La Big East si presenta al via della stagione 2011/2012 forte dell’ottima annata appena trascorsa, che ha visto ben 11 squadre invitate al torneo NCAA (record assoluto) e Connecticut capace di vincere il titolo trascinati dalla guardia Kemba Walker. Negli ultimi 3 anni sono ben 4 le squadre della Big East che hanno raggiunto la final four.

Dominio che è però destinato a durare ancora per poco, visto che la conference verrà “saccheggiata” nei prossimi anni dalle altre leghe. Sembra infatti ufficiale che Syracuse e Pittsburgh nel 2014 si sposteranno nella ACC di Duke e North Carolina e West Virgiania nel 2012 passerà nella Big 12.

CINCINNATI BEARCATS (26-9 , 11-7)

La grinta di coach Cronin

Per i ragazzi di coach Cronin la scorsa stagione è stata memorabile. Record largamente positivo nella conference più difficile di tutta la NCAA, per alcune settimane al numero #24 e #25 del ranking ed invito finale al torneo NCAA, dove ha anche superato Missouri nel primo turno per poi cedere ai futuri campioni di Connecticut. I Bearcats hanno ormai la fama di squadra dura, tosta e estremamente fisica in difesa, visto che hanno concesso la peggior percentuale dal campo in tutta la Big East.

Sarà l’anno della consacrazione per Gates?

Quest’anno il talento in mano al coach sembra essere il migliore che abbia mai avuto. Del quintetto titolare sono rimasti la stella Yancy Gates e le due guardie Cashmere Wright e Dion Dixon. Gates (11.9 ppg, 6.9 rpg e 57,9 dal campo) ha guidato i suoi compagni per tutta la stagione, ma nelle ultime 10 partite ha dimostrato di essere salito di livello. Se quest’anno saprà migliorare ancora potrebbe seriamente guadagnarsi un posto nella NBA. Memorabili i 17 punti e gli 11 rimbalzi nella casa di Georgetown e i 18+11 contro Missouri. Ci si aspetta una grande annata anche da Wright, che lo scorso anno ha combattuto per tutta la stagione con un infortunio al ginocchio che lo ha limitato non poco. Il coach si aspetta da lui una stagione da oltre il 40% da tre. Dixon lo scorso hanno ha segnato quasi 12 punti a partita e nel suo anno da senior può regalare alla squadra esperienza e una salda guida nel ruolo di playmaker. I minuti delle due fasce titolari che hanno completato il loro percorso universitario verranno presi dai sophomore Sean Kilpatrick, atteso ad una consacrazione dopo l’ottima stagione da freshman e Justin Jackson. L’anno scorso Kilpatrick era l’arma segreta dalla panchina di coach Cronin, che quest’anno difficilmente potrà permettersi questo lusso. Ci si aspettava molto anche dal centro Kelvin Gaines, ma si è beccato una bella “redshirt” perché considerato troppo grezzo nei fondamentali. A tutto questo Cincinnati aggiungerà ben 5 freshman e un junior trasferito. Proprio da quest’ultimo, il centro senegalese Cheikh Mbodj, coach Cronin spera in un contributo istantaneo. Per il resto aspettiamo di vedere all’opera le due fasce piccole Shaquille Thomas (nipote del veterano NBA Tim Thomas) e Jermaine Sanders, atletici, veloci e dalle braccia molto lunghe. I tifosi dei Bearcats si aspettano una stagione da fuochi d’artificio, che consacri Cincinnati tra i programmi più seri di tutta la Big East.

CONNECTICUT HUSKIES (32-9 , 9-9)

Quarantesima stagione per coach Calhoun

Tante parole sono state spese per la cavalcata trionfale di UConn nella stagione passata e altrettante questa estate su coach Calhoun, che era dato per pensionato da molti addetti ai lavori. Invece sembra proprio che siederà per la quarantesima stagione su una panchina di college basket, la ventiseiesima su quella degli Huskies. Molti dicono che le motivazioni siano più che altro 2: la possibilità di realizzare uno storico “back to back” e una squadra dal potenziale enorme. Probabilmente, anche senza Kemba Walker, più forte dell’anno scorso.

Jeremy Lamb saprà far dimenticare Kemba Walker?

Innanzitutto i tre freshman terribili della scorsa stagione tornano con un importante bagaglio di esperienza, hanno già conosciuto palcoscenici di primo piano e sono ormai abituati alla pressione. Il playmaker Shabazz Napier, 8 punti, 3 rimbalzi e 3 assist a partita all’ombra di sua maestà Walker, ma fondamentale quando serviva dare ordine alla squadra e organizzare l’attacco. Nel ruolo di guardia la rivelazione Jeremy Lamb. Nelle famose 11 partite finali dello scorso anno Lamb ha segnato più di 15 punti a partita con il 54% dal campo e il 51% da tre punti, ha preso quasi 5 rimbalzi a partita e ha condito le sue prestazioni con 17 assist, 9 stoppate e 11 palle rubate. Tanto da far muovere più di uno scout NBA e ad un certo punto per lui si parlava addirittura di lottery pick. Ma il coach è riuscito a convincerlo ad aspettare ancora un anno, regalandolo ai tanti supporters degli Huskies. Infine la fascia piccola Roscoe Smith, giocatore dal fisico esplosivo che garantisce una difesa di altissimo livello. Nel torneo NCAA in finale contro Butler ha confezionato 4 stoppate e 4 rimbalzi, ma ad esempio al secondo turno contro Bucknell ha segnato la bellezza di 17 punti. Il quarto giocatore del quintetto titolare che torna a vestire la maglia degli Huskies è la fascia grande Alex Oriakhi, considerato da molti il vero mvp delle final four. Contro Butler 11 punti, 11 rimbalzi e 4 stoppate e soprattutto tanto fisico, tanta energia e tanto cuore. A questi quattro giocatori si andrà ad aggiungere uno dei freshman più attesi dell’anno e già preannunciato come prima scelta assoluta del prossimo draft, il centro  Andre Drummond. Grande e grosso, atletico, mani morbide, ottimo rimbalzista offensivo e intimidatore quanto basta. Molti dicono che sembra Greg Oden con le ginocchia sane. Anche la panchina non sembra da meno, con i veterani Niels Giffey e Tyler Olander che porteranno energia e voglia e i freshman Deandre Daniels, fascia corteggiata anche da Duke, Florida, Kentucky e Kansas e il playmaker Ryan Boatright. I tifosi degli Huskies sognano.

