Per Mike Miller serata di grazia al tiro da tre

Charlotte Bobcats @ Orlando Magic 89-96

I Magic soffrono più del previsto, ma ottengono la quinta vittoria consecutiva. Nonostante Howard viva una serata in gran spolvero, più ventuno il plus/minus per gli uomini di Van Gundy con Superman in campo, i padroni di casa si ritrovano sotto di sette al termine del primo quarto, grazie alle prove positive di Walker (15 e 6 assist) e Biyombo (11 e 10 rimbalzi). La gara prosegue poi sul filo dell’equilibrio con continui cambi di leadership fino al quarto periodo, quando una tripla a testa di Anderson (13), Turkoglu (15 e 5 rimbalzi) e Wafer (autore di otto dei primi dieci punti dei suoi nel quarto decisivo), decidono la contesa. Per Charlotte è l’ottava sconfitta nelle ultime nove gare, nonostante una buona difesa che ha costretto Orlando a un insolito 7/22 dalla lunga distanza.

Charlotte (3W-12L): G. Henderson 22, K. Walker 15, D.J. Augustin 13. Reb (36): B. Byiombo 10. Ast (23): K. Walker 6.

Orlando (10W-3L): D. Howard 25, J. Nelson 17, H. Turkoglu 15. Reb (42): D. Howard 17. Ast (19): J. Nelson 4.

 

Golden State Warriors @ Cleveland Cavaliers 105-95

Seconda vittoria esterna consecutiva per Golden State, che sfrutta la serata più che positiva di Lee (29 di cui 12 nel quarto periodo), il 9/19 complessivo dalla lunga distanza e le venticinque palle perse dagli avversari, da cui ricava ventitré punti. Gli uomini di coach Jackson controllano la gara nel primo tempo, arrivando anche al + 12 al ventunesimo, per poi subire un break degli avversari ad inizio ripresa che ribalta la gara (65-72). A guidare l’immediata rimonta ospite è Rush che arriva a quota undici punti, che riportano la contesa in equilibrio. Contesa decisa poi nei minuti finali dall’ex centro dei Knicks. Pessima serata al tiro di Ellis (2/12), uscito dal campo sanguinante negli ultimi secondi per un colpo ricevuto da Varejao, mentre il derby tra i fratelli Klay, di Golden State, e Mychel Thompson, rookie di Cleveland, ha visto mettersi in evidenza il primo, autore 14 punti in diciassette minuti con 4/4 da 3. Doppia-doppia per Robinson (17 e 10 assist).

Golden State (5W-8L): D. Lee 29, N. Robinson 17, B. Rush, K. Thompson 14. Reb (43): A. Biedrins 11. Ast (26): N. Robinson 10.

Cleveland (6W-7L): A. Jamison 19, K. Irving 18, S. Erden 14. Reb (54): A. Varejao 13. Ast (16): K. Irving 5.

 

San Antonio Spurs @ Miami Heat 98-120

Più che mai partita dai due volti in Florida, dove gli Heat orfani ancora di Wade, ribaltano il – 14 dell’intervallo (49-63) con un secondo tempo strepitoso in cui realizzano settantuno punti e annichiliscono i texani. Miami vince il terzo quarto addirittura 39-12, firmato dai diciassette punti di James (33, 5 rimbalzi, 10 assist e 4/6 da 3) e caratterizzato dal 58% complessivo al tiro e dal 61.5% da 3. Eppure San Antonio era partita forte, scappando già sul + 13 (28-15) all’ottavo e raggiungendo il massimo vantaggio sul + 17 (52-35) nella seconda metà del periodo successivo. Nel terzo quarto, però, gli Spurs realizzano soltanto dodici punti, un numero maggiore rispetto alle palle perse inanellate nello stesso periodo. A quel punto a poco serve il 6/7 da 3 di Green. Miami realizza trentadue punti anche negli ultimi dodici minuti e resta imbattuta in assenza di Wade, centrando la quarta vittoria in queste condizioni. Da segnalare anche la strepitosa prova di Miller, che manda a segno tutte le sei triple tentate, peraltro gli unici tentativi della sua gara, chiudendo con diciotto punti in quindici minuti.

San Antonio (9W-5L): D. Green 20, T. Parker 18, D. Blair 13. Reb (36): T. Duncan 7. Ast (21): R. Jefferson 5.

Miami (9W-4L): L. James 33, C. Bosh 30, M. Miller 18. Reb (33): C. Bosh 8. Ast (24): L. James 10.

 

Steve Nash osserva perplesso dalla panchina

Phoenix Suns @ Chicago Bulls 97-118

Ancora senza Rose, fuori per il problema all’alluce del piede sinistro, i Bulls chiudono la gara contro i Suns, alla loro quinta sconfitta consecutiva, già nel primo tempo. I Tori, infatti, realizzano trentanove punti nel solo primo quarto, accumulando un vantaggio in doppia cifra che arriva anche a + 20 (67-47) all‘intervallo e che controllano fino al termine. Senza Rose Chicago, comunque, non rinuncia al gioco di squadra. Tutti gli uomini del quintetto base, infatti, terminano in doppia cifra e, dato ancor più eclatante, su quarantasette tiri mandati a segno, trentuno sono venuti dopo un assist. Migliore in campo è Boozer (31 e 14/21), seguito da Watson (23). Vanno sottolineate anche la doppia doppia di Noah (13 e 12 rimbalzi) e il rientro dopo otto gare per problemi all’inguine di Hamilton (11 e 6 assist). Per Phoenix si salva solo Nash (25 e 9 assist con 10/13 al tiro), mentre mantengono percentuali sufficienti solo Lopez dalla panchina (16 con 6/7) e Gortat (14 e 15 rimbalzi con 5/7).

