Lin sempre più protagonista

New York Knicks @ Toronto Raptors 90-87 
I Knicks ottengono la loro sesta vittoria consecutive grazie, ancora una volta, ad un incredibile Jeremy Lin. Il numero 17, infatti, mette insieme 27 punti, 12 dei quali nel solo quarto periodo, compresa la tripla che a mezzo secondo dal termine decide la contesa. L’ex Warriors, inoltre, aveva precedentemente portato in parità la gara a quota 87 con un giorno da 3 punti e ha aggiunto alla sua prova anche 11 assist. Eppure gli ospiti, che hanno riabbracciato Stoudemire (21 e 9 rimbalzi), tornato in campo dopo la morte del fratello, soffrono per larghi tratti della partita, trovandosi anche sotto di 17 lunghezze sul finire del primo tempo. Toronto, infatti, può contare per tre quarti su un ottimo Calderon (25 e 9 assist), limitato nel quarto periodo a soli 2 punti realizzati dalla difesa di Shumpert. Ai canadesi, che pagano il fatto di non aver messo punti a referto negli ultimi due minuti, non bastano complessivamente cinque uomini in doppia cifra, con Kleiza in doppia-doppia da 15 punti e 11 rimbalzi,  e il 50% complessivo dal campo contro il 41% degli avversari.
New York (14W-15L): J. Lin 27, A. Stoudemire 21, T. Chandler 13. Reb (34): A. Stoudemire e T. Chandler 9. Ast (23): Lin 11.
Toronto (9W-21L): J. Calderon 25, L.Kleiza 15, D. DeRozan 14. Reb (40): L. Kleiza 11. Ast (22): J. Calderon 9.

Miami Heat @ Indiana Pacers 105-90
Impressionante dimostrazione di forza degli Heat, che sbancano Indianapolis senza difficoltà e completano il back to back to back in trasferta con tre vittorie. La gara si decide già nei primi minuti, quando Miami raggiunge un vantaggio in doppia cifra (19-9) da cui i padroni di casa non riusciranno mai a risalire, sprofondando addirittura fino a -35 nel secondo tempo. James è sempre il migliore dei suoi con 23 punti, 9 rimbalzi, 7 assist e 4 recuperi. Wade (16 in 24 minuti) e Bosh (13 in 26 minuti) si limitano all’ordinaria amministrazione. Da segnalare anche la prova di Cole, che con i suoi 20 punti pareggia il suo career high. Dall’altra parte la pessima serata dei Pacers è aggravata dalla distorsione alla caviglia subita da Granger nel primo quarto, che lo ha costretto ad abbandonare la gara. Tra i padroni di casa, che tirano 2/15 dalla lunga distanza, si salvano West (14), Price e George (12). Per Indiana la quarta sconfitta consecutiva.
Miami (23W-7L): L. James 23, N. Cole 20, D. Wade 16. Reb (46): L. James e U. Haslem 9. Ast (17): L. James 7.
Indiana (17W-11L): D. West 14, P. George e A.J. Price 12. Reb (32): D. Collison 7. Ast (15): D. Collison, L. Stepehenson e D. Jones 3.

San Antonio Spurs @ Detroit Pistons 99-95
Gli Spurs portano a otto la loro serie di vittorie consecutive, dopo aver sofferto più del previsto. Dopo aver raggiunto il + 15 (77-62) sul finire del terzo periodo, gli ospiti subiscono, infatti, la rimonta dei Pistons, grazie a un sorprendente Ben Wallace (9 e 5 rimbalzi), capace di dominare in difesa e di mandare a segno anche una tripla e ai punti di Stuckey (23) e Jerebko (7). I padroni di casa riescono a trovare il vantaggio (86-83) a quattro minuti dal termine e a mantenerlo fino a quando, nell’ultimo minuto e mezzo, sale in cattedra Tony Parker (14). Il numero 9 mette insieme gli ultimi 7 punti dei suoi, guidando così il parziale decisivo di 16-9, mentre dall’altra parte Stuckey e Gordon (10 con 5/13), sbagliano irrimediabilmente da sotto e dalla lunga distanza. Nella serata si fa notare anche Duncan (18 e 13 rimbalzi), un altro dei 7 Spurs a chiudere in doppia cifra. Ginobili chiude con un punto ma 7 assist, mentre dall’altra parte buone prove per Prince (18) e Knight (16). Male, invece, Monroe (4 con 2/11 al tiro).
San Antonio (20W-9L): T. Duncan 18, T. Parker 14, R. Jefferson e T. Splitter 13. Reb (42): T. Duncan 13. Ast (23): T. Parker e M. Ginobili 7.
Detroit (8W-22L): R. Stuckey 23, T. Prince 18, B. Knight 16. Reb (43): J. Maxiell 9. Ast (22): R. Stuckey 8.