DEPAUL BLUE DEMONS (7-24 , 1-17)

Il nuovo gioco di coach Purnell darà i suoi frutti?

Il 2010 per De Paul era l’anno 0. Nuovo coach, nuovo programma, uno stile di gioco completamente diverso e tanti ragazzini da far crescere. Coach Purnell ha portato il suo nuovo modo di stare in campo fatto di attacco veloce, tanto movimento e difesa press e la metabolizzazione da parte dei giocatori è stata parecchio difficoltosa. Ci si aspettava un miglioramento considerevole rispetto all’ 1-17 del 2009-2010 ed invece è andata proprio allo stesso modo. I segnali di rinascita sono però stati evidenti, visto che molte vittorie sono sfumate negli ultimi minuti.

“The rookie of the year” Cleveland Melvin

A partire dai due freshman inseriti nel miglior quintetto della Big East riservato ai giocatori al primo anno, Cleveland Melvin e Brandon Young, entrambi da Baltimora. Il primo è stato eletto “Rookie of the year” della Big East ed è stata una vera e propria rivelazione. Melvin nelle partite di conference ha infatti raddoppiato il suo bottino di punti e rimbalzi rispetto alle prime 12 giocate fuori dalla Big East. Memorabili le prestazioni da 25+12 contro Connecticut e da 29+12 contro Georgetown. Il secondo ha segnato in doppia cifra per 20 volte e come guardia ha dimostrato di saper leggere bene il gioco e di aver un discreto controllo di palla. Dalla scorsa stagione arriva un altro buon freshman, la fascia piccola Moses Morgan, che dovrebbe veder aumentare considerevolmente il proprio minutaggio. Il quintetto si completerà con la guardia Jeremiah Kelly, senior da 8 punti e 3 assist a partita e dal centro Krys Faber, junior da 7 punti e 5 rimbalzi  a partita. Dalla panchina tornerà sicuramente molto utile la fascia rocciosa e rimbalzista Tony Freeland. Il roster è stato completato da 5 freshman e da Donnovan Kirk, sophomore trasferitosi da Miami. E’ la prima volta che coach Purnell ha la possibilità di gestire integralmente un “recruiting” e le impressioni sono state positive. Ci si aspetta un buon contributo soprattutto dalla fascia Montray Clemons e dal centro Derrell Robertson Jr. Vedremo se i Blue Demons riusciranno a non arrivare ultimi per il quarto anno consecutivo.

GEORGETOWN HOYAS (21-10 , 10-8)

Anno di transizione per Georgetown che dopo quattro anni ha salutato le due guardie senior Freeman e Wright. Entrambi McDonald’s All-Americans e prodotti delle High School locali, hanno scritto la storia recente degli Hoyas con una media di 22 vittorie all’anno e 4 partecipazioni al torneo NCAA. A questo aggiungiamo che anche il centro titolare ha completato il suo percorso universitario e due riserve molto importanti hanno deciso di trasferirsi. Così coach John Thompson III quest’anno avrà a disposizione solamente 5 giocatori con una certa esperienza.

Jason Clark dovrà dare esperienza ad una Georgetown molto giovane

Il nuovo quintetto partirà dall’esperienza della guardia senior Jason Clark (12 ppg e 4.1 rpg) e dalla fascia junior Hollis Thompson (8.6 ppg e 4.4 rpg). Entrambi dovranno però ritagliarsi un ruolo da protagonisti e portare la squadra sulle spalle, almeno all’inizio della stagione. Molto importante per la causa di Georgetown sarà il sophomore Nate Lubick, che ha giocato titolare 13 volte nel suo anno da freshman garantendo rimbalzi e gioco duro nell’area pitturata. Le prime partite della stagione ci diranno quali giocatori avranno fatto colpo su coach Thompson III. Gli altri tre giocatori rimasti dello scorso anno, la guardia Markel Starks e i centri Henry Sims e Moses Ayegba, hanno infatti accumulato un minutaggio molto scarso e dovranno vedersela con i cinque freshman reclutati da Georgetown, di cui tre eletti nella “ESPN Top 100 list”. Il ruolo di centro verrà conteso anche da Tyler Adams, un 6-9 da Braandon High School e da Mikael Hopkins. I ruoli di guardia da Jabril Trawick e Aaron Bowen. E poi c’è Otto Porter, ala grande con ottime credenziali sul quale si basano i sogni dei supporters degli Hoyas. Georgetown dovrà reinventarsi e per cementare il nuovo gruppo il coach ha portato i ragazzi in Agosto in un tour in Cina, dove si sono viste molte cose interessanti.