Dirk Nowitzki (AP Photo/Jim Mone)

Dirk Nowitzki riuscirà a trascinare i Mavs ai playoff?

DALLAS MAVERICKS

Arrivi: Jose Calderon (G), Samuel Dalembert (C), Wayne Ellington (G), Monta Ellis (G), Devin Harris (G), Gal Mekel (G), DeJuan Blair (C), Shane Larkin (G, draft), Ricky Ledo (G, draft)

Partenze: Elton Brand (F), Darren Collison (G), Chris Kaman (C), O.J. Mayo (G), Anthony Morrow (G/F), Jared Cunningham (G), Josh Akognon (G)

Situazione: Come negli ultimi due anni, ancora una girandola di cambi nell’estate dei Mavs. Dopo l’ennesima delusione sul mercato dei top free agent (Dwight Howard dopo Deron Williams), la franchigia di Mark Cuban ha rivoluzionato nuovamente il roster intorno alla pietra miliare Dirk Nowitzki, il tutto con grossi punti di domanda. In cabina di regia, out sia Collison che James, sono arrivati ben 4 giocatori: Calderon (strapagato), il cavallo di ritorno Harris (tanti alti e bassi finora nella sua carriera), la scommessa israeliana Mekel ed il rookie Larkin (che una volta ripresosi dall’infortunio e scontata l’inesperienza iniziale dovrebbe rivelarsi una buona presa). In guardia porterà punti Monta Ellis (ed il suo cambio Ellington) il quale però pagherà la solita scarsa difesa nell’altra metà campo (cosa che lo accomuna a Calderon). Sotto canestro è arrivato il discreto Dalembert e troverà finalmente minuti DeJuan Blair mentre Carter, Marion ed il secondo anno Crowder si divideranno i minuti in ala. Si prospetta un altro anno di transizione, con la lotta per l’ottavo posto come massima aspirazione. A meno che il tedesco, dopo un’estate di riposo, non sfoderi una stagione stellare.

 

James Harden, l'uomo della provvidenza per i Rockets (fonte: US Presswire)

Nonostante l’arrivo di Howard, siamo certi che i Rockets saranno ancora la squadra di James Harden (fonte: US Presswire)

HOUSTON ROCKETS

Arrivi: Dwight Howard (C), Ronnie Brewer (G/F), Marcus Camby (C), Omri Casspi (F), Reggie Williams (G/F), Kostas Papanikolaou (F), Marko Todorovic (C), Isaiah Canaan (G, draft)

Partenze: Thomas Robinson (F), Royce White (F), James Anderson (G/F), Carlos Delfino (G/F), Tim Ohlbrecht (F)

Situazione: La regina del mercato (insieme ai Nets) è attesa alla stagione della svolta dopo l’ingaggio di Dwight Howard. Un anno dopo Harden, il gm Daryl Morey ha piazzato un altro colpo consegnando a coach McHale una formazione da vertice, almeno sulla carta. Bisognerà infatti verificare con che “testa” Howard si presenterà a Houston e verificare sul campo l’intesa tra le due superstar dei Rockets nonché la chimica di una squadra che ha cambiato soprattutto tra le seconde linee dove sono state allungate le rotazioni col trio BrewerCasspiWilliams a discapito della perdita del prezioso jolly Delfino. I dubbi tuttavia non mancano, a partire dal ruolo di ala grande, dove dovrebbe essere lanciato il positivo Terrence Jones dello scorcio finale dello scorso campionato, per proseguire con la cabina di regia, dove Jeremy Lin non ha convinto appieno (c’è però molta fiducia nel rookie Canaan), per finire con i possibili malumori di Omer Asik, che verrà verosimilmente retrocesso in panchina nonostante la brillante stagione passata. Papanikolau e Todorovic, arrivati ufficialmente via trade, in realtà non rientrano nel novero degli effettivi in quanto rimarranno almeno un altro anno in Europa.

 

Mike Conley jr., protagonista nella serie contro Oklahoma City (fonte: Mark Runyon | BasketballSchedule.net) Read more: http://basketballschedule.net/atlanta-hawks-vs-memphis-grizzlies-basketball-photos-at-philips-arena#ixzz2THP0cKtQ

Mike Conley jr., leader dei Grizzlies (fonte: Mark Runyon | BasketballSchedule.net)

MEMPHIS GRIZZLIES

Arrivi: Mike Miller (F), Kosta Koufos (F/C), Nick Calathes (G), Jamaal Franklin (G/F, draft), Janis Timma (F, draft)

Partenze: Austin Daye (F), Darrell Arthur (F/C), Donte Greene (F), Tony Wroten (G), Fab Melo (C)

