Se l'infortunio di James dovesse rivelarsi particolarmente grave, dovrà essere Wade a condurre per mano i suoi Heat alla conquista del titolo

Oklahoma City @ Miami Heat 98-104 (serie 1-3)

Gara 4 ai limiti del pazzesco con Oklahoma che scappa subito, ma si fa riprendere, Westbrook che fa e disfa qualunque possesso e Miami che infine si ritrova ad una vittoria dal titolo. Ma con l’incognita LeBron James per il resto della serie.

Dopo aver perso tutti i primi quarti delle partite precedenti della serie, i Thunder partono al massimo in questa quarta sfida, portandosi già sul 3-13 dopo pochi minuti in cui Westbrook e soci dimostrano di essere in perfetta giornata di tiro. Miami riesce ad accorciare sul 12-17, ma l’energia che mette Collison (entrato per i due falli immediati di Ibaka) su ogni lato del campo permette agli ospiti di riallungare fino al +17. Dall’altra parte gli Heat subiscono il gioco offensivo degli avversari e faticano a trovare attaccanti ispirati: dalla panchina viene però pescato il rookie Cole che con la tripla del 19-33 sul finire del quarto sposta l’inerzia a favore dei suoi.

Con l’inizio del secondo periodo si concretizza il recupero dei padroni di casa, e al jolly Norris Cole s’aggiunge anche Jones, autore del tiro da tre del 29-33. La partita da questo istante diventa a dir poco equilibrata, soprattutto dopo l’iscrizione a referto di Chalmers e la bomba di Wade, fautrice del 35 pari. Oklahoma a questo punto si sblocca finalmente in attacco dopo una seconda frazione da incubo, tornando a +5 con uno dei rari canestri di serata di Harden. Il finale di tempo è ripreso in mano dal mattatore d’inizio partita, Russell Westbrook, protagonista del vantaggio 46-49 con cui si va all’intervallo.

Equilibrio è anche la parola d’ordine della ripresa, quando le due squadre si scambiano continuamente alla testa della partita per svariate azioni di gioco. Un canestro pesantissimo è quello messo da Chalmers oltre i 7,23 metri che sblocca questa situazione particolare lanciando Miami sul 64-60; sarà ancora il numero 15 in maglia bianca a segnare il successivo +6 che costringerà gli ospiti ad inseguire per quasi tutto il resto della partita. Altro centro importante arriva poco dopo da Battier con gli unici suoi punti dal campo, per il 71-66. Brooks decide di sostituire Sefolosha per Harden, ma quest’ultimo si trova in netta difficoltà a marcare James spalle a canestro e fra tiri dal campo e falli subiti del “Prescelto” Miami si ritrova a +7 (79-72).

A tenere in piedi i Thunder quindi torna a pensarci il grande protagonista della serata, Westbrook, il quale inanella una serie di giocate da togliere il fiato utili a contrastare degli Heat in continuo tentativo di fuga (soprattutto grazie a Chalmers). Quando però Russell Westbrook segna l’88-90 Spoelstra è costretto a chiamare time out; il problema è che al rientro in campo è costretto a subire l’aggancio dalla lunetta dello scatenato playmaker da UCLA e soprattutto, nell’azione successiva, la caduta pericolosissima di James che provoca all’Mvp della Regular Season uno stiramento che potrebbe costargli il resto della finale. Nel frattempo Oklahoma spreca incredibilmente un 5 contro 3 e Miami può approfittare del proprio numero 6 rimasto indietro un giro per tornare avanti sul 92-90. Il dolore alla gamba di James è però eccessivo e dopo un altro time out chiamato da Spoelstra gli Heat si ritrovano in campo senza la propria stella. Durant con 4 punti consecutivi opera un sorpasso inseguito ormai da troppo tempo; James decide quindi di stringere i denti e tornare in campo giusto per realizzare la pesantissima tripla del 97-94. Durant successivamente perde palla e Wade ne approfitta per allungare a +5; Westbrook però dimostra di essere l’ultimo ad arrendersi della propria formazione e risponde al canestro di Wade prima e di Chalmers poi, tenendo i suoi sotto di appena un possesso (nel frattempo James s’è reso conto di non poter reggere ed è dovuto tornare in panchina). A 17 secondi dal termine c’è una palla contesa fra Haslem e Harden vinta da quest’ultimo, ma controllata da Battier; Westbrook però butta via le speranze dei Thunder di poter pareggiare commettendo fallo su Chalmers, senza accorgersi che il cronometro dei 24 secondi degli Heat stava per scadere! il play di Miami è freddissimo e dalla lunetta chiude definitivamente la partita.

Oklahoma City: R. Westbrook 43, K. Durant 28, J. Harden 8. Reb (35): J. Harden 10. Ast (13): R. Westbrook 5.

Miami: L. James 26, M. Chalmers e D. Wade 25. Reb (40): C. Bosh e L. James 9. Ast (19): L. James 12.