Justin Jackson al torneo avrà licenza di uccidere

Justin Jackson al torneo avrà licenza di uccidere

Brutto, sporco e cattivo. Così potremmo defininire l’east region di quest’anno. Il regional dell’ultima numero 1 Virginia, che ha avuto la meglio su Michigan solo con le finali di conference di domenica (vittoria su Duke per Virginia e sconfitta con Michigan State per i Wolverines), è infatti caratterizzato da molte squadre orientate verso il gioco difensivo e fisico. Che ve ne pare di un possibile secondo turno (ormai terzo, scusate) con Cincinnati e Michigan State? O tra le due arci rivali born and raised in Philly Villanova e Saint Joseph’s la cui rivalità è anche definita “The Holy War”? Se vi vengono in mente Muhammad Alì e George Foreman a Kinshasa non siete poi molto lontani. Andiamo a vedere intanto quello che ci proporrà il secondo turno (che sostanzialmente sarebbe il primo, ma tant’è) di quello che si prospetta il regional con più sangue, sudore e lacrime dell’intero torneo.

 

Anthony Gill carica i suoi.. col seed numero 1 Virginia vuole arrivare alle Final Four

Anthony Gill carica i suoi.. col seed numero 1 Virginia vuole arrivare alle Final Four

Partendo dall’alto troviamo la numero 1 Virginia che affronterà #16 Coastal Carolina: prima o poi una numero 16 sconfiggerà una top seed, ma difficilmente questo sarà il caso. Come dimostrato però nel torneo della Big South gli Chanticleers sono un’ottima squadra a livello difensivo e hanno tenuto la squadra più prolifica di tutta la Division I VMI a soli 62 punti. La difesa sugli esterni di Virginia e la sua fisicità dovrebbero comunque rendere la partita un no contest.

La vincente di questa partita affronterà la vincente di #8 Memphis- #9 George Washington: partita che ci aspettiamo equilibrata e con ottime possibilità di (mini) upset: George Washington è infatti una delle migliori squadre della profonda Atlantic Ten e, nonostante un’ampia sconfitta contro VCU nelle semifinali di conference, è una squadra che a detta del suo stesso allenatore Mike Lonergran quest’anno punta ad “obiettivi più alti”. La squadra in effetti è ottima offensivamente, con 4 giocatori tra i primi trenta realizzatori della A-10, e pericolosa anche in difesa, come dimostrato dalla partita di inizio stagione contro Creighton tenuta a 53 punti con solo 7 del giocatore dell’anno Doug McDermott. Il lungo Isaiah Armwood crea una minaccia anche all’interno dell’area e un’ottima opzione a rimbalzo offensivo che potrebbe dare qualche grattacapo a Memphis, ma molto dipenderà da quale Memphis si mostrerà: quella della sconfitta con UConn verrebbe sconfitta, se invece saranno i Tigers della vittoria su Louisville il loro viaggio proseguirà.

Continuando a scendere troviamo forse la partita più interessante in assoluto, ovvero #5 Cincinnati- #12 Harvard: l’accoppiata seed 5 e 12 ha portato spesso a degli upset e questo potrebbe anche ripetersi vista l’ottima squadra portata da Amaker al Torneo. Squadra con esperienza vincente al torneo (l’anno scorso upsettarono #3 New Mexicos, i Crimson Tide sono offensivamente equilibrati (6 giocatori con oltre 9 punti di media) e molto pericolosi da oltre l’arco (39% in stagione). Harvard ha il talento (Saunders in primis), i fisici e l’atletismo necessari per non andare sotto contro l’intensità di Cincinnati e ovviamente, se no non saremmo nell’east regional, è un’ottima squadra a livello difensivo, concedendo solo 0.91 punti per possesso, il che potrebbe mettere in non poche difficoltà l’attacco spesso farraginoso dei Bearcats. 5 euro sull’upset li possiamo mettere.

adreian payne

Adreian Payne è pronto per il primo viaggio alle Final Four

La vincente di questa sfida affronterà la squadra che uscirà con la vittoria in mano dalla sfida tra #4 Michigan State e #13 Delaware: I Blue Hens alla vigilia erano una delle squadre più interessanti e maggiormente favorite per mettere a segno un upset al secondo turno, ma la fortuna non è stata dalla loro, visto che incontreranno subito una delle favorite per arrivare alle Final Four, se il gioco visto nel torneo della Big Ten sarà confermanto dai ragazzi di Izzo. Delaware può contare sul trio di guardie Usher-Saddler-Threatt e sul realizzatore in pitturato Baptiste, ma è una squadra molto dubbia difensivamente e che soffre a rimbalzo difensivo, con Dawson e Payne che potrebbero fare particolarmente male alla squadra di Monté Ross. Tenderemmo a non andare per l’upset.

Eccoci alla seconda metà del tabellone, aperta da un’ interessante sfida tra #6 UNC e #11 Providence: partita interessante e che ci attendiamo equilibrata, tra due squadre che tirano malissimo da oltre l’arco, ma che fanno un uso totalmente diverso dei tiri liberi: Providence è seconda nella nazione per percentuale dalla linea della carità mentre North Carolina è 344esima (!!). Considerando i molti falli a partita commessi da UNC e i molti viaggi in lunetta sempre ottenuti dai Friars (vedasi la finale della Big East contro Creighton), sebbene possa sembrare riduttivo non ci stupirebbe una partita equilibrata decisa proprio dai 5,8 metri. Nel qual caso Providence potrebbe mettere a segno l’upset.

Chi avrà la meglio tra Tar Heels e Friars incontrerà la vincente di #3 Iowa State- #14 North Carolina Central. Difficile pensare a qualche difficoltà per i Cyclones, che dovrebbero battere senza problemi il pressing degli Eagles e sono anche la nostra squadra favorita per arrivare alle Elite 8 nella parte bassa del regional.

Siamo quindi alle ultime due partite: #7 UConn sfiderà la #10 St. Joseph’s: i campioni della A-10 potrebbero rivelarsi ospite molto scomodo per UConn, con Halil Kanacevic che è uno dei lunghi più versatili della Division I e con l’ottimo Lanston Galloway dal quale ci aspettiamo un duello all’arma bianca con l’altra super guarda Shabazz Napier. In un regional ricco di partite difensive, questa potrebbe rivelarsi la perla del lotto per ritmo e divertimento. Upset alert acceso.

Chi vincerà questa sfida andrà ad affrontare la vincente dell’ultima partita ovvero #2 Villanova- #15 Milwaukee. I Wildcats sono la numero 2 meno convincente dell’intero tabellone ed andranno ad affrontare la squadra campione, a sorpresa, della Horizon. I Panthers tendono a perdere troppi palloni e prendere troppi brutti tiri (circa 20 triple tentante a partita con solo il 32%) per avere realistiche chance di upset contro la difesa di Villanova, ma sono talmente sfacciati nel loro gioco da poter sempre essere pericolosi su singola partita, come dimostrato in una prima parte di gara on fire nella finale di conference (giocata in trasferta peraltro). Da tenere d’occhio il play Jordan Aaron e le ali Kelm e Arians: non puntiamo sull’upset, ma tra gli scontri #2-#15 pare comunque l’unico con possibilità di miracolo.

Preparate il parental control e dotatevi di qualche eccitante per delle partite ai 50 punti, ma non sottovalutate del tutto il potenziale di un regional “maschio” se ce n’è uno.