Situazione: Dopo la trade dello scorso inverno che ha portato Rudy Gay a Toronto, l’estate dei Grizzlies è stata relativamente tranquilla, se si esclude l’inaspettato cambio della guida tecnica con l’assistant Dave Joerger promosso head coach dopo che la nuova dirigenza e Lionel Hollins non hanno raggiunto l’accordo (soprattutto dal punto di vista economico più che tecnico) per proseguire insieme l’esperienza coronata da una storica finale di Conference. Rifirmato il super difensore Tony Allen, le novità sono rappresentate dal cavallo di ritorno Mike Miller (amnistiato da Miami) e da Kosta Koufus, centro greco che dovrebbe garantire un po’ più di riposo a Marc Gasol rispetto al pur positivo Darrell Arthur. Koufos troverà il connazionale Nick Calathes che, dopo essersi affermato in Europa, torna negli USA per fare da backup al leader Mike Conley jr. Il punto di forza di Memphis rimane comunque il reparto lunghi, con la coppia GasolRandolph a dominare. Ci si aspetta qualcosa di più da Prince, troppo timido dal suo arrivo in Tennessee e forse manca una guardia con punti nelle mani in uscita dalla panchina che sia più affidabile di Bayless (da verificare nel ruolo il rookie Franklin).

 

Anthony Davis e Jrue Holiday dovranno risollevare le sorti dei Pelicans (fonte: Derick E. Hingle – USA Today Sports Images)

Anthony Davis e Jrue Holiday dovranno risollevare le sorti dei Pelicans (fonte: Derick E. Hingle – USA Today Sports Images)

NEW ORLEANS PELICANS

Arrivi: Tyreke Evans (G), Jrue Holiday (G), Anthony Morrow (G/F), Greg Stiemsma (C), Lance Thomas (F), Arinze Onuaku (F), Jeff Withey (C, draft)

Partenze: Terrel Harris (G), Robin Lopez (C), Greivis Vasquez (G), Louis Amundson (C), Xavier Henry (G), Roger Mason, Jr. (G)

Situazione: La transizione dopo la cessione di Chris Paul si sta rivelando più lunga e difficoltosa del previsto per New Orleans. Dell Demps, il GM, ha tentato questa off season di dare una sterzata al mercato dei nuovi Pelicans, ma se la scelta di Jrue Holiday (che prende il posto di Vasquez) sembra azzeccata, convincono meno le cessioni di Robin Lopez (che servirà a lanciare definitivamente Anthony Davis, ma lascia troppo scoperto il reparto lunghi nonostante l’arrivo di Stiemsma e del rookie Withey) e soprattutto lo scambio per Evans, un giocatore che ha bisogno di avere spesso la palla in mano per essere pericoloso e che a Sacramento ha dimostrato di mal digerire il ruolo di “3” a cui pare destinato in Louisiana (vista la presenza in guardia di Eric Gordon). A meno che coach Monty Williams non pensi a lui per un ruolo da sesto uomo di lusso (con Aminu o Morrow in quintetto), mossa che risolverebbe diversi problemi di convivenza con le altre stelle del reparto esterni. Se tutti i pezzi del puzzle dovessero incastrarsi e Davis esplodere definitivamente (durante l’estate ha raccolto pareri entusiasti al camp di Team USA), i Pelicans potrebbero inserirsi nella lotta per gli ultimi posti playoff.

 

Tim Duncan (Ronald Martinez/Getty Images)

Tim Duncan riuscirà ad esultare un’ultima volta in carriera? (Ronald Martinez/Getty Images)

SAN ANTONIO SPURS

Arrivi: Marco Belinelli (G), Jeff Pendergraph (F), Livio Jean-Charles (F, draft), Deshaun Thomas (F, draft)

Partenze: DeJuan Blair (C), Gary Neal (G), Tracy McGrady (G/F, ritirato)

Situazione: Squadra che vince non si cambia. O quasi. Nel senso che gli Spurs sono andati a 2 rimbalzi (o 1 fallo) da un titolo che sarebbe stato quasi storico, visto che è almeno 2 anni che gli “esperti” parlano di squadra troppo vecchia per competere ai vertici. Ma con cui bisogna poi sempre fare i conti fino a maggio inoltrato o giugno. La versione 2013-14 degli Spurs sarà ancora incentrata sul trio DuncanParkerGinobili, con quest’ultimo che ha rinnovato alla metà dello stipendio precedente. Le uniche novità, rookie a parte (ma Thomas suscita molta curiosità e potrebbe rivelarsi una gran scelta alla 58), sono rappresentate dal nostro Belinelli, che prende il posto di Neal e sarà chiamato a difendere forte e farsi trovare pronto per approfittare dei raddoppi che le tre stelle inevitabilmente calamiteranno, e Pendergraph, che avrà un ruolo marginale nella rotazione dei lunghi dove invece il rifirmato (e strapagato) Splitter dovrà riscattare dei playoff in sordina. Per il resto si attende la definitiva consacrazione di Kawhi Leonard, ala piccola che “studia” da superstar, e si scoprirà se l’exploit in Finale di Danny Green (almeno fino a gara5) è stato occasionale o coach Popovich avrà saputo scovare l’ennesimo giocatore-rivelazione. E alla faccia degli “esperti”, siamo certi che anche quest’anno la lotta per il titolo passerà da San Antonio.


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