Riavvolgiamo il nastro. Lo scorso mercoledi, al fischio finale di TCU-Kansas, partita vinta dagli Horned Frogs 62-55, una spontanea invasione di campo, è stata la cornice ideale di una partita assolutamente storica. Termine quest’ultimo di cui talvolta si abusa, ma in questo caso assolutamente perfetto, visto che per TCU si è trattata della prima vittoria nella Big 12 e della prima vittoria contro una squadra, presente tra le prime 5 del ranking.

Vittoria Storica per coach Johnson e la sua TCU

Vittoria Storica per coach Johnson e la sua TCU

All’interno di quella invasione di campo, il vedere poi coach Trent Johnson, al primo anno su quella panchina, andare verso le persone che si dirigevano verso il centro del campo, con la mano alzate per “scambiare il cinque”, è stata la più bella immagine fino ad ora di questa stagione. Se andate a rivedere le immagini, ha cercato la folla e non si è negato a nessuno. Un’immagine che rafforza la nostra visione romantica di questo gioco. Per una partita, la squadra e i tifosi si sono sentiti in paradiso. Poi il resto, le sconfitte venute dopo e quelle che arriveranno, non hanno importanza. Una partita. Il paradiso.

Ed ora il caso: i Kansas Jayhawks. Avevamo espresso la nostra fiducia nel lavoro di coach Self e del suo staff in un articolo precedente e in un altro, cercavamo una seria rivale per loro. Di colpo, dalla sconfitta contro Oklahoma State invece, la squadra è entrata in vortice pericoloso che la sta trascinando verso livelli di prestazioni impensabili.

Sono tante le cause di questa situazione, ma l’aspetto più preoccupante ci sembra, la condizione psicologica della squadra. Se da un lato è innegabile quanto le sue avversarie si siano adeguate all’attacco dei Jayhawks, dall’altro è evidente quanto, in più momenti delle scorse tre partite, la squadra sembri smarrita. Sembra ancora, rinunciataria e che si affidi troppo ai tiri dalla distanza (i tiri da tre costituiscono il 21% dei loro punti).

Tutti il roster soffre di questa situazione. Come Jeff Withey per esempio: quando, nella partita persa contro Oklahoma 72-66, la palla è giunta pur con difficoltà sotto canestro allo stesso Withey, il giocatore (ma non solo lui, nel corso della gara) l’ha persa in modo davvero banale. E’ stato un giocatore, sempre nella partita giocata contro i Sooners, da 14 punti segnati, ma anche autore di 5 palle perse.

A lui è legata una delle problematiche in questo momento della squadra. I suoi avversari non lo sfidano più sotto canestro, come facevano in passato, ma hanno imparato a tirare dalla media distanza, inducendolo ad uscire dalla propria usuale posizione sotto canestro. In attacco, i compagni trovano molta più difficoltà a passargli in profondità.

Questa marcata incertezza nell’attuare gli abituali movimenti in attacco per arrivare a canestro, ha portato i Jayhawks a perdere convinzione e i propri automatismi in attacco, forzando cosi i propri possessi offensivi: contro Oklahoma, 5-15 dalla lunga distanza. Kansas è sempre stata una squadra con un’ottima gestione dei possessi in entrambi i lati del campo. Tra gli effetti più evidenti di questo loro momento critico, ci sono le palle perse: in attacco registrano un davvero inconsueto 20.6 in termini di TO%.

E se sono ancora la seconda squadra della Conference per Adj.D., gli avversari non sentono più la pressione che i Jayhawks esercitavano ad inizio stagione, tirano con più ritmo e perdono meno palloni: in difesa registrano una TO% di 18.6. Sotto questa voce sono ottavi nella Conference. La partita contro Oklahoma State ha confermato la vulnerabilità di questa squadra, costituita da più aspetti del gioco. Gli esterni faticano con i diretti avversari e si caricano di falli. Ci sembra ancora però che a questa squadra manchi quel leader cosi prezioso, presente negli scorsi anni: i Morris per fare solo un esempio. In questo momento, nessuno sembra in grado di trascinare i compagni.

