Sembra impossibile che la squadra vista ieri sera a St.Louis sia la stessa che a metà dicembre aveva gia subito tre sconfitte nelle prime dieci partite, invece Kansas è riuscita nell’impresa di tornare alle Final Four dopo il successo del 2008. Questa volontà è concentrata tutta nelle parole di Bill Self che ha sottolineato quanto la squadra credesse in questo risultato per tutto il corso della stagione ed anche quando le cose non andavano precisamente bene, nessuno ha mai abbassato la guardia restando concentrati sull’obiettivo primario che era quello di raggiungere New Orleans per queste final four; viaggio cominciato sempre ad Omaha dove aveva preso il via anche la cavalcata vincente del 2008. Nelle parole di coach Roy Williams era invece evidente tutta la delusione per il risultato infatti, dopo avere evidenziato tutto il merito dei Jayhawks, ha analizzato il match molto semplicemente sottolineando che una squadra vince ed una perde e che in quella partita non c’era nulla di sbagliato, ovvero la squadra che ha espresso il miglior gioco per tutti i 40 minuti ha vinto. I rimpianti accennati da coach Williams, sono principalmente legati al fatto che i suoi Tar Heels non siano riusciti, soprattutto nella ripresa, a controllare il ritmo del match che è stato sempre piuttosto frenetico, tipo di partita in cui le guardie di Kansas hanno giocato assolutamente a loro agio mettendo alla frusta quelle di North Carolina che hanno purtroppo risentito della mancanza di Kendall Marshall vero motore dei Tar Heels.

Tyshawn Taylor

Nel primo tempo il match non sembra nemmeno una partita di basket college ma piuttosto una di regular season NBA, difese piuttosto leggere che portano spesso a conclusioni vincenti, tanto che entrambe le squadre concludono i primi 20′ con oltre il 60% dal campo e con una più che giusta parità fissata a 47 proprio allo scadere da un layup di Elijah Johnson. Nel secondo parziale è tutta un altra musica e soprattutto sottocanestro le conclusioni diventano ben più difficili; si parte con un parziale di 7-0 di Kansas a cui risponde protamente un 6-0 North Carolina, ma nonostante i Tar Heels reggano piuttosto bene lo scontro si ha la sensazione che i Jayhawks siano in completo controllo del match nonostante vadano a bersaglio praticamente con solo i cinque uomini del quintetto base, saranno solo 3 infatti i punti forniti dalla panchina di Bill Self al termine del match. Saranno gli ultimi 9′ del match a fare la differenza, sul risultato di 61 pari (la 15esima parità della partita) sono due rimbalzi offensivi di Kansas che portano prima Travis Releford e poi Tyshawn Taylor a realizzare cinque punti che risulteranno in seguito il break decisivo, infatti da questo momento in avanti i Tar Heels rimarranno sempre indietro nel punteggio, nonostante alcune buone iniziative di Tyler Zeller riescano anche a riportare i suoi a -1 sul 68 a 67. Ma questo è veramente il canto del cigno di North Carolina infatti negli ultimi 3’58” i Tar Heels non muoveranno più lo score, mentre prima una tripla, l’unica di tutto il secondo tempo per le due squadre, di Johnson poi due transizioni di Taylor generate da due stoppate di Jeff Whitey su Stillman White danno il via a quel parziale di 12-0 che darà a Kansas la vittoria per 80 a 67.

James Michael McAdoo

Nel tabellino della partita và sottolineata la prevalenza a rimbalzo di Kansas (41-35), ma i dati che forse spiegano meglio la differenza in campo sono la statistica  al tiro dei Tar Heels che ,se nel primo tempo è stata di 21 su 33, nel secondo parziale si è trasformata in un 7 su 31 con 0 su 9  nel tiro pesante, sintomo di quanto la difesa dei Jayhawks abbia aumentato di intensità nei secondi venti minuti . Se tutto il quintetto base di Kansas è andato in doppia cifra con Thomas Robinson a 22 punti, Tyshawn Taylor a 18, Jeff Whitey a 15 e Releford e Johnson a 11, non si può dire altrettanto dello starting five di coach Williams che ha realizzato solo 44 punti (Zeller 12 e Harrison Barnes 13)  e che ha messo in risalto principalmente James Michael McAdoo uscito dalla panchina ed autore di 15 punti in soli 19′ di gioco.