Golden State Warriors

Andre Iguodala con la sua nuova maglia (Foto: csnbayarena.com)

Andre Iguodala con la sua nuova maglia (Foto: csnbayarena.com)

Arrivi: Andre Iguodala (G-F), Marreese Speights (F), Toney Douglas (G), Jermaine O’Neal (C), Kevin Murphy (G), Nemanja Nedovic (G, draft), Seth Curry (G).

Partenze: Jarrett Jack (G), Carl Landry (F), Andris Biedrins (C), Richard Jefferson (F), Brandon Rush (F).

Situazione: I Warriors puntano in alto la prossima stagione, e lo si può capire dai pochi ma mirati movimenti effettuati in estate. Persi il sesto e settimo uomo Jack e Landry, la squadra di Oakland ha aggiunto un elemento di spicco – ma in grado di inserirsi senza problemi in qualsiasi organico – come Andre Iguodala, che prenderà il posto in quintetto di Barnes e completerà uno starting five composto anche da David Lee e Andrew Bogut (se rimarrà sano per tutto l’anno) sotto canestro e Klay Thompson e Stephen Curry, cresciuto enormemente nell’ultima stagione, come back-court. Il problema è la panchina, dato che, oltre al già citato Barnes, atteso all’esplosione, e all’onesto mestierante d’area Speights, il resto è costituito da incognite: non è quindi escluso che i Warriors facciano un’ulteriore aggiunta, probabilmente un playmaker o una guardia. Se infatti sotto canestro, pur con non molta qualità, almeno la quantità c’è (Green ed Ezeli, chiamati al salto di qualità, e l’esperto O’Neal), il reparto piccoli dà ancora meno garanzie, con il rookie Nedovic, l’alterno Douglas, lo sventola-asciugamani Bazemore e il fratellino di Stephen Curry, Seth, tutto da testare a questo livello.

Los Angeles Clippers

Chris Paul e Blake Griffin saranno ancora i primi due terminali offensivi dei Clippers (Foto: cbssports.com)

Chris Paul e Blake Griffin saranno ancora i primi due terminali offensivi dei Clippers (Foto: cbssports.com)

Arrivi: Darren Collison (G), Byron Mullens (C), Antawn Jamison (F), Jared Dudley (G-F), J.J. Redick (G), Reggie Bullock (G, draft).

Partenze: Chauncey Billups (G), Ronny Turiaf (F-C), Eric Bledsoe (G), Caron Butler (G-F), Lamar Odom (F), Grant Hill (F, ritirato).

Situazione: Scottati dalla troppo precoce (secondo i loro piani) eliminazione negli ultimi playoffs, i Clippers hanno raggiunto diversi obiettivi durante l’estate. Il primo era ovviamente il rinnovo con Chris Paul, il secondo migliorare per quanto possibile sia quintetto base che panchina e, a oggi, si può dire che entrambi siano stati pienamente raggiunti. Salutati Billups, Butler e Bledsoe, sono arrivati, presumibilmente per partire in quintetto, Dudley e Redick a dare atletismo e pericolosità perimetrale, mentre la firma di Darren Collison dovrebbe dare qualche minuto di riposo in più a Paul, con Jamal Crawford che continuerà ad avere il compito di portare punti veloci dalla panchina. Passata piuttosto inosservata, la firma di Mullens porta un elemento di valore alla rotazione dei lunghi, a cui sono stati aggiunti anche l’ex Laker Antawn Jamison e il rifirmato Hollins. Importante anche la conferma di Matt Barnes, giocatore prezioso su entrambi i lati del campo e che viene da una delle migliori stagioni in carriera.

Los Angeles Lakers

Wesley Johnson è in cerca di riscatto a Los Angeles (Foto: rantsports.com)

Wesley Johnson è in cerca di riscatto a Los Angeles (Foto: rantsports.com)

Arrivi: Chris Kaman (C), Nick Young (G-F), Jordan Farmar (G), Xavier Henry (G), Wesley Johnson (G-F), Shawne Williams (F), Elias Harris (F), Ryan Kelly (F, draft).

Partenze: Dwight Howard (C), Earl Clark (F), Antawn Jamison (F), Metta World Peace (F), Devin Ebanks (F), Andrew Goudelock (G), Darius Morris (G).

