UPS

MEMPHIS GRIZZLIES – Quanto mancava e serviva Mike Conley in cabina di regia. Per quanto Udrih e Calathes siano impegnati per sopperire alla mancanza dell’ex Ohio State, la squadra del Tennessee non poteva assolutamente fare a meno della sua pointguard di riferimento. Nonostante l’operazione al volto per riparare le fratture subite, Conley si è presentato in gara due più agguerrito che mai e la sua maschera è già diventato un simbolo che ora compare anche a protezione del grizzly simbolo della franchigia. La differenza tra gara-1 e gara-2 si è notata prima che nella qualità del gioco nella maggiore convinzione di Gasol e compagni che con la presenza del loro numero 11 avvertono palesemente una maggiore fiducia nei loro mezzi.

Mike Conley torna e fa la differenza in Gara-2

Mike Conley torna e fa la differenza in Gara-2

Calathes e Udrih in gara-1 erano riusciti ad accumulare 7 punti(tutti segnati dallo sloveno) e 3 assist, mentre in gara-2 il solo Conley ha prodotto lo stesso numero di assist ma ben 22 punti, dando anche una dimensione perimetrale a Memphis tirando 3/6 da tre punti per un complessivo 33,3% di squadra dall’arco contro il 25% di gara-1; e con gli Warriors segnare da 3 punti è importante, a maggior ragione per una squadra che non fa del tiro dall’arco la propria forza. Oltre all’impatto dell’uomo mascherato bisogna poi dire che, come ha avuto modo di sottolineare Tony Allen durante la partita, Memphis detiene la nomina di “Best defense in the league”, con l’ala ex Boston primo neI Playoff per palle recuperate e i soliti Gasol e Randolph a fare la voce grossa in area.

CLEVELAND CAVALIERS – Dopo lo scivolone iniziale di gara-1 ci si aspettava una reazione dai ragazzi di Blatt. Reazione che non si è fatta attendere ed è arrivata in maniera prepotente dalle primissime azioni di gara-2. A guidare la riscossa è stato ovviamente LeBron James che nel secondo atto della serie ha iniziato ad attaccare il ferro con una ferocia che gli era mancata in gara-1, senza di fatto mai smettere durante tutta la partita mettendo quindi grande pressione su Butler e su tutta la difesa dei Bulls in generale. Senza Love ad aprire il campo e senza dei lunghi di ruolo in grado di sostituirlo Cleveland si deve spesso affidare a quintetti particolari, come l’esperimento di usare Jones da 4 tattico per ricevere gli scarichi, tecnica che ha funzionato alla grande : 17 punti e 5/9 da 3 punti per l’ex Heat.

Tutta la potenza di LeBron James (Foto: cleveland.com)

Tutta la potenza di LeBron James (Foto: cleveland.com)

I Bulls stanno facendo un eccellente lavoro nel collassare l’area proprio per costringere i Cavs a delle conclusioni da lontano che non sono loro congeniali, ma se Irving e James riescono ad attaccare il ferro con questa convinzione e potenza, Gasol e Noah avranno un bel da fare in sede di aiuti, esponendosi così ad un gran numero di rimbalzi in attacco da parte di Thompson e compagnia (14 rimbalzi in attacco per i Cavs). Con l’assenza di Love poi ci si aspettava una difesa più solida, ed infatti in gara-2 Cleveland ha catturato 31 rimbalzi difensivi contro i 28 di gara-1, 2 palle rubate in più ma soprattutto costretto Chicago al 40,5% dal campo e al 31,8% da 3 contro il 50% dal campo ed il 55,6% da 3 di gara-1. Ora tornerà anche JR Smith, fondamentale proprio per le sue conclusioni dall’arco di cui tanto hanno bisogno i Cavaliers.

DOWNS

LOS ANGELES CLIPPERS – Già erano riusciti a stupire vincendo meritatamente la prima partita al Toyota Center, poi però nonostante una buona prova in gara-2 non sono riusciti a portarsi sul 2-0 e i problemi sono venuti a galla : a questi Clippers serve ovviamente il loro leader Chris Paul. Senza il suo playmaker a metterlo in ritmo JJ Redick ha prodotto solo 12 punti in gara-2 tirando solamente 10 tiri senza mai veramente entrare nella partita. Crawford e Rivers aveva o fatto gli straordinari in gara-1 (38 punti in due) per sostituire Paul, nella partita persa invece non sono riusciti a fatturare altrettanto (29 punti in 2). paulBlake Giffin si è fisicamente caricato la squadra sulle spalle e dopo la mostruosa tripla doppia nella prima gara, ha riproposto una favolosa partita anche nella seconda con 34 punti e 11 rimbalzi ma stavolta non è bastato. Ora la serie si sposta a Los Angeles quindi si può ben sperare, ma l’attacco dei Clippers nonché il loro morale in generale è in evidente affanno e non può fare a meno dell’eroe di gara 7 contro gli Spurs. Finche Paul non torna sono costretti a sfoderare delle impeccabili prestazioni di squadra senza commettere errori e anche così potrebbe non bastare.

WASHINGTON WIZARDS – Tra il portarsi sul 2-0 nella serie ed il pareggiarla ci stanno due parole : John Wall. Gli Wizards hanno dimostrato di poter fronteggiare senza problemi questi Atlanta Hawks, e a dir la verità sono stati in partita fino alla fine anche in gara-2 per mollare solamente nei minuti finali. Tuttavia come per i Clippers con Paul pare evidente che se Wall dovesse mancare ulteriormente la strada diventerebbe probabilmente troppo ripida.

John Wall fuori a causa di una distorsione al polso

John Wall fuori a causa di una distorsione al polso

Il ragazzo da Kentucky aveva capito subito dopo la fine di gara-1 che non sarebbe stato in grado di giocare per la seconda partita, nonostante abbia provato a fare qualcosa durante il riscaldamento. Wall ci ha anche tenuto però a rasserenare i tifosi che l’infortunio non è nulla di più grave di una distorsione al polso, escludendo l’ipotesi di frattura. Al momento è classificato come “Day-to-day” e non potrebbe essere in campo da un momento all’altro. Il numero 2 è veramente il motore degli Wizards che fino ad ora avevano fatto vedere grandi cose nella Eastern Conference. Ora la serie si sposta nella capitale e Wall avrà 3 giorni per intensificare le terapie e tentare di tornare al meglio, se dovesse farcela ci aspetta una grande serie molto avvincente, in caso negativo potrebbero essere guai seri per Washington.


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