In una Conference AAC per molti aspetti da scoprire, i Connecticut Huskies rivestono comunque un ruolo importante negli equilibri generali, oltre ad essere una delle squadre che saranno sicure protagoniste della stagione. È con davvero un particolare piacere che vi offriamo questa intervista che abbiamo realizzato con il loro coach, Kevin Ollie, atteso da una stagione ricca di stimoli.

UConn coach Kevin Ollie. (Photo by Bob Stowell)

UConn coach Kevin Ollie. (Source today.uconn.edu, Photo by Bob Stowell)

Che tipo di difficoltà si aspetta in questa stagione giocando in una nuova conference?Affronteremo alcune delle squadre della conference per la prima volta e visiteremo le loro sedi per la prima volta, questi sono alcuni problemi con cui ci confronteremo molto presto. Conosciamo invece altre squadre molto bene per averle affrontate nella Big East e loro a loro volta conoscono noi. A parte questi aspetti complessivamente le squadre della conference sono piene di talento e difficili da affrontare. Dobbiamo affrontare squadre come Louisville, Memphis e Cincinnati, due volte, e sono tutte all’interno delle migliori 25. Temple è un programma solido e SMU è un programma in forte crescita. Complessivamente la conference a mio parere si rivelerà tra le migliori della nazione”.

 Che cosa ha detto alla squadra nel suo primo discorso in questa stagione?

“Abbiamo parlato del fatto che ci dobbiamo aiutare l’uno con l’altro e che dobbiamo diventare come una famiglia forte e unita. La nostra squadra ha lavorato duro nella scorsa stagione, e sono convinto che lavorerà duro anche in questa, sia in classe che sul campo”.

 Nella scorsa stagione la squadra ha registrato una bassa percentuale di palle perse dagli avversari in difesa, e nei rimbalzi offensivi. Pensa che in particolare la turnover % in difesa sia un’area dove la squadra dovrebbe migliorare fin da subito, o ci sono altri aspetti sui quali pensa di lavorare prima di quello?

“Sicuramente abbiamo intenzione di migliorare tutti gli aspetti della nostra difesa e del nostro modo di andare a rimbalzo. Abbiamo intenzione di aumentare la pressione che eserciteremo in difesa sugli avversari. Con la nostra velocità, vogliamo ottenere più steals affinché queste ci consentano di ottenere maggior facilità di arrivare a canestro. Crediamo poi, che il freshman che abbiamo in questa stagione, ci aiuterà molto a rimbalzo.”

 Shabazz Napier e Ryan Boatright sono una fantastica coppia di giocatori nel vostro backcourt. Che tipo di stagione si attende da loro e in che aspetti del gioco si attende che miglioreranno?

“Entrambe sono molto rapidi, buoni ballhandlers, ed entrambi possono segnare con continuità nei tre modi: tirando da tre punti, con un jump shot dalla media distanza e avvicinandosi a canestro. Ryan è uno dei più esplosivi giocatori nella nazione ed entrambi hanno un eccellente IQ nella pallacanestro. Mi aspetto inoltre che entrambi aumentino la loro leadership, la loro abilità di point guard, e aiutino i loro compagni a diventare giocatori migliori.”

 Coach Jim Calhoun è una leggenda. A suo parere c’è qualcosa di speciale nel modo in cui allenava (insegnava) pallacanestro e che rendeva le sue squadre migliori delle altre, e che lei vorrebbe trasmette alla sua squadra?

“Pensando a quando ero giocatore, la cosa più importante che ho imparato da Coach Calhoun è stata la forza, la tenacia a livello mentale come aspetto centrale per vincere ed è quello che sto provando ad insegnare alla mia squadra. Specialmente quando si arriva alla fine di una partita, quando si è stanchi, la variabile che fa la differenza è la forza mentale. È questa che spesso fa la differenza tra vincere e perdere. Coach Calhoun aveva la capacità innata di portare quella tenacia a livello mentale in ogni gara in cui ha allenato, e tutte le sue squadre hanno avuto questa caratteristica.”