Colton Iverson sta sorprendendo tutti dopo il transfer da Minnesota

Come ogni settimana torniamo a parlarvi di ciò che accade nella Mountain West Conference, che in quanto raggruppamento meno nobile del college basketball racchiude in sé diverse storie interessanti. Nello scorso appuntamento vi abbiamo parlato del playmaker di New Mexico Kendall Williams, mentre questa volta ci spostiamo nel settore lunghi parlandovi di un ragazzo che sta sorprendendo tutti nel suo anno da senior.

Il giocatore in questione è Colton Iverson. No, nessuna parentela anche perché ogni dubbio può essere spazzato via guardando alla carnagione bianca come la neve di questa ala forte che però a Colorado State gioca diversi minuti anche da centro sfruttando la sua altezza che lo potrebbe proiettare addirittura in zona NBA di 6-10.

La high school di riferimento è la casalinga Yankton  nel South Dakota, terra di forti tradizioni e di fondamentali cestistici purissimi, una sorta di Indiana 2.0: non c’è spazio per inutili preziosismi, schiacciate fragorose e passaggi no look,  qui si bada alla sostanza. È  Minnesota con l’ex coach di Colorado State Tim Miles a reclutarlo per il college volendo fare di lui un elemento importante sin dall’anno da freshman, stupita proprio da quei fondamentali e da una tecnica di buon livello.

L’inizio dell’avventura sotto coach Tubby Smith è promettente, ma molto presto Colton vede il suo minutaggio e la sua crescita come giocatore calare vertiginosamente, concludendo la sua prima stagione in Division I a 5.4 punti e 3.6 rimbalzi di media. Non proprio quello che si aspettava. Nei successivi due anni non riuscirà mai a superare la soglia dei 5.4 punti segnati giocando sempre poco più di un quarto d’ora a partita e raccogliendo un massimo di 5 rimbalzi a gara.

Ecco spiegata dunque la decisione di trasferirsi per il suo anno da senior in una squadra che gli potesse garantire un minutaggio e un ruolo da leader quale si è sempre sentito. La scelta ricade sui Colorado State Rams, anche indirizzato da coach Miles che lo aveva reclutato tempo prima e che gli aveva garantito che lassù in altura avrebbe trovato l’ambiente giusto per lui.

E così è stato, nonostante la partenza di Miles verso la panchina di Nebraska e l’arrivo del vulcanico Larry Eustachy, una sorta di Bob Knight dei nostri giorni come ha raccontato Andrea Beltrama in un recente articolo proprio sulle nostre colonne. Il sistema del nuovo coach, simile a quello implementato da Smith a Minnesota, lo ha aiutato molto in quanto si concentra sulla difesa, arte nella quale Colton è specialista di primo livello e sull’importanza del post basso in attacco, anche in questo caso un’arma fondamentale per lui che è uno dei pochi centri vecchia maniera nel panorama del basket di college. Dopo una stagione da redshirt Iverson sta stupendo tutti quest’anno insieme ai suoi Rams mettendo insieme cifre interessanti che parlano di 15.8 punti e 11.1 rimbalzi a sera. Più che triplicati i numeri di Minnesota, che lo stanno portando ad essere presente in più di un taccuino degli scout NBA.

Veniamo ora all’attualità e a quello che è successo in settimana nella nostra Mountain West Conference, che ha registrato le due sconfitte consecutive di una Fresno State che fa una fatica tremenda a segnare. Tre giorni fa è arrivata la sconfitta 59-50 in casa contro Washington tirando il 30 percento dal campo nonostante i 20 punti combinati di Upshaw e di Huddlestone, mentre in nottata i Bulldogs sono stati sconfitti da Colorado 50-43 tirando ancora peggio (29.5), ma rendendosi protagonisti di una rimonta che ha fatto sperare i tifosi che hanno visto i loro beniamini avvicinarsi sul 45-43 a pochi minuti dal termine salvo venire spazzati via da un sontuoso Andre Roberson da 17 punti e 20 rimbalzi.

Arriviamo alle note positive della settimana, con Nevada protagonista di una buona vittoria 69-56 contro California Poly grazie ai 19 punti con 5-7 da tre di Malik Story, che contribuisce a guidare i suoi contro degli avversari che tirano il 32 percento dal campo e non possono opporre una grossa resistenza.

La partita più emozionante degli ultimi sette giorni è da attribuire però a UNLV che ha sconfitto all’ultimo tiro California col punteggio di 76-75. Il canestro vincente a pochi secondi dallo scadere è quello di Quintrell Thomas, ma la prestazione migliore è quella del sorprendente freshman Anthony Bennett, autore di 25 punti e di 13 rimbalzi, pur aiutato dai 22 di Dejean-Jones che insieme sopperiscono alla seconda assenza consecutiva di Mike Moser per infortunio e mantengono UNLV imbattuta in trasferta.

Chiudiamo il nostro report come sempre elencando i cinque migliori giocatori della Conference per punti, rimbalzi e assist e vi diamo appuntamento a settimana prossima con nuove storie dalla Mountain West.

PUNTI

1)      Michael Lyons  (Air Force) 20.3

2)      Anthony Bennett (UNLV) 19.5

3)      Jamaal Franklin (San Diego State) 19.1

4)      Derrick Marks (Boise State) 18.6

5)      Deonte Burton (Nevada) 18.4

RIMBALZI

1)      Colton Iverson  (Colorado State) 11.1

2)      Pierce Hornug (Colorado State) 10.8

3)      Jamaal Franklin (San Diego State) 9.9

4)      Leonard Washington (Wyoming) 8.6

5)      Anthony Bennett (UNLV) 8.3

ASSIST

1)      Anthony Marshall (UNLV) 5.8

2)       Kendall Williams (New Mexico) 5.2

3)      Todd Fletcher (Air Force) 4.4

4)      Tony Snell (New Mexico) 3.4