30 punti per Andrea Bargnani (Foto: sports.yahoo.com)

Charlotte Bobcats @ Toronto Raptors 87 – 92
Torna finalmente a brillare la stella tricolore di Andrea Bargnani, che trascina i Raptors al successo interno contro i derelitti Bobcats, sfondando quota trenta per la prima volta dal suo rientro in campo. Lo scalpo non è certo tra i più quotati della lega, le Linci di Paul Silas sono all’ottava L in fila, ma l’11 su 22 con cui il Mago chiude la sua partita, ed il semigancio che dà a Toronto l’allungo definitivo nell’ultimo minuto di gioco, sono segnali senz’altro incoraggianti. Buone anche le prove da DeMar DeRozan e Linas Kleiza, 20 il primo, 18 il secondo alzandosi dal pino. Charlotte, con ogni probabilità, si appresta a chiudere la stagione con meno di dieci W, e prova a trovare motivi per sorridere nella conferma dei progressi di Byron Mullens e nello svezzamento di Kemba Walker, per l’occasione promosso in quintetto.
Charlotte (7W-44L): B. Mullens 20, D.J. Augustin 18, D. Brown 12. Reb (46): B. Mullens 14. Ast (21): D.J. Augustin e K. Walker 7.
Toronto (19W-35L): A. Bargnani 30, D. DeRozan 20, L. Kleiza 18. Reb (38): A. Gray 9. Ast (25): J. Calderon 11.

San Antonio Spurs @ Cleveland Cavaliers 125 – 90
Silenziosi, ma costanti. Soprattutto, vincenti. Gli Spurs si sbarazzano con irrisoria facilità dei Cavaliers alla Q Arena, allungando ad otto partite la striscia di vittorie in fila, la più lunga in attivo nella Lega. Lo fanno mandando in doppia cifra sei giocatori, ricevendo 62 punti dalle riserve e costringendo il solo Danny Green a sudare per più di 25 minuti. La copertina se la prende Patty Mills, 20 punti e 4 su 5 dall’arco. I Cavs, archiviate le premature velleità di raggiungere la post-season, giocano con la mente sgombra da pressioni e aspettative. Il che non sempre si rivela essere un bene.
San Antonio (37W-14L): P. Mills 20, D. Green e T. Parker 19. Reb (46): T. Duncan 8. Ast (31): B. Diaw 9.
Cleveland (17W-34L): A. Jamison 15, K. Irving 13, L. Hudson 12. Reb (27): A. Gee 5. Ast (23): K. Irving e L. Walton 5.

 

Danny Granger, il migliore dei suoi (Foto: sports.yahoo.com)

New York Knicks @ Indiana Pacers 104 – 112
Crocevia importante, ma non decisivo, quello che si sono trovati davanti Knicks e Pacers alla Banker Life Fieldhouse: entrambe in piena corsa playoffs, le due franchigie hanno dato vita ad un match intenso e di pregevole fattura. Carmelo Anthony ha sopperito all’assenza di Amar’e Stoudemire, infilando 39 punti con un più che rispettabile 17 su 31 dal campo; dall’altra parte, Danny Granger ha realizzato 14 dei suoi 27 punti nel solo ultimo quarto, riportando a galla i Pacers, caduti anche a -15, ed infilando due triple consecutive che hanno portato Indy dall’88-91 con 7:04 sul cronometro al 94 a 91 che si è tradotto nell’abbrivo decisivo per la W casalinga.
New York (27W-27L): C. Anthony 39, L. Fields 15, T. Chandler 12. Reb (44): T. Chandler 14. Ast (14): J.R. Smith 4.
Indiana (32W-21L): D. Granger 27, P. George 18, L. Barbosa e D. Jones 12. Reb (45): P. George 8. Ast (18): G. Hill 6.

Philadelphia 76ers @ Miami Heat 93 – 99
Miami si scrolla di dosso la pesante sconfitta di Boston prevalendo sui Sixers senza il proprio pupillo Dwyane Wade, e vengono letteralmente trascinati da un LeBron Jones in versione MVP: 41 punti, 15 su 25 al tiro, 6 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi. Decisivo il terzo quarto di gioco, in cui Miami ha ribaltato l’inerzia del match chiudendo sul +6 dopo esser stati sotto anche di 5. Nei Sixers si mettono in buona luce Evan Turner, letteralmente rinato dopo esser stato promosso in quintetto, e proprietario di un tabellino da 25 punti ed 8 rimbalzi, e Louis Williams, tra i più seri candidati al premio di Sixth Man of the Year, autore di 18 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. Prima partenza da titolare per Ronny Turiaf, 6 punti e 6 rimbalzi in 22 minuti.
Philadelphia (29W-24L): E. Turner 26, L. Williams 18, S. Hawes 12. Reb (38): E. Turner 8. Ast (18): J. Holiday 6.
Miami (38W-14L): L. James 41, M. Chalmers 19, C. Bosh 17. Reb (43): U. Haslem 11. Ast (15): M. Chalmers e L. James 4.

