Tra le mura dello Sprint Center a Kansas City, al fischio finale dell’arbitro, è calato un sipario nero e oro su una delle stagioni più controverse e interessanti che la Big 12 ricordi. Attorno al campo e fuori un turbinio di tifo, canti e colori ha fatto da cornice su una finale irripetibile in particolare per la squadra e i tifosi di Missouri, protagonisti del torneo e vincitori della finale per 90 a 75 sui rivali.

Coach Haith riceve l'agognato titolo a fine gara

I Tigers, la prossima stagione respireranno l’aria della SEC e per quanto possano mantenersi competitivi, in nessun caso potranno provare le emozioni avvertite prima, durante e dopo l’ultima loro partita nella Conference. Missouri lascia avendo compiuto la propria missione di vincere almeno il torneo di Conference, in una partita nella quale Baylor non è mai apparsa in grado di contestare la pallacanestro degli avversari.

Anzi, in alcuni tratti, il gioco dei Bears ha assunto gli stessi tratti tecnici di quello degli avversari. E’ stata una partita giocata fin da subito sui binari dell’intensità tanto cari ai Tigers, avanti 8-2 nei primi 2 minuti di gioco, e avanti massimo di 8 punti nel primo periodo con Baylor a rincorrerli nel punteggio fino al fischio di chiusura del tempo sul punteggio di 43 a 37 a favore di quelli in maglia con la scritta nero-oro. Alla ripresa Missouri ha inserito fin da subito le marce alte e si è portata avanti di 14 punti quando il cronometro segnava 15:43 con un tip-in di Matt Pressey.

I Bears di nuovo hanno fatto di tutto per rientrare in partita, appoggiandosi tanto su Perry Jones III negli ultimi 10 minuti di partita, ma con coach Drew a ruotare complessivamente tutte le proprie guardie nel quintetto nel vano tentativo di trovare una risposta agli indemoniati corrispettivi avversari. La difficile partita di Pierre Jackson (3-10 dal campo e 5 falli) ha comportato 22 minuti di gioco anche per il redivivo Deuce Bello, autore di 13 punti e 6 rimbalzi, ma in difficoltà in difesa come il suo compagno(5 falli).

I Bears  da Jones III hanno ricavato 16 punti e 13 rimbalzi, ma non sono stati efficaci nel gioco sotto con i propri lunghi come era possibile attendersi, a causa delle buone chiusure di Missouri. Il fatturato di Quincy Acy e di Quincy Miller, racconta di 7 punti per il primo(1-4 dal campo) e di 6 punti per il secondo(3-8 dal campo). La guardia Brady Heslip è stato il secondo miglior marcatore di Baylor con 14 punti.

Le fortune di Missouri in questo torneo, sono scaturite tanto dalle incredibili prestazioni di Kim English, ed in questa finale si può affermare lo stesso. Il nostro, per stessa ammissione di coach Haith(meritatamente coach of the Year) l’autentico trascinatore della squadra, ha segnato 19 punti pesanti nella partita(6-10, 5-8 da tre), catturato 6 rimbalzi e vinto strameritatamente il premio di most valuable player del torneo.

Altissimo però è stato anche il rendimento di Phil Pressey, sia nel torneo, terminato segnando 15 punti e distribuendo 8 assists, sia per tutta la stagione. A fine partita l’iperbole di coach Haith: “Non posso credere che ci sia una point guard migliore di lui nella nazione”, sintetizza l’importanza del giocatore nella pallacanestro della squadra e nei giochi dello stesso coach. La verità rispetto alle parole del coach si posiziona a metà strada dal non evidenziarne per niente i meriti, ma sicuramente P. Pressey è un giocatore che ha impressionato a dir poco nell’arco di tutto l’anno.

Complessivamente è stata una rivincita per tutta Missouri questa partita, sia in termini individuali, che di programma sportivo complessivamente, vista la voragine rispetto alle altre squadre creata dalla sua partenza per la SEC, e il tifo contro da parte dei tifosi degli altri programmi.

Ma da tutto questo un gruppo di giocatori coeso ed in missione, è uscito a testa alta, ed in maniera particolare anche dalla difficoltà tecnica accaduta loro nella partita a 4 minuti dal termine con l’uscita per falli di Ricardo Ratliffe, giocatore a dir poco fondamentale per loro.

I Tigers hanno sopperito alla sua mancanza, hanno giocato bene e con una rara intensità nella partita e in tutta la stagione, dando in certi frangenti una lezione di basket alle rivali. Ora, con il loro secondo titolo di un torneo in bacheca dopo quello del 2009, attendono di sapere la loro posizione nel tabellone NCAA, e dopo le lacrime versate ieri, non nascondono ambizioni da n.1 seed.