I Big Three ancora decisivi (fonte AP PhotoBahram Mark Sobhani)

I Big Three ancora decisivi

Poco più di 10 giorni alla fine della regular season e prosegue indisturbato il cammino dei San Antonio Spurs (59W-16L) che con l’agevole vittoria interna contro gli Warriors hanno ritoccato il record di franchigia a 19W consecutive, non perdono infatti dal 21 febbraio a Phoenix. La macchina di Gregg Popovich procede senza intoppi grazie ad un attacco e una difesa tra i migliori nella lega (105.6 punti segnati a fronte di 97.1 concessi) e alle sue spalle distanziati di 4 partite troviamo ancora gli Oklahoma City Thunder (54W-19L) privi di Thabo Sefolosha e Kendrick Perkins e reduci comunque da 6 vittorie nelle ultime 7 giocate, seppur molte delle quali contro team ormai tagliati fuori dalla corsa ai playoffs, trascinati da un Kevin Durant inarrestabile da ben 34.5 punti segnati nel mese di marzo, dopo averne segnati 35.9 in gennaio e 33.4 in febbraio, primo giocatore NBA a segnare più di 33 punti in 3 mesi consecutivi sin da quando Michael Jordan vi riuscì nel 1989-90.

I DUELLI: Se i seed n°1 e n°2 sembrano ormai essere di proprietà di Spurs e Thunder, anche i Los Angeles Clippers (54W-22L) sembrano aver messo una seria ipoteca almeno sul 3° posto. Infatti la squadra di Doc Rivers arriva da 17 vittorie nelle ultime 19 giocate e seppur privi di Jamal Crawford, JJ Redick e Danny Granger, con 5 partite interne sulle 6 rimanenti hanno distanziato gli Houston Rockets (49W-25L) che iniziano a sentire il fiato sul collo dei Portland Trail Blazers (49W-27L) per il vantaggio del fattore campo al primo turno. I Golden State Warriors (46W-29L) sono saldi alla 6° piazza nonostante alcuni problemi fisici di Andrew Bogut, David Lee e Andre Iguodala, anche se una feroce battaglia alle loro spalle non li può far riposare sereni. Infatti sia i Dallas Mavericks che i Memphis Grizzlies che i Phoenix Suns sono appaiati allo stesso record (44W-31L) e con appena 7 partite rimaste tutto può ancora succedere.

LaMarcus Aldridge (Jerome Miron-USA TODAY Sports)

LaMarcus Aldridge (Jerome Miron-USA TODAY Sports)

UPS– Detto degli Spurs e della loro striscia vincente, menzione d’onore per i Portland Trail Blazers che con 4 importanti successi consecutivi hanno prontamente rialzato la china mettendo pressione agli Houston Rockets. Successi importanti in trasferta contro Hawks e soprattutto contro i Bulls, seguiti da una vittoria fondamentale in ottica playoffs contro i Memphis Grizzlies grazie anche al ritorno in quintetto di LaMarcus Aldridge. Con 5 partite interne sulle 6 rimanenti tenteranno un disperato assalto al 4°posto.

DOWNS – In netto calo gli Houston Rockets che con 3 sconfitte consecutive hanno probabilmente detto addio al 3° posto e vedono in serio pericolo anche il mantenimento della quarta piazza. La squadra di coach Kevin McHale ha dovuto fare a meno in quest’ultima settimana di giocatori importanti soprattutto nella propria metà campo come Patrick Beverley e Dwight Howard ed è incappata in brutte prestazioni contro una diretta rivale (Clippers) e contro team con record sopra il 50% (Nets e Raptors). Assieme alla squadra texana da segnalare anche i Phoenix Suns che nonostante il pieno recupero di Eric Bledsoe e un Goran Dragic a tratti strepitoso (32 punti e 11/17 dal campo contro i Knicks) negli ultimi giorni hanno inanellato due sconfitte, di cui una netta allo Staples Center contro i derelitti Lakers, sconfitte che potrebbero costare molto visto l’equilibrio regnante.

NUMBERS – I San Antonio Spurs sono diventati il 4° team nella storia della lega con almeno due serie di W superiori a 17, come i Celtics (17W nel 1959, 18W nel 1982 e 19W nel 2008), i Lakers (33W nel 1972 e 19W nel 2000) e i Washington Capitols (17W nel 1946 e 20 nel 1948). Inoltre la squadra di Popovich ha passato le 55W stagionali per la 17a volta da quando ha abbandonato la ABA e raggiunto la NBA nel 1976 (meglio di loro solo i Lakers con 20 stagioni con almeno 55W).

SCHEDULE – Nella notte potrebbe interrompersi la striscia degli Spurs che in back to back affronteranno gli Oklahoma City Thunder alla Chesapeake Energy Arena, un’occasione d’oro per i ragazzi di Scott Brooks per provare un ultimo assalto al miglior record della Conference, compito piuttosto arduo in quanto dopo la sfida ai texani partiranno per 4 trasferte di cui 3 non certo agevoli (Rockets, Suns e Clippers). Nessuna difficoltà nei prossimi giorni per i Blazers che tenteranno ulteriormente di accorciare il gap dai Rockets, facile anche la schedule dei Warriors con 3 partite in casa contro team sotto il 50%, mentre per gli ultimi posti disponibili i Mavs avranno solo una trasferta complicata in quel di L.A. sponda Clippers, con Memphis (Spurs e Heat) e Suns (Blazers, Thunder e Spurs) con un percorso ben più ostico.


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