Kobe Bryant è sembrato in affanno contro LeBron James (Foto: Getty Images)

Los Angeles Lakers @ Miami Heat 87-98
Nel big match di giornata, soprattutto dal punto di vista mediatico, Miami, ancora senza Dwyane Wade, vince senza nemmeno troppo fatica contro dei Lakers che, nonostante il buon record, quest’anno sembrano davvero avere una marcia in meno. Dopo 12 minuti, gli Heat sono in testa (+5), ma all’intervallo i punti di vantaggio sono già 15, e toccheranno anche il +23 nel terzo quarto. Nell’ultimo periodo i Lakers tornano a -10, ma la tripla di Fisher per il -7 esce, chiudendo ogni speranza di rimonta. James, nonostante l’influenza, è decisivo come al solito (tripla doppia sfiorata anche stanotte, ma non fa più notizia), mentre Battier, al di là degli 11 punti segnati, ha finalmente mostrato il motivo per cui è stato preso, ovvero una buona difesa su Bryant, che ha chiuso con un modesto 8/21 dal campo. Ci hanno provato Gasol e Bynum, ma ancora una volta è stato il supporting cast a mancare (22 punti con 9/28 al tiro in totale per chi non si chiama Bryant, Gasol o Bynum).
L.A. Lakers (10W-6L): P. Gasol 26, K. Bryant 24, A. Bynum 15. Reb (38): A. Bynum 12. Ast (19): K. Bryant 7.
Miami (10W-4L): L. James 31, C. Bosh 15, S. Battier 11. Reb (44): L. James, C. Bosh e U. Haslem 8. Ast (19): L. James 8.

Dalembert esulta dopo aver segnato il canestro decisivo (Foto: AP)

New Orleans Hornets @ Houston Rockets 88-90 OT
I Rockets superano quota 50% di vittorie, ma hanno bisogno di un supplementare per avere la meglio sugli Hornets, più combattivi del solito, con Jason Smith, Marco Belinelli e Jarrett Jack sugli scudi. Houston invece si affida soprattutto a Kevin Martin (32 punti ma con percentuali rivedibili), Sam Dalembert (15+17) e Kyle Lowry (vicino, ancora una volta, alla tripla doppia con 10 punti, 9 rimbalzi e 8 assist), e controlla, ma non domina, la gara per tutti i primi tre quarti, in cui tocca anche il +14. Nell’ultima frazione, però, si spegne la luce: i padroni di casa segnano solo 7 punti, e gli Hornets rimontano fino al -1 segnato da Smith a un minuto dal termine. Quaranta secondi dopo, Jack ha nelle mani i due liberi della vittoria, ma fa solo 1/2 e, dopo l’errore di Martin da tre, si va all’overtime, in cui gli Hornets si portano subito avanti di 5 (88-83 a 2:17 dalla fine), salvo poi bloccarsi e concedere un break di 0-7 che, con un canestro di Dalembert a 11 secondi dal termine, chiude di fatto la gara. L’ultimo tiro è di Belinelli, ma non entra.
New Orleans (3W-12L): J. Smith 17, M. Belinelli e J. Jack 15. Reb (48): E. Okafor 12. Ast (20): J. Jack 7.
Houston (8W-7L): K. Martin 32, C. Lee 17, S. Dalembert 15. Reb (53): S. Dalembert 17. Ast (17): K. Lowry 8.

Jason Terry, decisivo nel finale (Foto: AP)

Dallas Mavericks @ Utah Jazz 94-91
Gara “infiammata” a Salt Lake City, con quattro falli tecnici più un’espulsione (di Derrick Favors), in cui i Jazz hanno dimostrato, pur perdendo, di essere una squadra dura e ostica, destinata a dire la sua nel corso della stagione. I Mavs, nonostante un Nowitzki in sordina, controllano il primo tempo, chiuso a +9, ma nel terzo quarto i Jazz rimontano, riportando il punteggio in parità con 12 minuti sul cronometro. L’ultima frazione è molto equilibrata, e Utah prova anche a mettere la testa avanti con Miles (72-75), ma i Mavs sono attenti a non farsi sfuggire di mano la gara. A 2:48 dalla fine Hayward riporta il punteggio in parità (87-87), ma a quel punto Kidd prima serve Terry da tre e poi Marion per un layup, per il 5-0 che chiude di fatto i giochi.
Dallas (9W-7L): S. Marion 22, R. Beaubois 17, D. Nowitzki 12. Reb (33): S. Marion 7. Ast (23): J. Kidd 11.
Utah (9W-5L): A. Jefferson 22, C. Miles 17, P. Millsap 16. Reb (44): P. Millsap 13. Ast (16): E. Watson 7.

Ecco la Top Five della giornata:

httpv://www.youtube.com/watch?v=Igi8vg3R2To