Michael Kidd-Gilchrist

La stagione regolare del college basket è entrata nel suo culmine, in un vortice che vedrà il suo acme con la selection sunday e la march madness. I tornei di conference competitivi come la Big East e la Big 10 stanno sensibilmente alterando le gerarchie, sciogliendo come neve al sole aspettative di team quotati come UConn ed esaltandone altri come i redivivi Spartans di Tom Izzo. Le gerarchie sembrano via via definirsi in maniera sempre più chiara, con rapporti di forza ormai ben consolidati e pronti ad essere stravolti nuovamente al torneo. Vediamo ora la consueta top 10 di Dailybasket a poco più di 15 giorni dalla fine della regular season:

#1 (1) Kentucky (25-1, 11-0 SEC)

Continua la cavalcata trionfale nella regular season della SEC da parte dei ragazzi di Calipari, che nell’ultimo periodo hanno abbattuto due potenze della conference come Florida e Vanderbilt. Nella gara di sabato giocata a Nashville Jones e compagni hanno dato prova di grande solidità, compensando l’opaca serata di Kidd-Gilchrist, fino a quel momento vero e proprio trascinatore nel corso della stagione. Anthony Davis sta sempre più stabilendo il suo status di consensus first pick, mostrando doti di intimidazione e potenziale di altro livello. Al momento attuale non sembrano esserci seri avversari sulla strada che porta alla conquista del trono della SEC per quella che sembra sinistramente la versione di Kentucky più forte della gestione Calipari. 

 

#2 (2) Syracuse (26-1 , 13-1 Big East)

Dopo la sconfitta subita per mano della sorprendente Notre Dame il cammino di Syracuse è ripreso senza altri intoppi verso la conquista della regular season della Big East. Le vittorie contro Georgetown e Louisvile sono state piuttosto sofferte ma hanno dimostrato che anche nei finali punto a punto i ragazzi di Boheim sono a loro agio, in controtendenza con quanto accaduto nel recente passato. Il reintegro in squadra di Fab Melo ha restituito agli orange intimidazione e centimetri sotto canestro, con l’obiettivo dichiarato di competere per il titolo. Il torneo della Big East sarà un ottimo banco di prova per testare il polso di Syracuse nelle partite senza domani.

 

#3 (3) Missouri (23-2, 10-2 Big 12)

Oklahoma State è stato solo un semplice intoppo per Missouri sulla strada dei vertici della Big 12, in una sfida all’ultima partita contro Kansas. Proprio contro i Jayhawks Missouri ha mostrato i muscoli, in una rivalità storica che purtroppo dal prossimo anno non sarà possibile vedere (infatti i tigers passeranno alla SEC), portando a casa la vittoria per 74-71. Altra big della conference a cadere sono stati i Baylor bears, che sabato hanno subito lo sweep stagionale a Columbia, senza dare l’impressione di poter arrestare i ritmi infernali e l’efficacia al tiro dei ragazzi di Haith. Il gruppo, capitanato da Denmon, è esperto e rodato, con giocatori capaci di accendersi in un istante. Per questo Missouri è una seria candidata per un posto alle final 4.

 

Austin Rivers

#4 (6) Duke (21-4, 8-2 ACC)

Il Cameron quest’anno è diventato un insolito terreno di conquista, dopo Florida State è infatti passata a sorpresa Miami, trascinata dal ritorno del colosso Reggie Johnson. La riscossa è però avvenuta nella super sfida contro North Carolina, vinta e decisa allo scadere da un tiro da 3 di Austin Rivers. Proprio il figlio di Doc sta dando un contributo eccellente alla causa, dimostrando una crescita evidente dopo gli inizi non sempre convincenti. Anche i fratelli Plumlee stanno godendo di un buon momento di forma, con Miles che nella partita di sabato contro Maryland ha raccolto ben 22 rimbalzi, un ottimo biglietto da visita in vista del finale di stagione.

 

#5 (4) Kansas (21-5, 11-2 Big 12)

Le sconfitte subite contro Iowa State di un super Royce White e Missouri sono state compensate dalle buone prestazioni contro Baylor e nel derby contro Kansas State. La lotta per la corona della Big 12 è ormai corsa a 2 contro Missouri, con lo scontro del 25 Febbraio a risultare decisivo. Thomas Robinson continua la sua corsa verso il national player of the year e la top10 del prossimo draft, con Kansas che resta una seria candidata alle final four.

 

#6 (5) Ohio State (21-4, 9-3 Big 10)

Il filotto di vittorie consecutive è stato interrotto dalla brusca sconfitta subita in casa da parte di Michigan State, con i Buckeyes stritolati dall’intensità difensiva e dalla stazza dei ragazzi di Izzo. Tuttavia Sullinger continua a giocare su alti livelli e la sconfitta non apre troppi interrogativi sul valore del gruppo di Matta, ma mette solo in discussione la lotta per la corona della regular season della Big 10.

 

#7 (8) North Carolina (21-4, 8-2 ACC)

Nonostante la defezione di Dexter Strickland il cammino dei Tar Heels era ripreso in maniera convincente, con il lancio in quintetto da parte di Williams di Reggie Bullock. In generale era tutto l’organico di North Carolina a dare buoni segnali, con ottime prestazioni di entrambi i freshman più quotati, Mc Adoo e Hairston. La sconfitta subita sul filo di lana contro Duke ha provocato qualche contraccolpo psicologico, ma North Carolina ha risposto in maniera convincente, vincendo bene in casa contro Virginia. Al momento per la corsa al trono della ACC è sfida aperta con Duke e l’ottima Florida State.

 

#8 (10) Michigan State (20-5, 9-3 Big 10)

Questa non doveva essere una stagione di vertice per gli Spartans ma Izzo si conferma nuovamente allenatore tra I migliori dell’intero panorama collegiale. L’innesto di Wood e Dawson e la crescita di Appling hanno fatto da giusto contorno al talento di Green ed alla stazza di Payne e Nix sotto canestro. Al momento Michigan State è forse il team più in forma degli Stati Uniti, forte di una vittoria a Columbus contro Ohio State, e vera e propria mina vagante in vista degli ultimi turni del torneo. Non escluderemmo di vedere Izzo alle final 4, anche stavolta.

 

#9 (7) Baylor (22-4, 9-4 Big 12)

Non un bel momento per Scott Drew e i Bears, che escono con le ossa rotte dagli scontri con le altre Big della conference, Kansas e Missouri. Il bilancio complessivo di 0-4 sembra lanciare segnali inquietanti in vista del torneo, specie se visto nell’ottica di un team che aveva iniziato a flirtare seriamente con l’idea di lottare per il titolo. Perry Jones III continua ad essere schiavo della sua inconsistenza, perdendo terreno in vista del prossimo draft. Persa definitivamente o quasi la lotta per il titolo della conference, Baylor resta a galla vincendo e convincendo contro le piccole, dimostrandosi comunque team potenzialmente affidabile almeno nei primi turni del torneo.

 

#10 (9) Georgetown (19-5, 9-4 Big East)

Gli Hoyas continuano ad esprimere un bel gioco e a restare nelle posizioni di vertice della sempre competitiva Big East, grazie ad un gruppo giovane ma ricco di talento. La sconfitta contro il canto del cigno di Pittsburgh non ha cambiato infatti la percezione sul valore del team, che nella notte di lunedì ha ceduto solo ai supplementari contro la corazzata Syracuse. La metà di marzo dirà se Georgetown si scioglierà come neve al sole o se sarà capace di mantenersi come una delle realtà più competitive e interessanti in prospettiva.