Steph Curry (Photo: USA Today)

Steph Curry (Photo: USA Today)

Scorpacciata di canestri nella notte NBA, con ben undici partite a registro, quattro successi esterni ed un overtime. Fa più clamore delle altre la vittoria dei Golden State Warriors, capaci di avere la meglio sugli Oklahoma City Thunder. Vincono un back-to-back per la prima volta in quasi un mese gli Atlanta Hawks, che chiudono con uno sweep la serie stagionale contro i Charlotte Bobcats. Ad ovest non fa più notizia l’ennesima partita persa dai Los Angeles Lakers, mentre si chiude a 6 la striscia di sconfitte consecutive dei Portland Trail Blazers, che prevalgono sugli Indiana Pacers.

Questi i risultati nel dettaglio:

Atlanta Hawks @ Charlotte Bobcats 104 – 92
Toronto Raptors @ Miami Heat 116 – 123 OT
Detroit Pistons @ Chicago Bulls 82 – 85
Los Angeles Lakers @ Memphis Grizzlies 93 – 106
Denver Nuggets @ Houston Rockets 105 – 95
Brooklyn Nets @ Minnesota Timberwolves 91 – 83
New Orleans Hornets @ San Antonio Spurs 102 – 106
Washington Wizards @ Utah Jazz 88 – 92
Phoenix Suns @ Sacramento Kings 106 – 96
Indiana Pacers @ Portland Trail Blazers 80 – 100
Oklahoma City Thunder @ Golden State Warriors 99 – 104

MVP: Per non scadere nel banale, ma sottolineando ugualmente la tripla-doppia da 31 punti, 10 rimbalzi e 11 assist di LeBron James, e i 35 punti di Dwyane Wade, assegniamo la palma di migliore in campo all’artefice del successo a più alto coefficiente di difficoltà: Stephen Curry. Il figlio di Dell, pur sparando a salve dall’arco, chiude con 31 punti, 3 rimbalzi, 7 assist e 4 rubate, tirando 8/13 da due e rubando il pallone del possibile pareggio Thunder a una manciata di secondi dalla sirena.

LVP: Assente ingiustificato a Oakland, e fermo restando i meriti degli avversari, principale indiziato per la sconfitta dei Thunder è Russell Westbrook. 3/16 dal campo e 6 turnovers sono dati più che eloquenti per determinare il tipo di contributo che il prodotto da UCLA è riuscito a portare alla causa.

On fire: Josh Smith (ATL: 30 pts, 13 reb, 8 ast, 7 tos, 3 blk); Ramon Sessions (CHA: 27 pts, 5 ast); Joakim Noah (CHI: 10 pts, 18 reb); Kobe Bryant (LAL: 29 pts, 3 reb, 3 ast); Ty Lawson (DEN: 21 pts, 4 reb, 7 ast); James Harden (HOU: 23 pts, 7 ast, 7 tos); Brook Lopez (BKN: 22 pts, 7 reb); Tiago Splitter (SAS: 25 pts, 7 reb, 10/11 FG), Tony Parker (SAS: 23 pts, 13 ast); DeMarcus Cousins (SAC: 15 pts, 15 reb, 5 ast); LaMarcus Aldridge (POR: 27 pts, 6 reb); David Lee (GSW: 22 pts, 12 reb).

Losing effort: Ci ha provato fino all’ultimo, ma la terza tripla scoccata è stata anche l’unica che ha fallito, quella più importante. A Kevin Durant non sono bastati 33 punti, figli di un più che valido 10/17 dal campo, 5 rimbalzi, 9 assist e 3 stoppate. Fatale gli è stata anche l’ultima delle sue 6 palle perse, quella che doveva terminare la sua corsa tra le mani di Serge Ibaka, per il possibile pareggio a pochi spiccioli dalla sirena finale.

The unexpected: Fragorosa prestazione offerta da Darrell Arthur contro i derelitti Los Angeles Lakers: 20 punti con 9/15 dal campo, 9 rimbalzi e 3 assist, con un clamoroso plus-minus di +22 raccolto nei 27 minuti spesi sul parquet. Tanto inaspettato quanto decisivo.

Ups: Decima W nelle undici partite disputate a gennaio, con scalpi eccellenti quali Thunder e Knicks; non era iniziata nel migliore dei modi l’avventura ai Brooklyn Nets di PJ Carlesimo, ma dalla sconfitta di San Antonio in poi i suoi hanno conosciuto il sapore amaro della sconfitta solo ad Atlanta, scalando la graduatorie della Eastern Confernece fino a raggiungere la terza piazza, a un soffio dai New York Knicks. Menzione d’onore per gli Utah Jazz, giunti alla loro quarta vittoria consecutiva.

Downs: Losers gonna lose. Delle squadre scese in campo con un record negativo sulle spalle, solo i Phoenix Suns sono riusciti a sorridere, prevalendo nello scontro diretto con i Sacramento Kings. Battuti tutti gli altri: gli Hornets, i Lakers, i Timberwolves, i Wizards, i Bobcats, i Raptors e i Pistons. Se vincere aiuta a vincere, anche la sconfitta rischia di diventare una frequente abitudine.

Stat of the Night: Clamorosa prestazione corale per i Toronto Raptors, che, pur non riuscendo a evitare la sconfitta, all’American Airlines Arena mandano in doppia cifra sette giocatori. Questo il dettaglio delle marcature: Alan Anderson 20, José Calderón 17, Terrence Ross 16, Amir Johnson 15, Ed Davis e Kyle Lowry 13, DeMar DeRozan 12.

Milestone: Doppio traguardo raggiunto dai Denver Nuggets a Houston, che con la W sui Rockets celebrano il successo n° 1.100 in carriera per coach George Karl. Con i 14 punti mandati a segno, poi, fa festa anche Andre Iguodala, che spegne le candeline dei 10.000 punti realizzati in carriera.