Non intende fermarsi il cammino di Oklahoma City, che nella notte ha battuto San Antonio nel big match dell’Ovest, conquistando l’undicesima vittoria di fila. Decima vittoria consecutiva è invece quella dei Clippers che espugnano il campo di Detroit. Mantiene il loro passo in classifica Memphis che riesce ad avere la meglio in casa contro i Bulls. Perisce invece sul proprio campo New York, che senza Anthony è costretta ad arrendersi ai Rockets. Infine da segnalare anche le vittorie di Orlando su Minnesota e di Phoenix su Sacramento. Questi nel dettaglio i risultati delle sei partite giocate:
Minnesota Timberwolves @ Orlando Magic 93-102
Houston Rockets @ New York Knicks 109-96
Los Angeles Clippers @ Detroit Pistons 88-76
Chicago Bulls @ Memphis Grizzlies 71-80
San Antonio Spurs @ Oklahoma City Thunder 93-107
Sacramento Kings @ Phoenix Suns 90-101
MVP: la coppia di guardie James Harden (28 punti e 10 rimbalzi) e Jeremy Lin (22 punti e 8 assist) finalmente funziona bene assieme e ciò permette a Houston di espugnare il Madison Square Garden con una certa autorità.
LVP: vanno bene i 10 rimbalzi, ma l’1/10 (condito da 3 palle perse) di DeMarcus Cousins dal campo rende vana ogni speranza di espugnare Phoenix per i Kings.
On Fire: Kevin Love (MIN, 23 pts, 15 reb, 3 st), Nikola Pekovic (MIN, 19 pts, 12 reb), Glenn Davis (ORL, 28 pts, 5 reb), J.J. Redick (ORL, 18 pts, 7 ast), Chris Paul (LAC, 14 pts, 7 ast, 3 st), Brandon Knight (DET, 16 pts, 5 reb, 5 ast), Carlos Boozer (CHI, 16 pts, 13 reb), Mike Conley (MEM, 17 pts, 4 ast), Russell Westbrook (OKC, 22 pts, 6 reb, 9 ast), Shannon Brown (PHX, 22 pts, 5 reb).
Losing Effort: Sacramento cede nel secondo tempo, ma di certo la colpa di questo non la si può dare a Jimmer Fredette che con 22 punti totali in poco più di 22 minuti di gioco batte il proprio career high ed è una delle poche note liete per i californiani nella trasferta in Arizona.
The Unexpected: davanti alla desolante prova dei Knicks spicca la prestazione incredibile del rookie Chris Copeland, che approfitta dell’assenza di Anthony per realizzare 29 punti (naturalmente career high: il precedente era di 11) con 3/5 da tre punti.
Ups: le difese di Memphis e Clippers, che stanno costruendo buona parte dei propri successi anche grazie ad un’inaspettata efficacia lavorativa nella propria metà campo. Nella nottata i Pistons si sono dovuti fermare a quota 76 punti con il 40,8% dal campo e 15 palle perse, mentre Chicago ha toccato appena i 71 punti tirando con il 37,3% e perdendo 16 palloni.
Downs: non sappiamo se abbiano influito davvero così tanto o forse alla base di tutto c’è da considerare anche la più classica delle serate storte, ma le assenze di Anthony e Ginobili hanno reso New York e San Antonio poco più che vittime sacrificali rispettivamente di Houston e Oklahoma City.
Comeback: Minnesota va sotto di 15 punti nel terzo quarto, salvo poi recuperare nel periodo stesso l’intero disavanzo, portandosi addirittura in vantaggio alla sirena; da lì in poi per i Timberwolves la strada sarà più in discesa. E’ costretta invece a recuperare un -19 (anche se nel secondo quarto) Phoenix, che utilizza benissimo la terza frazione per ribaltare le sorti del match.
Stat of the Night: davanti al pubblico amico toccare uno scarto di svantaggio pari a 27 punti è stato forse troppo imbarazzante per i New York Knicks.
Milestone: oltre ai già segnalati career high di Fredette e Copeland, c’è da sottolineare anche quello (pareggiato) di Serge Ibaka, che contro gli Spurs realizza 25 punti (conditi da 17 rimbalzi e 3 stoppate). Infine record carriera anche i 10 assist di Luis Scola.
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