Dev’essere l’aria dei playoff, quella da dentro o fuori. Dev’essere che quando la tensione è soffocante ne esce sempre vincente. Si parla di Zach Randolph ovviamente che, con un canestro ad alto coefficiente di difficoltà, ha ipotecato gara 2, impattando la serie sull’1-1. “Z-Bo” sta dimostrando ancora una volta un feeling migliore con i playoffs, non per le cifre (quelle della scorsa edizione sono ben lontane: 22 pts, 10 reb, .600 fg%), visto che quest’anno c’è un Rudy Gay in più, ma per la cattiveria agonistica che sta mettendo in campo. I Clippers, come da copione, si stanno dimostrando avversario ostico. Dopo l’incredibile rimonta di gara 1, la seconda è stata punto a punto risolta appunto dal canestro sopracitato, se i presupposti della serie sono questi….c’è da star svegli tutte le notti per vedere gare di questo tipo.

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Alla Philips Arena di Atlanta andava in scena gara2 tra Hawks e Celtics con questi ultimi privi di Allen infortunato e Rondo squalificato, beh che stiamo qui a discutere allora? Facile vittoria Hawks e 2-0 nella serie….no, aspetta, non è andata proprio così. Non avevamo considerato “Il Capitano”, “The Truth”. Paul Pierce infatti ha sfoderato un’incredibile prova da 36 pts e 14 reb, aiutando i suoi Celtics a pareggiare la serie. A 4 minuti dal termine della partita, sul +2 Boston, ruba palla e va a schiacciare dando inizio al break di 13-6 che ha poi chiuso la gara. Chissà se basterà il solo Pierce per eliminare Atlanta e passare il turno…

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Una reazione di Philadelphia in gara 2 era ampiamente prevista, scatenata dall’assenza della stella dei Bulls, quel Derrick Rose infortunato a partita ormai finita nella prima sfida. La reazione c’è stata anche se fino al terzo quarto le squadre sono sempre rimaste a contatto prima che un parziale di 17-6 Sixers indirizzasse il match. Il break ha avuto inizio con un’incredibile schiacciata in contropiede di Andre Igoudala che ha travolto Luol Deng, che è riuscito solo a commettere fallo. Per il giocatore dei Sixers partita non brillante a livello di statistiche (5/12 FG%), il vero trascinatore per Philly è stato infatti Jrue Holiday autore di 26 pts. Con l’infortunio di Rose la serie sarà sicuramente più combattuta, chissà se questo basterà ai Sixers per sorprendere la N°1 ad Est.

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Uno dei principali motivi del dominio Spurs contro i Jazz è senza dubbio Tony Parker: il play francese in gara 2 ha fatto registrare 18 pts e 9 ast ma, quello che ha colpito di più però è stata la sua voglia di giocare, tant’è che a metà terzo quarto, con San Antonio avanti di 31 punti, Gregg Popovich lo richiama in panchina per farlo riposare. Lui risponde con un “Va benissimo Pop, ho solo 29 anni”. L’azione successiva alla discussione vale da sola il prezzo del biglietto, un canestro spaziale (non è nuovo a certe conclusioni). Peccato però serva solo per essere inserito negli highlights dato che la partita era già in ghiacciaia. Ora si va a Salt Lake City, chissà se gli Spurs saranno in grado di chiudere la serie in quattro gare.

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“Emotions!!”. Emozioni, quelle che proviamo noi guardando questi playoffs, figuriamoci cosa si prova a giocarli, a fare certi canestri per portare la tua squadra a vincere. Il bello di questo sport è anche la spontaneità di certi giocatori che, dopo un bel canestro, ci regalano qualche siparietto. Figuriamoci se poteva capitare una cosa del genere a Glen Davis, uno che di certo non è nuovo a certi atteggiamenti: rimbalzo offensivo, “Spin-move, Step-Back” e canestro, poi, rientra in difesa ballando e saltellando, quasi fosse pazzo. Tutto a metà secondo quarto. E alla domanda da dove derivasse quella coreografia: “Emotions, that’s emotions”… Cos’altro se no??

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