Sul campo ostile della Gallagher Iba Arena, Kansas si è preso una piccola rivincita su Oklahoma State, ottenendo una vittoria 68-67 dal sapore agrodolce: una W ottenuta dopo due OT, che non risolve del tutto i problemi dei Jayhawks e che risolleva solo l’orgoglio dei giocatori di coach Self. Il risultato finale della partita non esprime appieno l’equilibrio tra le due squadre durante l’evento.

Ben McLemore appare in calo nelle ultime gare

Ben McLemore appare in calo nelle ultime gare

Nessuna di esse in tal senso, ha creato un divario rispetto alla rivale, di più di 5 punti. Questa è stata la cornice tecnica della partita. All’interno della stessa però, sono emerse alcune evidenti indicazioni di carattere generale valide per entrambe le squadre.

E’ scaduto non poco l’attacco dei Jayhawks in questa stagione rispetto alla scorsa: nello scorso campionato, la squadra aveva il secondo attacco della Big 12; quest’anno possiede il sesto attacco della Conference. E’ ancora, per niente convincente per come viene gestita la palla: nella partita contro i Cowboys, 16 sanguinose palle perse che li hanno resi irriconoscibili rispetto alla loro nota storica gestione dei possessi. All ‘opposto, la squadra mantiene la seconda difesa della Conference e tra le più efficienti della Nazione. Sottolineamo la migliore della nazione, per percentuale registrata al tiro da 2 punti dagli avversari.

Questi sono i tratti attuali di una squadra, in cui nelle ultime partite, non è riuscito a trovare la giusta collocazione Ben McLemore. Il giocatore dotato di un talento innegabile, alterna prestazioni favolose ad altre, nelle quali ha la tendenza a calare tanto di rendimento e a delegare tiri ai compagni. E’ stata buonissima la difesa dei Cowboys su di lui nella gara in oggetto, ma il suo fatturato non dovrebbe comunque essere quello della prima opzione offensiva (25% Sh.) di una squadra da titolo: 7 punti, 14 %Ps, 2-9 da 2 punti, 1-3 da 3 punti in 49 minuti.

 Mai andato alla linea del tiro libero nella partita. Contro Texas lo scorso sabato aveva segnato 13 punti con meno tiri tentati. Prima di queste due gare aveva griffato un trentello d’autore nella partita vinta contro Kansas State. Prestazione superba questa rispetto alle ultime due, ma ancora di più per come ha affrontato la gara con il piglio giusto. E’ solo un problema di continuità? E’ un problema di come lo servono i compagni?

La stessa analisi si potrebbe trasporre su LeBryan Nash (che rimane un nostro pallino). E’ facile rendersi conto del suo talento, ma è complicato capire dove questo ragazzo possa arrivare: nella partita contro Kansas 8 punti, 14 %Ps, 3-9 da 2 punti, 4 palle perse. Nella difficile partita precedente giocata dai Cowboys contro i rivali Sooners questo era stato il suo contributo: 26 punti, 38% Ps., 9-17 da 2 punti, 8-11 ai liberi. Nella partita precedente giocata contro Texas Tech 6 punti e prestazione da giocatore di bassa lega.

Nella gara che abbiamo citato in apertura, entrambi i giocatori sono stati oscurati da compagni molto più in partita. Non discutiamo il valore specie di McLemore, per molti prima scelta al prossimo Draft. Assolutamente. In questa sede nel tentativo di capire dove possano arrivare le due squadre, rileviamo come manchino di continuità due giocatori fondamentali per entrambe, e come sia difficile prevedere il loro rendimento: ondivago solo nelle ultime settimane per McLemore, molto di più nel tempo per Nash.

In previsione di un’ipotetica finale al prossimo torneo di Conference, Kansas ha dimostrato la scorsa notte di poter effettuare correttivi tecnici per limitare Marcus Smart: il giocatore sempre nella stessa partita ha segnato 16 punti, con 1-8 da 2 p., 1-6 da 3 p., 11-14 ai liberi, 7 rimbalzi, uscendo per falli.

Su di lui favoloso lavoro di Travis Releford, autore di una silenziosa quanto fondamentale applicazione difensiva. Releford, autore di 18 punti, ha marcato anche per una parte di gara un insidioso Markel Brown, autore di 18 convincenti punti e assolutamente costante nel rendimento.

Pochi tiri e possessi di differenza hanno segnato il divario minimo nel punteggio tra le due squadre. Da segnalare il 4-21 al tiro da tre dei Cowboys, frutto anche di un’evidente frustrazione dovuta al lavoro difensivo dei Jayhawks, che ha rimesso alcuni paletti tecnici tra le due squadre, ma è probabile che gli stessi saranno spostati di nuovo nel breve periodo. Per il momento riassumendo nessuno ha mostrato un vantaggio marcato rispetto alla rivale.

Kansas attende con trepidazione la sfida del prossimo lunedi contro Iowa State. Più delicata ancora rispetto a quella del prossimo 9 Marzo contro Baylor. Per loro quella partita si configura come fondamentale, specie sul piano psicologico. Esiste per i Jayhawks uno spazio di crescita in termini di rendimento anche se sono complessivamente il roster più debole nelle mani di coach Self degli ultimi 4 anni.

Oklahoma State ha in programma due delicate partite rispettivamente contro Iowa State il 6 Marzo, e contro Kansas State, il prossimo 9 Marzo. Loro hanno mostrato praticamente tutte le proprie potenzialità. Hanno meno spazio di crescita rispetto a Kansas, ma sono loro davvero vicini come non si poteva immaginare ad inizio stagione. Sono naturalmente appesi alla fune da arrampicata che parte dal talento di Smart.

Sintomi questi, di come sia stata rovesciata sotto sopra la Conference in questa stagione, e indizi di come la stessa sarà di nuovo rovesciata quando McLemore, Smart e Nash, solo per citarne alcuni,entreranno nel Draft. La Conference sta cambiando più rapidamente di quanto era possibile aspettarsi.

Big 12 Standing
Team Record
Kansas 10-3
Kansas St. 10-3
Okl.State 9-4
Iowa State 8-5
Oklahoma 8-5
Baylor 7-6
West Virginia 6-7
Texas 4-9
Texas Tech 2-11
TCU 1-12