Chris Paul e Tim Duncan    (Photo by Stephen Dunn/Getty Images)

Chris Paul e Tim Duncan (Photo by Stephen Dunn/Getty Images)

Si chiude con una spettacolare gara7 tra Clippers e Spurs questo primo turno di Playoffs NBA. A spuntarla, davanti un pubblico caldissimo, sono i Los Angeles Clippers di un Chris Paul inarrestabile. Il generale dei Clips è stato determinante con 27 e il canestro decisivo a pochi secondi dal termine in una gara caratterizzata da svariati sorpassi e contro sorpassi in cui un ruolo chiave lo ha avuto anche Blake Griffin (tripla-doppia). Dall’altra parte Tim Duncan ha dimostrato ancora una volta di essere un campione senza tempo sfoderando l’ennesima grande partita della serie, ma non è bastato.

San Antonio Spurs @ Los Angeles Clippers 111-109 (3-4)

MVP: Quella di ieri sera è una partita che Chris Paul porterà sempre nel suo cuore. In campo 37 minuti il play dei Clippers ha deciso partita e serie con la giocata chiave a 2” dal termine e nel corso della partita ha ripetutamente maltrattato la difesa avversaria. Quasi infallibile al tiro chiude con 27 punti, 6 assist e 2 recuperi il tutto con un pesantissimo 5/6 da 3 punti.

Losing Effort: Ancora una volta è stato l’ultimo ad arrendersi e il migliore in campo tra i neroargento. Ovviamente parliamo di Tim Duncan che a 39 anni non riesce proprio a calare di intensità. Contro avversari ben più giovani ed atletici di lui il numero 21 è stato perfetto 27 punti, 11 rimbalzi

The Unexpected: Non è proprio una novità, anzi, si è costruito una grande carriera da sesto uomo in tanti anni di NBA, ma quello di ieri sera è un Jamal Crawford difficile da pronosticare. Dopo aver faticato a lungo nella serie Crawford ieri è tornato ad essere “The Difference”. I suoi 16 punti pesano, ma pesa ancora di più il +11 di plus/minus e un canestro fondamentale nel finale quando in penetrazione ha firmato il canestro del 107 pari.

Up: La vittoria di oggi, oltre che rilanciare il sogno anello NBA, è un toccasana per la psiche di tutti i Clippers e in particolare per Chris Paul che troppo spesso negli ultimi non era riuscito a fare la giocata decisiva nel momento chiave della stagione. Ieri il numero 3 ci è riuscito e la sua gioia al termine dell’incontro la dice lunghissima sulla pressione che ha dovuto gestire in questi giorni. Adesso arrivano James Harden e Houston, in una serie difficile, ma alla portata. Con un Paul così sognare è lecito e se Griffin è questo diventa quasi un obbligo.

Down: La sconfitta di questa notte brucia tantissimo in casa San Antonio, per come è arrivata, ma soprattutto pone interrogativi pesanti per il futuro del club texano. Tim Duncan ha dimostrato di essere ancora uno dei migliori lunghi della Lega e se decidesse di giocare un altro anno sarà la pietra angolare da cui ripartire, Tony Parker ha vissuto una stagione sfortunata e l’anno prossimo darà sicuramente un contributo più importante, ma la carriera di Manu Ginobili, questa volta per davvero, sembra arrivata ad un punto di non ritorno. L’argentino è stato un elemento marginale in tutta la serie in rare occasioni è riuscito a scuotere una squadra che è sempre vissuta sulle sue accelerazioni. Qualcosa intervento importante andrà fatto anche sulla panchina, a volte non all’altezza, mentre Tiago Splitter deve essere recuperato. Il brasiliano, in una serie dove per caratteristiche fisiche e tecniche avrebbe potuto fare la differenza, soprattutto in difesa, è stato a lungo uno spettatore non pagante.

 

 


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