70. Al termine di quel match era a 64. Che dire? Le statistiche sono dalla sua, il suo allenatore anche: “Steph è il miglior tiratore di sempre”. Beh, lui è di parte, non vale. Nelle ultime ore, però, sono arrivati anche gli elogi di Barack Obama, grande appassionato di basket. Durante un Q&A su Twitter, il Presidente ha confermato che, per lui, il figlio di Dell non ha eguali al tiro. Insomma, se anche le alte cariche gli danno la benedizione, non c’è proprio nulla da dire.

1. BARBATRUCCHI A RIPETIZIONE – 45 nella prima frazione, e 45 alla fine. In questo caso, però, solo per Harden. Evidentemente, quella sera la cabala ci ha messo del suo. ‘Il Barba’ ha dominato in lungo e in largo il quarto atto della serie, ridicolizzando il povero Klay Thompson, che è uscito dal campo con un gran mal di testa (e la ginocchiata di Ariza arriverà una partita più tardi). L’ex OKC ha sciolinato tutto il proprio repertorio: jump shots, triple, penetrazioni ‘sincopate’ e gli immancabili step-back immarcabili. Peccato che non sia riuscito a ripetersi anche nelle altre gare della serie.


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