Chicago è imbattibile in casa

Sacramento Kings @ Chicago Bulls 115-121 

Ancora privi di Derrick Rose i Chicago Bulls ritornano al successo, dopo la battuta d’arresto patita domenica a Boston. La partita è sostanzialmente controllata da Chicago che però non trova la spinta necessaria per scappare definitivamente. I Bulls sembrano riuscirci tra la fine del terzo e l’inizio del quarto periodo, quando con un parziale di 12-1, vanno sul +19 (97-78). I Kings però non crollano e risalgono la china fino al -3 sul punteggio di 115-112 a 19 secondi dalla sirena finale. Korver (18 punti) risponde con due tiri liberi, portando la contesa sul 117-112 ma, Evans (27 punti e 8 assist) piazza la bomba del -2 a 14.8 secondi dalla fine. Saranno nuovamente i tiri dalla lunetta di Korver e Deng (23 punti e 11 rimbalzi) a stabilire il finale di 121-115 per Chicago. Protagonisti della partita per i Kings, oltre Evans, Cousins (28 punti e 17 rimbalzi) e Thornton (23 punti per lui). Per Chicago, che si mantiene miglior squadra  a est e praticamente imbattibile tra le mura amiche, c’è la doppia doppia di Noah (22 punti e 11 rimbalzi) e i 16 di Carlos Boozer, oltre ai già citati Deng e Korver.
Sacramento (10W-18L): D.Cousins 28, T.Evans 27, M.Thornton 23. Reb (46): D.Cousins 17. Ast (21): T.Evans 8.
Chicago (24W-7L): L.Deng 23, J.Noah 22, K.Korver 18. Reb (40): J.Noah 11. Ast (33): L.Deng 11.

Houston Rockets @ Memphis Grizzlies  83-93
Seconda sconfitta consecutiva per gli Houston Rockets che cedono alla FedEx Arena contro i Grizzlies. Memphis in controllo per tutta la partita, avanti 52-43 all’intervallo grazie a Rudy Gay che realizza 16 punti nei primi due periodi (20 a fine gara per lui). Al rientro sul parquet Memphis si porta addirittura sul +15 (massimo vantaggio), mettendo una grossa ipoteca sul match. Houston è tenuta in piedi da Lowry (24 punti e 6 assist), che nell’ultimo periodo riporta i suoi a -5, a 2:58 dalla sirena (79-84). Da quel momento Houston, però, a causa di una serie di errori dal campo non riesce più ad avvicinarsi a Memphis. Conley (21 punti) realizza la bomba del +8 che ammazza l’incontro e gli ultimi secondi della partita servono solo a far crescere nuovamente il  vantaggio dei padroni di casa fino al 93-83 finale. Grazie a questa vittoria, i Grizzlies fanno un bel passo in avanti in ottica ottavo posto a Ovest, minacciando così Portland e proprio gli Houston Rockets.
Houston (16W-13L): K.Lowry 24, C.Lee 13, G.Dragic 11. Reb (35): S.Dalembert 10. Ast (14): K.Lowry 6
Memphis (15W-14L): M.Conley 21, R.Gay 20, M.Gasol 18. Reb (36): R.Gay 8. Ast (15): M.Conley 4

Harden fa la differenza

Utah Jazz @ Oklahoma City Thunder 85-111 
Continua la marcia degli Oklahoma City Thunder che fermano nuovamente, a soli  3 giorni di distanza dall’ultimo incontro, gli Utah Jazz. In una serata in cui il duo Durant-Westbrook gioca in modo normale, è James Harden a salire in cattedra per i suoi, mettendo a referto 22 punti e 5 assist. OKC parte bene e la partita non è mai realmente in discussione con i Jazz che non saranno mai avanti per tutto l’incontro. All’intervallo i Thunder sono già sul +16 (51-35). Al rientro dalla pausa lunga la musica dell’incontro non cambia e Durant (21 punti) e soci chiudono il terzo periodo sul 79-63. Il quarto periodo è garbage time e i Thunder si aggiudicano la contesa 111-85. Ottima la prova di Ibaka che mette a referto 16 punti, 10 rimbalzi e 6 stoppate. Per i Jazz una buona prova di Al Jefferson (16 punti), Paul Millsap (10 punti e 8 rimbalzi) e del rookie Derrick Favors (13 punti). OKC continua il suo dominio nella western conference e allunga la sua striscia vincente casalinga a quota 8, superando il record del 2008, quando la franchigia si spostò da Seattle. Seconda sconfitta in fila per i Jazz, che ritornano al 50% di vittorie, mostrando una piccola involuzione rispetto alla squadra brillante della prima parte di stagione.
Utah (14W-14L): A.Jefferson 15, D.Favors 13, A.Burks, R.Bell, P.Millsap 10. Reb (42): P.Millsap 8. Ast (17): E.Watson 6.
Oklahoma City (22W-6L): J.Harden 22, K.Durant 21, R.Westbrook, S.Ibaka 16 Reb (49): S.Ibaka 10. Ast (24): J.Harden 5.