Situazione: È difficile, quasi impossibile giudicare il mercato estivo dei Lakers. Da una parte verrebbe da considerarlo pessimo, dato che l’obiettivo numero 1, rifirmare Howard, non è stato raggiunto. D’altra parte, era quasi palese che il lungo ex Magic non sarebbe rimasto a Los Angeles, per cui, considerata la situazione (ovvero un salary cap che, nonostante l’amnesty su World Peace, non permetteva praticamente alcun movimento, a causa dei pesanti contratti dei vari Bryant, Gasol, Nash), non si può dire che la dirigenza gialloviola si sia mossa male. Chris Kaman è un centro d’esperienza e di buon livello, e al minimo salariale è un buon affare, mentre le altre acquisizioni sono un mix di giocatori in rampa di lancio (Nick Young), giovani che hanno deluso nei primi anni in NBA e quindi in cerca di riscatto (Wesley Johnson in primis, ma anche Xavier Henry), cavalli di ritorno (Jordan Farmar), e onesti giocatori di contorno (Shawne Williams ed Elias Harris), che andranno ad aggiungersi a Hill, Blake e Meeks nel supporting cast ai Big (and Old) Three. Insomma, tolto Howard, era difficile fare meglio – e non è escluso che vengano fatte ancora 1-2 aggiunte di rifinitura – ma ciò non toglie che quella dei Lakers sarà una stagione di transizione, con playoffs difficilmente raggiungibili, in attesa della probabile rivoluzione della prossima estate, quando gli unici giocatori sotto contratto saranno Steve Nash, Nick Young (se eserciterà l’opzione) e Robert Sacre.

Phoenix Suns

Eric Bledsoe potrebbe esplodere a Phoenix (Foto: bleacherreport.com)

Eric Bledsoe potrebbe esplodere a Phoenix (Foto: bleacherreport.com)

Arrivi: Eric Bledsoe (G), Gerald Green (G-F), Viacheslav Kravtsov (C), Malcolm Lee (G), Miles Plumlee (C), Ish Smith (G), Alex Len (C), Archie Goodwin (G, draft), Alex Oriakhi (F, draft).

Partenze: Wesley Johnson (G-F), Jermaine O’Neal (C), Jared Dudley (G-F), Luis Scola (F), Hamed Haddadi (C), Michael Beasley (F).

Situazione: Estate piuttosto movimentata per i Suns, anche se non è ancora chiaro se le varie operazioni di mercato abbiano davvero rinforzato la squadra. Lasciati partire il deludente Johnson e l’attempato O’Neal, i Suns si sono liberati anche della “zavorra” Michael Beasley, tanto talentuoso quanto ingestibile, lasciando però un vuoto nel ruolo di ala: il roster di Phoenix è infatti ricco di lunghi (Gortat, i gemelli Morris, il rookie Len, il “misterioso” Kravtsov, Plumlee e, se si rimetterà dai problemi cardiaci, Frye) e di guardie (Dragic, Bledsoe, Brown, il secondo anno Marshall, Lee, Smith), ma le uniche ali al momento sono P.J. Tucker e l’ex Pacer Gerald Green, e nessuno dei due è un solido elemento da starting five. Insomma, questi Suns sembrano un’accozzaglia di giocatori male assortiti come ruoli e troppo omogenei come talento (nessun giocatore “impresentabile”, ma anche pochi davvero sopra la media, forse solo Dragic e Gortat), per puntare davvero anche solo a fare meglio dello scorso anno.

Sacramento Kings

Quanto inciderà Ben McLemore nella sua stagione da rookie? (Foto: sbnation.com)

Quanto inciderà Ben McLemore nella sua stagione da rookie? (Foto: sbnation.com)

Arrivi: Carl Landry (F), Greivis Vásquez (G), Luc Mbah a Moute (F), Ben McLemore (G, draft), Ray McCallum (G, draft).

Partenze: Tyreke Evans (G), Toney Douglas (G), Cole Aldrich (C), James Johnson (F).

Situazione: Mercato piuttosto enigmatico, quello dei Sacramento Kings. Da una parte hanno scelto di privarsi di Tyreke Evans, uno dei due loro migliori giocatori, ma che in qualche modo aveva dato l’impressione di non avere grandi margini di miglioramento, perlomeno a Sacramento. Dall’altra, i giocatori arrivati vanno a rafforzare la squadra dove aveva più bisogno: Carl Landry e Luc Mbah a Moute, uno specializzato in attacco, l’altro in difesa, ampliano la batteria di ali, mentre Greivis Vásquez, che viene dalla miglior stagione in carriera, porta un minimo di tonnellaggio nel ruolo di playmaker, occupato discretamente, ma a volte deficitariamente, dal piccolo e leggerissimo Isaiah Thomas. I riflettori, comunque, saranno puntati sul rookie Ben McLemore, da cui ci si aspetta molto, e su DeMarcus Cousins, chiamato a “crescere” caratterialmente. Jason Thompson e Marcus Thornton dovrebbero completare il quintetto, stando attenti ai vari Landry, Patterson, Mbah a Moute, Salmons e Fredette, che scalpitano dalla panchina e che cercheranno di sopperire all’assenza di un vero centro alle spalle di Cousins e di un’affidabile guardia/ala di ricambio.