Dal nostro corrispondente
Manhattan Jaspers-Monmouth Hawks 75-66
Gli spalti affollati del Draddy Gymnasium (Foto di Luca Weber)
BRONX, NY – Il pubblico delle partite interne del Manhattan College è in parte formato dagli studenti che, pieni di spirito di appartenenza, si colorano la faccia di verde, indossano maglietta e cappellino dell’università e vanno a prendere posto nella “student section” sistemata dietro ad uno dei canestri, proprio di fianco alla banda. Sono caldi e rumorosi come gli ultrà degli stadi italiani ma, invece di pesanti insulti, riservano ai tifosi avversari semplici e simpatici sfottò. E se i cori nelle arene NBA sono piuttosto stereotipati (diciamo pure identici in ognuno dei ventinove palazzetti), nelle palestre della pallacanestro universitaria sono decisamente più originali e divertenti.
Oltre a quelli in corso ci sono molti ex studenti, i cosiddetti alumni, perché, negli Stati Uniti si può tradire la moglie, l’amante ed il proprio capo, ma mai si tradirà la propria università, la propria Alma Mater. Una volta Jasper, per sempre Jasper.
Ed infine ci sono gli abitanti del quartiere. Appassionati di questo meraviglioso gioco, gente che ogni mattina mangia waffle e basketball, che chiama i giocatori con il nome di battesimo e che conosce a memoria le formazioni degli ultimi quindici anni.
Questo è il pubblico del Manhattan College che, anche in questo freddo pomeriggio di inizio inverno, affolla il Draddy Gymnasium per la partita contro gli Hawks di Monmouth.
IL PRIMO TEMPO – I padroni di casa, secondo gli scommettitori, partono favoriti con un margine di 16 punti. Sono infatti in testa alla classifica della conference ed hanno un maggior tasso tecnico rispetto agli avversari. Ed i primi minuti sembrano confermarlo. I Jaspers scappano via fin dalla palla a due ed a metà del primo tempo sono avanti 21-9, esercitando un totale controllo della sulla partita. Controllo tecnico, come dicevamo, per il maggior talento messo in campo, ma anche fisico. Monmouth ha infatti un’altezza media fra le più basse dell’intera NCAA. Ma nella seconda parte gli ospiti infilano un parziale di 30-12 e dopo venti minuti di gioco sono in vantaggio 39-33. La difesa a zona sembra imbrigliare gli attaccanti di casa che sbagliano tante delle triple tentate. Sull’altro lato del campo gli ospiti sono molto precisi e finalizzano bene le occasioni soprattutto con le guardie Deon Jones e Max Dileo.
Tyler Wilson, ha trascinato i suoi alla vittoria (Foto da gojasper.com)
IL SECONDO TEMPO – Alla ripresa del gioco i Jaspers provano subito a colmare il gap e lo fanno affidandosi al talento offensivo di George Beamon che, segnando 5 punti in fila, riporta i suoi avanti di un punto. Ma gli ospiti non accusano il colpo e la partita si fa ancora più interessante e combattuta (molto di più di quella giocata duecento isolati più a sud fra Celtics e Knicks) con le squadre che si alternano al comando della partita.
Ma quando il gioco si fa duro… Rhamel Brown inizia a giocatore. E, il fin qui tranquillo, centro da Brooklyn chiude la saracinesca e rifila ben 8 stoppate. Con lui anche i suoi compagni difendo meglio esercitando una pressione che parte fin dalle rimesse avversarie spesso portandoli a recuperare il possesso. Dall’altra parte i cecchini sembrano aver ritrovato la mira: Shane Richards (3 punti), Emmy Andujar (4 punti) e Tyler Wilson (6 punti) scavano un fosso di una decina di punti che gli avversari non riescono più a risalire. E la partita finisce 75-66.
Un’altra vittoria per i Jaspers che si confermano al comando della MAAC con 6 vittorie e 2 sconfitte. Per gli Hawks questa è la sesta sconfitta che li relega nella parte bassa della classifica.
E mentre si spengono le luci del Draddy Gymnasium, dal cielo del Bronx iniziano a cadere i primi fiocchi di neve, in questo freddo pomeriggio di inizio inverno.
Manhattan Jaspers: T. Wilson 15, G. Beamon 11. Rim (39): R. Brown 8, G. Beamon 6 Ass (14): M. Alvarado 4.
Monmouth Hawks: D. Jones 14, M .Dileo 14. Rim (45): T. O’Garro 11, D. Jones 10. Ass (10): J. Robinson 3.