Phoenix Suns @ Denver Nuggets 92-109 
I Denver Nuggets, grazie a una grandissima prestazione di Afflalo (20 punti, di cui 13 nel terzo quarto), tornano finalmente a vincere in casa, dopo una striscia di 5 sconfitte, e lo fanno contro dei buoni Suns, privi di Nash e Hill (tenuti fuori per scelta tecnica da parte di coach Gentry). Il match si mette subito bene per la formazione biancazzurra che alla fine del primo quarto ha già un vantaggio di 12 punti (21-33), allungato poi durante il secondo periodo a +16; tuttavia da quel momento i Suns decidono di tornare in gara e, trascinati da uno strepitoso Redd, portano il punteggio sul 62 pari al ventisettesimo. La reazione di Phoenix, però, termina qui: infatti la formazione di casa ritorna prepotentemente in vantaggio di 22 alla metà dell’ultima frazione di gioco, sfruttando soprattutto le numerose palle perse da Phoenix (13 in totale). I Nuggets decidono, così, di non infierire e negli ultimi minuti allentano la presa permettendo ai viola di raggiungere i 92 punti che insieme ai 102 di Denver daranno il risultato finale.
Phoenix (12W-17L): M.Morris 21, M.Redd 20, M.Gortat 10. Reb (46): M.Gortat 14. Ast (20): R.Price 6.
Denver (17W 12L): A.Afflalo 20, T.Lawson 17, C.Andersen 16. Reb (48): K.Faried 9. Ast (19): A.Miller 7.

Washington Wizards @ Portland Blazers  124 – 109
Continua la crisi in casa per i Blazers, che vengono sconfitti da una Washington compatta, molto precisa al tiro (60% dal campo) e soprattutto forte di uno Young capace di infilare 35 punti (21 dalla linea da 3). L’avvio non è dei migliori per la formazione di casa, che dopo un paio di minuti perdono Aldridge per infortunio alla caviglia, riuscendo però a tenere il passo dei Wizards e chiudendo il primo quarto sotto di sole due lunghezze. Tuttavia è dalla seconda frazione di gioco che Washington comincia a dominare, grazie al trio YoungCrawfordWall, che si rivela letale dall’arco e in penetrazione e permette ai rossoblu di andare a riposo sul 58-46. All’inizio del terzo quarto i Blazers riescono a riportarsi sotto, diminuendo il distacco a 7 lunghezze, ma è solo un fuoco di paglia, perché, ancora Young e Wall, i Wizards riportano il distacco a + 15 con meno di 7′ da giocare prima dell’ultimo quarto. Nell’ultima parte di gara c’è ancora una timida reazione di Portland con gli 8 punti di Wallace, ma Washington controlla il tutto e conclude sul 124-109 portando a casa la terza vittoria esterna della stagione.
Washington (7W-22L): N.Young 35, J.Wall 29, J.Crawford 21. Reb (43): J.McGee 11. Ast (21): J.Wall 9.
Portland (15W-14L): N.Batum 33, G.Wallace 25, W.Matthews 15. Reb (31): M.Camby 12. Ast (26): G.Wallace 8.

Atlanta Hawks @ L.A. Lakers  78 – 86
Dodicesima vittoria casalinga per i Lakers, che, grazie alle doppie-doppie di Gasol (20 punti e 13 rimbalzi) e di Bynum (15 punti e 15 rimbalzi), sconfiggono gli Atlanta Hawks, condizionati da una scarsa percentuale realizzativa: solo il 34% dal campo. Il primo quarto si rivela molto combattuto, con i Lakers che riescono a rimanere in vantaggio per tutti i primi 12 minuti, chiudendo sul 24-27 e con Gasol già a quota 9 punti. Durante il secondo periodo Atlanta si fa più aggressiva in fase d’attacco scavalcando Los Angeles per 41-38 quando manca poco più di un minuto all’intervallo; nonostante ciò i Lakers non si arrendono e, prima con un canestro di Fisher dalla linea della carità, poi con la fondamentale tripla di World Peace a 2″ dalla sirena, vanno al riposo sul punteggio di 41-42. La terza frazione si apre subito con il vantaggio di Atlanta (+5), che tuttavia viene cancellato dai punti Bryant e Gasol che ridanno ai gialloviola la leadership della partita, la quale verrà portata a +17  durante l’ultimo quarto di gara grazie, ancora, a Pau Gasol e ai suoi 7 punti in meno di 2 minuti. Gli ultimi istanti di partita servono a fissare il punteggio sul 78-86 finale.
Atlanta (18W-11L): J.Teague 18, J.Johnson e J.Smith 15. Reb (47): J.Smith 9. Ast (14): J.Johnson 5.
Los Angeles Lakers (17W-12L): P.Gasol 20, A.Bynum 15, K.Bryant 10. Reb (52): A.Bynum 15. Ast (20): S.Blake 6.

 

Ecco la top 10 della notte:

httpv://www.youtube.com/watch?v=wCW4HQmA18I

Marco Pirri, Alessio Simeone e Alessandro Marelli