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Non si può certo dire che quello della stagione 2015-2016 sia stato un inizio noioso nel panorama del college basketball e questo lo dobbiamo un po’ alla normale claudicanza di tutte le squadre di inizio stagione, un po’ alle nuove regole, un po’ ad una classe di freshmen che ancora fa fatica ad essere decisiva (anche se gli elementi validi non mancano, vedasi ovviamente Ben Simmons), ma soprattutto alla varietà e imprevedibilità delle nostre amate mid-major. Nel bene (Monmouth, UNI) e nel male (Wichita St.) sempre in prima linea per offrici una notevole quantità di intrattenimento, ma andiamo con ordine, o almeno proviamoci. Non è servita più di una giornata di basket perché avessimo i primi incredibili upset, con vittorie come quella di Western Illinois su Wisconsin (che dalla sua è squadra non certo priva di problemi) o di Monmouth su UCLA: quest’ ultimo però, come quello di George Washington ai danni di Virginia, è sì un upset sulla carta, ma è anche una sveglia riguardo a squadre che probabilmente rivedremo al torneo NCAA e a cui dobbiamo assolutamente dare un occhio. Monmouth nonostante la sconfitta nell’ultima partita contro l’ottima Dayton può già vantare oltre la suddetta vittoria al Pauley Pavillon (ma UCLA non è granché) anche una W contro la #17 Notre Dame. Gli Hawks hanno tre giocatori in grado di tirare con oltre il 40% da tre e un giusto mix tra esperienza e giovani come Micah Seaborn, ottimo realizzatore da Arlington, ma soprattutto hanno la panchina migliore per quel che concerne i festeggiamenti: favoriti per vincere la MAAC, stiamo già sognando di vederli su palcoscenici più importanti per goderci la loro follia tipicamente marzolina.

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Citavamo prima George Washington: la Atlantic 10 da qualche anno è difficilmente considerabile una conference di mid major (ora lo è molto di più la Pac 12), tuttavia i Colonials meritano qui menzione; squadra che rispettando il proprio nome ha ben tre giocatori stranieri in rotazione (un danese, un giapponese e un argentino) GW ha probabilmente il solo difetto di non avere alcun tiratore tra le sue file eccezion fatta per Patricio Garino che al quarto anno di college sembra aver trovato un’ispirazione al tiro da tre che era sempre mancata. Rimanendo nella A-10 menzione anche per il nostro Pierfrancesco Oliva che a Saint Joseph’s, storico programma di Philadelphia, sta viaggiando a 8 punti e 5 rimbalzi di media con un costante e importante impiego (terzo giocatore della squadra per minuti a partita). Inizio all’insegna degli estremi per quel che riguarda la Missouri Valley Conference: Wichita St. viste anche le condizioni non perfette del play Fred VanVleet non è più la squadra capace di una regular season perfetta e ha già ben tre sconfitte nel proprio curriculum stagionale, il che li costringerà a dover vincere la propria conference per accedere al Torneo NCAA , dove Northern Iowa sembra essere pronta a tornare, come dimostrato dalla vittoria sulla #1 North Carolina, certamente l’upset dell’anno ad oggi. Dopo una sconfitta al debutto casalingo contro Colorado State si è ripresa con un Wes Washpun che ha aperto alla grande la stagione, mandando in totale confusione la difesa dei Tar Heels. La tostissima schedule pre-conference dei Panthers presenta altre occasioni di upset (compresa una sfida in casa contro Iowa St.) che potrebbero indirizzare i Panthers verso un back-to-back al torneo NCAA. Ancora da segnalare Northeastern che, dopo essere stata sconfitta da Miami (Ohio) è riuscita invece ad agguantare una vittoria ai danni della ben più temibile #15 Miami, con proprio un nativo della Florida, Quincy Ford, a decidere la partita con 24 punti e il jumper “at the buzzer” che ha dato i suoi la vittoria per 78 a 77. Con giocatori come Ford e David Walker Northeastern era una delle mid-major più interessanti lo scorso anno, ma l’incapacità di battere le squadre di valore lungo il proprio cammino li portò, una volta vinta la CAA, solamente ad un seed 14 al torneo NCAA dove vennero subito sconfitti da Notre Dame, seppur non senza dar problemi a quest’ultima…che questo sia l’anno buono per un viaggio più lungo?

Mini-upset quello subito da una “finta” mid-major come #10 Gonzaga da parte di #25 Texas A&M, ma i Bulldogs si sono poi rifatti nella finale di consolazione del Battle 4 Atlantis sconfiggendo un’altra squadra del ranking come #18 UConn: con probabilmente il miglior frontcourt della nazione con Karnowski, Sabonis e soprattutto l’eccelso Wiltjer i Bulldogs sono certamente squadra da torneo NCAA, ma hanno qualche problema di backcourt e palle perse da sistemare per diventare pericolosissimi anche in ottica marzo-aprile.