Eric Gordon croce  (infortuni) e delizia della stagione appena passata dei New Orleans

Eric Gordon croce (infortuni) e delizia della stagione appena passata dei New Orleans

LA STAGIONE: Annata caratterizzata da alti e bassi quella di New Orleans,  che ha chiuso  la stagione con un record di 27-55. In parte era prevedibile anche se qualcosa dovrà essere aggiustata e di certo la mole elevata di infortuni occorsi agli uomini di coach Williams non ha aiutato il progetto Hornets. Eric Gordon purtroppo è sembrato ben lontano dal risolvere i suoi cronici problemi fisici e, nonostante i 17 punti di media, ha saltato le prime 29 partite della stagione e non è riuscito ad assicurare la sua presenza sul parquet. Di certo Monty Williams ha potuto far consolidare le proprie capacità di coach affrontando tutte le situazioni che gli si sono presentate davanti, tipo le difficoltà dimostrate da Rivers nel suo primo anno nella lega, riuscendo spesso a dare comunque delle importanti basi a quella che è la seconda squadra più giovane dell’intera NBA. Il tanto atteso Anthony Davis ha disputato una stagione buona anche se non eccezionale, ma la chiave sarà la sua maturazione nei prossimi anni. La difesa non ha retto gli esterni avversari in molte occasioni ed ha dimostrate molte lacune ma di tempo per lavorarci ce n’è.

MVP – Dopo essere partito in quintetto soltanto 26 volte nella stagione 2011/2012, Greivis Vasquez ha preso le redini dell’attacco di  New Orleans mettendo in mostra doti ottime in cabina di regia e piazzando 25 doppie-doppie, secondo in NBA tra le point-guards. I suoi numeri a  fine stagione parlano di 13.9 punti, 9 assist  e 4.3 rimbalzi per allacciata di scarpe ma quello che ha stupito di più gli addetti i lavori è stata la sua dedizione e la sua voglia di lavorare sempre e comunque su ogni aspetto del proprio gioco e di quello della squadra. In un team ancora alla ricerca di un leader, Vasquez si è fatto notare e non poco.

LA SORPRESA – La sua firma per 4 anni a 36 milioni di dollari aveva fatto storcere il naso a non pochi osservatori, sia a New Orleans che nel  resto della lega. Ryan Anderson arrivava in una nuova squadra, doveva inserirsi in un nuovo sistema che prevedeva per lui un minutaggio minore rispetto alla stagione precedente in un ruolo nuovo, quello del sesto uomo. Il suo apporto però non è calato, i 16.2 punti di media con le 212 triple segnate in stagione (secondo soltanto a Curry) ne sono una prova. Ha dimostrato di essere maturato e di poter essere una base solida per la New Orleans che sarà. Bravo a lui e a chi ci ha creduto.

LA DELUSIONE – Questo premio va al reparto guardie degli Hornets per vari motivi. Quello degli infortuni (Eric Gordon) che ha seriamente compromesso la stagione di New Orleans. Delusioni sono arrivate dai sostituti della guardia ex Clippers, Xavier Henry e Austin Rivers, che per vari motivi non sono riuscit a dare il loro apporto e pian piano sono finiti sempre più nel dimenticatoio di coach Williams. Ci si aspettava molto e il mancato apporto del reparto esterni si è fatto sentire non poco.

Che passo in avanti potrebbero fare i Pelicans nel caso arrivasse Andre Iguodala? (Photo by Garrett W. Ellwood/NBAE via Getty Images)

Che passo in avanti potrebbero fare i Pelicans nel caso arrivasse Andre Iguodala? (Photo by Garrett W. Ellwood/NBAE via Getty Images)

PROSPETTIVE FUTURE: Il primo punto da  segnalare è il cambio di nome della franchigia, passati da Hornets a Pelicans. Ci si augura possa essere un segno di cambiamento almeno nei risultati dopo alcune stagioni sottotono. New Orleans partirà da un nucleo solido di giovani formato da Vasquez, Davis, Rivers, Anderson e Gordon, a patto che la guardia riesca a dimostrare di essere integro fisicamente. Questi sono i 5 giocatori che hanno un contratto in essere anche per la prossima stagione, mentre per gli altri quasi probabilmente ci sarà il mercato dei free-agent ad attenderli. L’unico sul quale ci sarà da ragionare è Aminu. L’ala ex Clippers ha mostrato passi in avanti in questa stagione affermandosi come un buon giocatore all-around, anche se la sua produzione offensiva rimane sempre molto limitata. Le cifre richieste potrebbero fare la differenza. Inoltre i Pelicans visto l’ampio spazio a disposizione nel salary cap cercheranno di regalare un giocatore “importante” a coach Williams. Si parla insistentemente di Iguodala, reduce da un’ottima stagione a Denver, che potrebbe dare più quadratura al sistema New Orleans, prendendosi responsabilità importanti offrendo esperienza al resto del gruppo. Il futuro potrebbe essere roseo nei prossimi anni, non dimenticando al draft 2013  i Pelicans sceglieranno con la numero 6, potendo puntare ad un altro buon giovane di prospettiva. Oladipo potrebbe essere perfetto in prospettiva, con Iguodala a fargli da balia durante i primi anni.