Paul George (Getty Images)

Paul George (Getty Images)

San Antonio ed Indiana centrano senza alcuna difficoltà l’undicesimo successo su dodici uscite stagionali, andando ad espugnare i parquet rispettivamente di Memphis (distorsione al ginocchio sinistro per Marc Gasol) e Boston. Prosegue il momento d’oro di Portland, che viene dominata nel primo tempo in casa propria da Chicago, ma poi complice le giocate di Lillard e Matthews e soprattutto l’infortunio di Rose riescono nella rimonta. Il fuoriclasse dei Bulls ha lasciato il campo nel corso del terzo quarto per un problema al ginocchio: non è quello operato, ma l’altro, il destro, anche se si teme per i legamenti. Questi i risultati delle 11 partite della notte NBA:

Phoenix Suns @ Charlotte Bobcats 98-91

Milwaukee Bucks @  Philadelphia 76ers 115-107 OT

Washington Wizards @ Toronto Raptors 96-88

Indiana Pacers @ Boston Celtics 97-82

Atlanta Hawks @ Detroit Pistons 96-89

San Antonio Spurs @ Memphis Grizzlies 102-86

Brooklyn Nets @ Minnesota Timberwolves 81-111

Cleveland Cavaliers @ New Orleans Pelicans 100-104

Utah Jazz @ Dallas Mavericks 93-103

Chicago Bulls @ Portland Trail Blazers 95-98

Golden State Warriors @ Los Angeles Lakers 95-102

Pau Gasol al tiro

Pau Gasol al tiro

MVP. Vogliamo premiare Pau Gasol per due ragioni. Anzitutto perché ha disputato una partita da All Star, con una doppia doppia da 24 punti e 10 rimbalzi, trascinando i suoi Lakers al successo contro i Warriors (Iguodala uscito in anticipo per un guaio al tendine del ginocchio) con una varietà di movimenti in post basso e soluzioni offensive da far stropicciare gli occhi. La seconda ragione è che per ognuno di questi 24 punti, il campione spagnolo donerà 1000$ per le popolazioni filippine colpite dal tifone Haiyan.

LVP. Nella notte del tracollo dei Nets, orfani di Williams, Kirilenko, Terry e Lopez tutti assieme, Paul Pierce doveva caricarsi la squadra sulle spalle. Invece l’ex Celtics ha racimolato la miseria di 6 punti con 2/11 dal campo e un significativo -24 di plusminus.

Losing Effort. Non sono bastati i 38 punti, conditi da 8 rimbalzi, di uno stellare Caron Butler a Milwaukee per portare a casa una sfida per larghi tratti dominata. Il veterano nativo del Wisconsin ha fatto registrare il proprio season high, ed è andato a soli due punti dal massimo in carriera .

Comeback of the night. Philadelphia ha subito le scorribande di Butler e si è ritrovata sul -10 (88-98) a due minuti dallo scadere del quarto periodo. Forse ancora più significativo dell’harakiri che hanno messo in scena i Bucks è il -4 (97-101) con 8” rimasti. Da quel momento in poi canestro rapido di Turner, 1/2 sanguinoso dalla lunetta di Ridnour e tripla insensata, completamente fuori equilibrio di Hawes per forzare la sfida al supplementare.

On Fire. C.Frye (PHX) 20 pts e 5/7 da tre, E.Turner (PHI) 27 pts e 6 reb, S.Hawes  (PHI) 25 pts e 12 reb, J.Wall (WAS) 37 pts e 15/21 al tiro, P.George (IND) 27 pts, J.Crawford (BOS) 24 pts, T.Parker (SAS) 30 pts e 5 ast, M.Conley (MEM) 28 pts, K.Love (MIN) 17 pts e 16 reb, E.Gordon (NOP) 19 pts e la tripla del sorpasso a 30” dalla fine, A.Davis (NOP) 17 pts e13 reb, K.Irving (CLE) 22 pts, M.Ellis (DAL) 26 pts e 6 ast, W.Matthews 28 pts e season high, N.Young (LAL) 21 pts.

Ups: Quella con i Bulls è la nona vittoria consecutiva dei Blazers, usciti indenni dal viaggio ad Est e che nella notte hanno riabbracciato il proprio pubblico con questa esaltante e fortunata rimonta (l’infortunio di Rose nel seondo tempo è stato un indiscusso vantaggio per la squadra dell’Oregon). Bene anche i Raptors, che comandano la Atlantic Division – peraltro non irresistibile – e non vincevano due gare consecutive nel mese di novembre del 2010.

Downs: Le assenze sono una scusante oggettiva, ma il -30 finale, senza mai essere stati in partita, non si addice ad una squadra dello spessore tecnico dei Nets, il cui record è ora un desolante 3W-9L. I Celtics alzano bandiera bianca per la sesta partita di fila, anche se in questa occasione erano al cospetto della capolista della Eastern Conference.