In tal senso impalpabile il senior Elijah Johnson, ha giocato contro TCU con questa produzione: 8 punti, 1-4 da due, 2-8 da tre, 5 falli commessi. Un pizzico migliore la sua partita contro Oklahoma: 10 punti, 1-5 da due, 2-6 da tre. Sospendiamo il giudizio di Ben McLemore. Il giocatore sembra essere stato risucchiato dal momento negativo della squadra. Ha perso continuità e convinzione in attacco, ma lo poniamo sullo stesso piano dei compagni. Sarebbe ingiusto parlare di involuzione per un ottimo talento. Un giudizio migliore si può esprimere a fine stagione.

Coach Self è alle prese con, oltre ad evidenti problemi tecnici,con problemi psicologici, e la squadra non ha per niente risposto alle sue veementi indicazioni. Inoltre, per la prima volta negli ultimi anni, si ritrova privo di un vero  leader in questo roster.

Un primo possibile segnale di ripresa si è verificato la scorsa notte, con la vittoria ottenuta contro Kansas State 83-62. I Jayhwaks sono riusciti a trovare continuità in attacco. A fare la differenza in questa partita rispetto alle precedenti è stato Naadir Tharpe e i suoi 8 assists nella contesa che hanno messo in ritmo i compagni. Un miglior movimento in attacco ha consentito ai giocatori di Kansas di andare con più frequenza a rimbalzo: 41 alla fine per loro contro i 23 dei Wildcats. Migliori le percentuali al tiro di tutti. Permane però un grosso punto interrogativo su Elijah Johnson, autore di una prova da 5 punti, 3 assists e 4 palle perse. Il miglior marcatore per i Jayhawks è stato Ben McLemore, che si è regalato per il suo compleanno una prestazione da 30 punti.

Una partita positiva non cancella le 3 brutte precedenti. Kansas è sembrata rinvigorita nella partita contro Kansas State, ma non è possibile segnare una X in questo momento, per indicare la reale condizione di questa squadra. Troppo brutti nelle 3 sconfitte, di colpo rinvigoriti ieri. Per la loro pallacanestro, i Wildcats erano la squadra ideale da affrontare in questo momento, visti gli accoppiamenti in entrambi i lati del campo a favore dei Jayhawks. Le prossime 2 partite, contro Oklahoma State di mercoledi 20 Febbraio e contro Iowa State di lunedi 25 Febbraio, sono due partite critiche, per le difficoltà insite negli adeguamenti tecnici necessari. Per il momento Kansas ha fermato l’emorragia.

Alcuni segnali di ripresa per la West Virginia di coach Huggins

Alcuni segnali di ripresa per la West Virginia di coach Huggins

Una nota finale per West Virginia. La squadra di coach Huggins, sembra in crescita. Ha trovato una propria dimensione di pallacanestro nella Conference e in questo momento è titolare di un record 5-5. In termini di efficienza, hanno il quinto attacco e la quarta difesa della Big 12. Hanno il secondo attacco per percentuali al tiro da tre della Big 12, ma questa efficienza viene annullata dalle palle perse: registrando una TO% pari a 20.6. Peggio di loro solo TCU e Texas Tech.

In difesa invece, i Mountaineers sono la squadra più aggressiva della Conference: i loro avversari hanno una TO% pari a 23.4 (primi nella Conference) che porta West Virginia ad essere la migliore squadra per steals. Sulla carta possono perdere le prossime 7 partite su 8 da giocare.

Più realisticamente, possono essere artefici di più di un risultato a sorpresa e condizionare la classifica finale della Big 12.

Classifica

Big 12 Standing
Team Record
Kansas 8-3
Kansas St. 8-3
Okl.State 7-3
Oklahoma 7-4
Baylor 6-4
Iowa State 6-4
West V. 5-5
Texas 2-8
Texas Tech 2-8
TCU 1-10