Glen Davis al tiro contro Greg Monroe, ma sarà quest'ultimo a esultare alla fine (Foto: sports.yahoo.com)

Orlando Magic @ Detroit Pistons 95-102
Ai Magic non basta un Glen Davis in formato Dwight Howard per far dimenticare l’assenza del centro titolare, oltre a quella di Ryan Anderson e Jameer Nelson. Ai Pistons manca invece Stuckey, ma ritrovano Gordon dopo tre partite e mandano sei giocatori in doppia cifra, tra cui Greg Monroe, protagonista sotto canestro con una prova da 9/11 al tiro. La gara è tutto sommato equilibrata, con i Pistons a condurre, seppur di poco, nella prima metà e i Magic che provano a cambiare marcia nel terzo quarto. Negli ultimi dodici minuti, però, Detroit parte con un 4-17 che li porta sul +13 e, di fatto, chiude la gara.
Orlando (32W-22L): G. Davis 31, H. Turkoglu 16, C. Duhon 13. Reb (30): G. Davis 10. Ast (18): C. Duhon 5.
Detroit (20W-33L): G. Monroe 22, B. Gordon 18, T. Prince e J. Maxiell 15. Reb (45): G. Monroe 11. Ast (25): B. Gordon 7.

Golden State Warriors @ Memphis Grizzlies 94-98
Continua il pessimo momento dei Warriors, che da quando hanno scambiato Monta Ellis hanno il poco invidiabile record di 2-11. Continua, invece, il buon momento di forma di O.J. Mayo, mentre per i Grizzlies rientrano, e si fanno sentire, anche Mike Conley (18+5) e Dante Cunningham (13+5). La gara, equilibrata fino all’intervallo, vede i Warriors provare a scappare nel terzo quarto, chiuso sul +9. Nel quarto periodo il vantaggio ospite raggiunge i 12 punti, prima con Rush e poi con Robinson, ma poi qualcosa si blocca negli ingranaggi dei Warriors, e Memphis ne approfitta con un break di 2-17 in circa 3 minuti che capovolge la gara; poi, negli ultimi due minuti, Gasol e Gay segnano i punti della sicurezza.
Golden State (20W-32L): D. Lee 22, N. Robinson 18, B. Rush 13. Reb (41): D. Lee 13. Ast (18): N. Robinson 5.
Memphis (30w-22L): O. Mayo 19, M. Conley 18, D. Cunningham 13. Reb (41): T. Allen 7. Ast (20): M. Gasol 6.

Steve Nash, decisivo nel finale (Foto: sports.yahoo.com)

Phoenix Suns @ Sacramento Kings 109-100
I Suns mantengono vive le speranze per la post-season, vincendo a Sacramento una gara che, dopo aver controllato all’inizio, è parsa sfuggire di mano nella ripresa. Phoenix infatti chiude sul +11 il primo quarto e tocca anche il +17, prima che i Kings inizino a giocare e a rientrare. All’intervallo il divario è sceso a 8 punti, e alla fine del terzo quarto è tutto da rifare per i Suns: 79-78. Nell’ultima frazione però Redd suona la carica per i suoi, che, imbeccati dai passaggi di Nash, tornano ad allungare il vantaggio, toccando anche il +12 e vanificando la partita mostruosa di DeMarcus Cousins (41 punti con 16/25 al tiro e 12 rimbalzi.
Phoenix (27W-26L): M. Gortat 20, S. Nash 18, M. Redd 16. Reb (46): M. Gortat 10. Ast (23): S. Nash 12.
Sacramento (19W-35L): D. Cousins 41, I. Thomas 25, T. Williams 16. Reb (43): D. Cousins 12. Ast (19): I. Thomas 7.

New Jersey Nets @ Los Angeles Lakers 87-91
Privi di Bynum per un infortunio alla caviglia, i Lakers dominano comunque a rimbalzo (38-50) e vincono, seppur un po’ a fatica, contro i Nets, grazie anche ai 19 punti e 11 assist di un sempre più determinante Ramon Sessions, alla doppia doppia da 22+12 di Pau Gasol e ai 24 punti con 10/16 dal campo di Kobe Bryant. I gialloviola giocano forte nella prima metà di gara, chiusa con 13 punti di vantaggio, ma alzano le braccia dal manubrio troppo presto: i Nets, guidati da Williams e Humphries, a cavallo tra terzo e quarto quarto piazzano un parziale da 24-8 che li riporta in parità a un minuto e mezzo dalla fine. Bryant segna il nuovo +2, Wallace fa solo 1/2 dalla lunetta e ancora Kobe chiude i giochi con la tripla del +4 a 10 secondi dalla sirena.
New Jersey (19W-36L): D. Williams 20, G. Wallace 19, K. Humphries 18. Reb (38): K. Humphries 15. Ast (23): D. Williams 6.
L.A. Lakers (34W-20L): K. Bryant 24, P. Gasol 22, R. Sessions 19. Reb (50): P. Gasol 12. Ast (27): R. Sessions 11.

Marco Vettoretti e Davide Moroni