Phoenix (4W-9L): S. Nash 25, R. Lopez 16, M. Gortat 14. Reb (38): M. Gortat 15. Ast (19): S. Nash 9.

Chicago (13W-3L): C. Boozer 31, C. Watson 23, L. Deng 15. Reb (41): J. Noah 12. Ast (31): R. Hamilton e K. Korver 6.

 

Denver Nuggets @ Milwaukee Bucks 105-95

I Nuggets assorbono bene l’assenza di Rudy Fernandez facendo segnare ben 51 punti ad una produttiva panchina ed ottengono un’ottima vittoria esterna espugnando il Bradley Center di Milwaukee. George Karl trova, oltre al sorprendente Al Harrington (4/6 da tre e 5 rimbalzi in meno di 20 minuti d’utilizzo) di quest’inizio stagione, anche un inaspettato contributo dall’ex Gators Corey Brewer, autore della sua migliore recita stagionale (5/8 da due, 3/6 da tre e 4 rimbalzi). I Bucks non riescono a difendere sul tiro da tre ospite (12/25 alla fine per Denver) e devono affrontare una pessima serata del loro totem australiano Andrew Bogut (2 punti, 1/5 dal campo e 4 palle perse). I ragazzi di coach Skiles si affidano quindi al solito ispiratissimo Brandon Jennings (13/22 dal campo) che però viene seguito solamente dai due rookies Harris e Leuer (9/16 al tiro insieme).

Denver (9w-5L): C. Brewer 22, A. Harrington 16, D. Gallinari e Nene 14. Reb (42): Nen 9. Ast (27): A.Miller 11.

Milwaukee (4W-9L): B. Jennings 30, T. Harris 14, J. Leuer 11.Reb (43): E. Ilyasova 11. Ast (21): B. Jennings 6.

 

Detroit Pistons @ Houston Rockets 80-97

Bella prova di squadra per i texani che per battere Detroit mandano in doppia cifra ben 6 giocatori (tutti fra i 14 e i 10 punti) riuscendo in più occasioni a respingere i tentativi di rimonta ospite. Lawrence Frank ha poco da rammaricarsi: la sua squadra ha giocato una partita a viso aperto provando nel limite del possibile ad espugnare un campo su cui pochi vinceranno (5-1 il bilancio sinora dei Rockets al Toyota Center); il problema è che non viene facile uscire vincitori nelle lunghe trasferte nella costa ovest quando tiri 4/13 da tre e perdi la battaglia sotto i tabelloni (42-35 il computo dei rimbalzi). Per i padroni di casa salta all’occhio la doppia-doppia di Samuel Dalembert, ma Houston è bravissima a trovare un protagonista diverso capace di ricacciare indietro i Pistons ogni qual volta ce ne fosse bisogno, agguantando così la quarta vittoria consecutiva.

Detroit (3W-11L): T. Prince 20, B. Gordon 18, R. Stuckey 16. Reb (35): G. Monroe 11. Ast (17): G. Monroe 6.

Houston (7W-7L): S. Dalembert e L. Scola 14, K. Lowry 13. Reb (42): S. Dalembert 12. Ast (16): K. Lowry e G. Dragic 5.

 

L'ottima difesa di Paul Millsap su Blake Griffin

Los Angeles Clippers @ Utah Jazz 79-108

Utah è in forma smagliante e dopo il sacco di Denver lo dimostra travolgendo i lanciatissimi Clippers, costretti a giocare la seconda partita di fila senza Chris Paul. Il match praticamente non inizia mai perché i Jazz riescono a dominare sul parquet dal primo all’ultimo minuto, sia con i titolari che con le seconde linee. E’ Paul Millsap ad indirizzare la partita sui binari giusti sin dai primi minuti con una prova totale sia in attacco (7/11 dal campo) che in difesa contenendo benissimo Blake Griffin (fermatosi a 10 punti appena). Gli ospiti capiscono che non è serata (36,5% dal campo e 61,9% dalla linea) e tolgono l’intero starting five per l’ultimo quarto, rendendolo un lunghissimo garbage time, in cui hanno la possibilità di esibirsi anche i più giovani Jazz (Kanter, Burks, Evans).

Los Angeles (7W-4L): C. Butler 14, C. Fortson 13, R. Foye 11. Reb (45): B. Griffin 11. Ast (17): C. Billups 6.

Utah (9W-4L): P. Millsap 20, C. Miles 19, D. Harris 13. Reb(48): A. Jefferson 13. Ast(18): D.Harris e A. Jefferson 4.

Ecco la Top Ten della giornata:

 

Marco Pirri ed Eugenio Simoni