DeMarre Carroll: sinora, il migliore di Atlanta

DeMarre Carroll, altra grande nottata per lui (Brett Davis-USA TODAY Sports / Reuters Picture Supplied by Action Images)

Hanno sudato e rischiato ma alla fine Warriors e Hawks fanno valere i galloni di primi della classe in regular season e approdano alle Finali di Conference. Sudata come è sempre stata in tutta la serie, la vittoria degli Hawks. Washington prova, e ci riesce, ad isolare Kyle Korver (1/8 al tiro e soli 2 punti) ma è la serata di Paul Millsap (20 punti e 13 rimbalzi) e DeMarr Carroll (25 punti, con 3/5 da 3 e 10 rimbalzi) che provano più volte a far scappare Atlanta. E sembrano riuscirci a cavallo dell’intervallo lungo, quando gli Hawks piazzano un parziale di 18-4 che sembra indirizzare la sfida. Non la pensano così John Wall (20 punti e 13 assist) e Bradley Beal (29 punti), soprattutto il secondo che praticamente da solo rimonta dal 79-87 fino al sorpasso quando si entra negli ultimi 4 minuti. La gara si gioca punto a punto, Horford può chiuderla dalla lunetta ma lascia 8″ e 3 punti da recuperare. Washington prova a dare ancora una volta la palla a Pierce che trova un tiro impossibile dall’angolo ma  quando la sirena è suonata da pochi decimi, così Atlanta può festeggiare il primo ingresso alle Finali di Conference da quando la franchigia si è trasferita nella città della Coca Cola.

Serata in ufficio per Stephen Curry (Foto: mercurynews.com)

Notte da MVP per Steph Curry (Foto: mercurynews.com)

L’altra sfida della notte dura lo spazio di un quarto, quello che ci mettono gli Splash Brothers a mettersi in ritmo e a volare sul 32-17 alla prima sirena con 11 punti sia di Curry che Thompson. Memphis, che ricorda la leggenda del blues B.B. King prima della palla a due, ha l’onore e il merito di non mollare un centimetro, pur priva di Allen (solo 5′ minuti in campo) riescono a limitare l’attacco dei Warriors nei quarti centrali (solo 40 punti in 24 minuti), si appoggiano sulle spalle di Randolph e Gasol e sfruttando l’unica fiammata di Jeff Green ritornano ad un solo possesso (64-65). Qui però la squadra della Baia accende di nuovo i motori e la tripla da 20 metri di Curry sulla sirena del terzo quarto è una mazzata sulle speranze dei Grizzlies, che subiscono un parziale di 10-0 che di fatto chiude i conti.

Atlanta Hawks @ Washington Wizards 94-91 (4-2)
Golden State Warriors @ Memphis Grizzlies 108-95 (4-2)

MVP: Silente e poco preciso nei primi 3 atti della serie, grazie soprattutto al gran lavoro di Tony Allen, Stephen Curry mette il suo marchio nel cambio di marcia dei Warriors, suggellando il passaggio alle Finali di Conference con una gara-6 da MVP. Partenza bruciante con i punti e le triple (11 nel primo quarto) che creano subito un solco tra le due squadre. Quando poi Memphis prova a riavvicinarsi, sono sempre le sue magie a respingerla, fino alla tripla da 20 metri sulla sirena del terzo quarto, che fa sprofondare il silenzio nel FedEx Forum. Chiude con 32 punti, 8/13 da 3, 6 rimbalzi e 10 assist.

Nenè si congratula con Beal (David Manning-USA TODAY Sports)

Non è bastato un sontuoso Beal ai Wizards (David Manning-USA TODAY Sports)

LVP: Chiude una brutta serie con una brutta prestazione Jeff Green, l’uomo che doveva essere l’arma in più dei Grizzlies, non solo in attacco ma anche in difesa. L’ex Celtics non è mai riuscito ad entrare offensivamente nella serie ed anche stanotte ha faticato tantissimo a trovare il canestro (2/8 dal campo per lui). Memphis, in una situazione di emergenza, avrebbe avuto bisogno anche del suo supporto per arrivare a gara-7 e purtroppo Jeff ha fallito.

Losing Effort: Washington chiude la stagione al termine di una serie bellissima, giocata  con grande intensità da entrambe le squadre e decisa da piccoli episodi. Da questa serie esce però come una probabile futura stella Bradley Beal che, in contumacia Wall, si è dovuto caricare la squadra sulle spalle in gara-3 e gara-4, e poi stanotte ha lottato come un leone per trascinare la serie a gara-7. Non ce l’ha fatta ma i suoi 29 punti e il suo modo di giocare lo proiettano in una nuova dimensione.

Zach Randolph e Marc Gasol, una delle coppie di lunghi più dominante della NBA (Foto: www.commercialappeal.com)

Memphis esce a testa altissima dai playoff (Foto: www.commercialappeal.com)

The Unexpected: Le scelte difensive dei Wizards hanno spinto Atlanta a doversi adattare e a cercare nuove soluzioni. Tra queste anche una maggiore partecipazione di DeMarr Carroll che è esploso in una grandissima gara-6, e solo la grande serata di Steph Curry gli ha negato la palma di MVP della notte. Presenza fisica (10 rimbalzi e 2 recuperi) unita alla precisione quasi chirurgica (25 punti con 14 tiri) hanno permesso agli Hawks di sbancare il Verizon Center e di andare a sfidare LeBron per le Finals.

Up: C’era già chi era pronto a definirli squadra da regular-season, incapaci di mettere in mostra il loro stile di gioco nei playoff. Ma non si vincono oltre 60 partite in stagione senza un motivo. Il motivo è che i Golden State Warriors sono la miglior squadra offensiva e difensiva della Lega e la serie contro Memphis potrebbe anche essere un toccasana, perché i ragazzi di Steve Kerr hanno incontrato parecchie difficoltà ma le hanno superate e questo nel proseguo dei playoff non potrà che essere un vantaggio.

Down:  Difficile trovare un down nella notte. Sia Washington che Memphis hanno disputato una grande stagione, culminata con dei playoff di altissimo livello. Applausi per tutti e buone vacanze.


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