Mercer-Duke 78-71

esulta Mercer (credits: Streeter Lecka Getty Images)

esulta Mercer (credits: Streeter Lecka Getty Images)

Nella presentazione del Region avevamo indicato Mercer come squadra insidiosa ed in grado di registrare un upset clamoroso sulla carta ma non così improbabile considerando le evidenti debolezze che Duke ha mostrato per tutta la stagione e la validità dell’ateneo della Georgia formato da ben sei senior ed alla ricerca della sua prima vittoria al Torneo NCAA.

Ebbene se due anni fa Duke era riuscita nell’impresa di perdere contro la Lehigh del one man show CJ McCollum con una tragica recita di un Austin Rivers interessato solo al draft NBA ma con la scusa dell’infortunio di Ryan Kelly questa volta i Blue Devils hanno fatto persino peggio. Totalmente deleteri Jabari Parker (14 punti con 4-14 al tiro) incapace di battere efficacemente la zona 2-3 di Mercer e con gambe stranamente molli nell’attaccare il ferro e Rodney Hood (6 con 2-10) apatico e confusionario non solo in attacco dove monopolizzava il gioco in sterili uno contro uno ma pure in difesa, i due assi di Krzyzewski sono attesi ad una scelta in ottica NBA, Hood ha dichiarato di tenere alla laurea a Duke, la mamma è una preside di una scuola del Mississippi, e non ha ancora deciso se dichiararsi per il draft e lo stesso vale, ufficialmente, per Parker. Dopo una figura così barbina restare a Durham e cancellare questa pagina nera di Duke potrebbe balenare nella loro testa, a meno di propendere per una fuga in stile Rivers. Non si salvano nemmeno i tre senior Andre Dawkins che in 7 minuti ha fatto 0-5 da tre  né Tyler

Hood (credit Grant Halverson Getty Images)

Hood (credit Grant Halverson Getty Images)

Thornton o Josh Hairston semplicemente scarsi ma pure coach K è parso non troppo lucido giocando troppo con il quintetto basso con Parker da 5 e dimenticando in panchina Marshall Plumlee mentre il 2.08  centro mancino Daniel Coursey faceva a fettine con 17 punti la tenerissima difesa dei Blue Devils, che ruotavano frenetici ovunque per poi lasciare libero un Bear che insaccava il canestro come facevano Jacob Gollon (20) ed Anthony White (13) mentre montava nel campo, solo teoricamente avverso di Raleigh, l’entusiasmo del pubblico in vista dell’upset mentre la panchina di Duke diveniva plumbea. Ed alla fine se non fosse stato per Rasheed Sulaimon (20) e Quinn Cook (23 con 7-10 da tre) Duke sarebbe affondata pure prima. Affondata come una veliero di legno pieno di falle.