Chris Bosh ha affondato i Blazers con una prova mostruosa (Photo: Don Ryan, AP)

Chris Bosh ha affondato i Blazers con una prova mostruosa

Partita al cardiopalma al Moda Center dove i Blazers, dopo aver condotto per lunghi tratti, sono costretti ad arrendersi agli Heat orfani di James ma con un Bosh superlativo, capace anche di infilare la tripla della vittoria. Vince dopo un match assai equilibrato, finito ai supplementari, anche Atlanta contro i Bobcats, mentre fanno meno fatica i Wizards contro Detroit e Memphis contro i Nuggets. In trasferta arrivano le semplici vittorie di Minnesota contro i Bucks e di Dallas contro Chicago. Indiana ha la meglio su Brooklyn davanti al proprio pubblico, mentre Cleveland non riesce ad espugnare il campo dei Celtics. Toronto batte  New York per la seconda volta in 24 ore, aumentando sempre più la crisi della truppa di Woodson. Infine arrivano i successi anche per Rockets, Suns e Clippers rispettivamente contro Pelicans, 76ers e Jazz.

Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics 100-103
Brooklyn Nets @ Indiana Pacers 91-105
New York Knicks @ Toronto Raptors 100-115
Detroit Pistons @ Washington Wizards 82-106
Charlotte Bobcats @ Atlanta Hawks 116-118
Dallas Mavericks @ Chicago Bulls 105-83
New Orleans Pelicans @ Houston Rockets 98-107
Denver Nuggets @ Memphis Grizzlies 99-120
Minnesota Timberwolves @ Milwaukee Bucks 117-95
Philadelphia 76ers @ Phoenix Suns 101-115
Miami Heat @ Portland Trail Blazers 108-107
Utah Jazz @ Los Angeles Clippers 90-98

Millsap non ha fatto sentire la mancanza di Horford contro Charlotte (Photo: Dave Tulis, AP)

Millsap non ha fatto sentire la mancanza di Horford contro Charlotte (Photo: Dave Tulis, AP)

MVP: senza la propria stella LeBron James poteva sembrare un’impresa quasi proibitiva quella di Miami in trasferta a Portland, ma in pochi si sarebbero aspettati che, contro un lungo di livello come Aldridge, Chris Bosh avrebbe sfoggiato una prova da 37 punti con 3/3 dall’arco (fra cui il canestro della vittoria a 5 decimi di secondo dal termine) e 10 rimbalzi.

LVP: sarà per l’utilizzo frequente da ala piccola, ma di certo la prima stagione di Josh Smith a Detroit non è esaltante come molti magari si potevano attendere, e la partita di questa notte a Washington ha confermato le difficoltà dell’ex Hawks; Smith ha concluso la propria gara con appena 4 punti (2/7 al tiro) e 4 rimbalzi e i Pistons non hanno potuto far altro che affondare contro i Wizards.

On Fire: K. Irving (CLE, 32 pts, 3 ast), J. Green (BOS, 19 pts, 8 reb), L. Stephenson (IND, 23 pts, 9 reb, 7 ast), K. Lowry (TOR, 32 pts, 8 reb, 11 ast), J. Wall (WAS, 20 pts, 11 ast), P. Millsap (ATL, 33 pts, 13 reb), M. Ellis (DAL, 22 pts, 5 ast), D. Howard (HOU, 24 pts, 18 reb), Z. Randolph (MEM, 20 pts, 6 reb, 5 ast), K. Love (MIN, 33 pts, 15 reb, 6 ast), M. Plumlee (PHX, 22 pts, 13 reb), B. Griffin (LAC, 40 pts, 10 reb).

Losing Effort: nonostante le insistenti voci di cessione che da inizio stagione continuano ad addensarsi attorno a lui, Thaddeus Young dimostra ancora una volta la sua professionalità (oltre che il suo sconfinato talento), uscendo dall’US Airways Center di Phoenix sconfitto ma con una doppia doppia da 30 punti (4/7 da tre) e 10 rimbalzi a cui ha inoltre aggiunto 4 palle rubate.

Buzzer Beater: di quello straordinario di Bosh abbiamo già parlato. Incredibile però è stata anche la tripla infilata su un piede solo da Pero Antic ad una manciata di secondi dal termine che ha portato gli Hawks al supplementare contro Charlotte. Atlanta poi vincerà la partita all’overtime e quello del macedone sarà l’unico canestro (su 7 tentativi) infilato nella serata.

Ups: la Toronto post trade continua a stupire e con la seconda vittoria in poche ore contro i disastrati Knicks raggiunge il quarto posto nella Eastern Conference, con un ruolino di marcia di 7 vittorie nelle ultime 10 uscite.

Downs: il nuovo infortunio di Rose sembra aver dato il colpo di grazia alla stagione dei Chicago Bulls, incapaci (almeno finora) di rialzarsi e combattere come fecero lo scorso anno. La debacle casalinga odierna contro Dallas (in cui gli ospiti hanno toccato anche i 32 punti di vantaggio) lo testimonia ulteriormente.

Stat of the Night: i Memphis Grizzlies non segnavano almeno 120 punti da quasi due anni: l’ultima volta è stato il 21 gennaio 2012 contro i Kings quando ne misero a segno 128. Inutile dire che i 120 contro Denver sono il season high della squadra.