Come tutte le Conference del panorama del college basketball anche la MWC si appresta a dare il via alla propria stagione, dopo un’annata scorsa che ha visto il dominio quasi incontrastato di New Mexico, vagamente violato soltanto da San Diego State e UNLV. Non per questo però non ci siamo divertiti a seguire le gesta di squadre solide e organizzate come Colorado State e Boise State, arrivate fino al Torneo NCAA senza riuscire però a superare il primo turno. Al gruppo che si presenta a questa stagione 2013-14 si aggiungono due nuove compagini: San Jose State e Utah State, sicuramente non particolarmente famose negli States per il loro programma di basket ma non per questo da prendere sotto gamba. Ma non perdiamoci in ulteriori indugi e andiamo a presentare tutto ciò che ci aspetta da quest’anno in un’analisi squadra per squadra della nostra amata Mountain West Conference.

AIR FORCE FALCONS

I Falcons si presentano fortemente rimaneggiati rispetto alla scorsa stagione. Fuori il leader offensivo Mike Lyons ora le responsabilità in attacco passeranno dal Junior Marek Olesinski, ala che veste il numero 0 ma che l’anno scorso non andava oltre i 10.5 minuti di utilizzo medio. Proprio questo sembra essere il problema dei nuovi Falcons: la mancanza di esperienza. Il più utilizzato lo scorso anno è stato infatti DeLovell Earls, ala che giocava circa 14 minuti a partita producendo ben poco, e il resto della squadra attuale è messo ancora peggio in termini di abitudini alla gara. Senza Lyons e il regista Todd Fletcher sarà molto dura, soprattutto all’inizio quando la chimica di squadra sarà tutta da inventare.

BOISE STATE BRONCOS

A differenza di Air Force, Boise State riparte dalle certezze dello scorso anno, augurandosi di dare continuità all’ottimo inizio di stagione scorso, al quale non è stata data continuità nonostante la presenza al Torneo finale. Dunque si riparte dalla freschezza offensiva della guardia Derrick Marks, che ha viaggiato a 16.3 di media durante tutta la stagione e spesso è sembrato essere la differenza tra la vittoria e la sconfitta per i suoi compagni di squadra: sarà chiamato a rivestire i panni del leader, anche emotivo, per una compagine che comunque potrà ancora contare su ottimi giocatori di ruolo come l’australiano Anthony Drmic e Jeff Elorriaga, che per qualche settimana nella scorsa stagione sono stati la coppia più prolifica dell’intera Conference. Sotto canestro tornerà Ryan Watkins, il quale sarà chiamato a un grosso lavoro di sacrificio in quanto la grande mancanza di questa squadra è un vero centro di ruolo, lacuna alla quale anche il senior californiano sarà chiamato a sopperire.

COLORADO STATE RAMS

Si prospetta una stagione di “rebuilding”, e di conseguenza di transizione per i nuovi Rams, che non potranno più contare sull’asse play-pivot dell’anno scorso formato da Greg Smith e Colton Iverson, entrambi usciti dal college in quanto arrivati all’ultimo anno. Anche sulle montagne del Colorado si riparte da un gruppo che mischia con sapienza giovani alle prime esperienze a giocatori più navigati, compreso qualche transfer. Tra i più interessanti citiamo Stanton Kidd, ala appena trasferito da North Carolina Central dove l’anno scorso ha viaggiato a 14.5 di media con quasi 7 rimbalzi e che si candida ad essere il nuovo Iverson, e JJ Avila, anch’egli ala proveniente però da Navy, dove ha messo insieme 15.9 punti e 7.2 rimbalzi a gara e che potrebbe rivelarsi un’arma tattica molto interessante. Tra i più giovani in rampa di lancio segnaliamo invece la guardia sophomore John Gillon, ennesimo transfer da Arkansas-Little Rock dove nell’anno da freshman ha messo insieme 10.6 punti conditi da 2.4 assist ed altrettanti rimbalzi. Sia lui sia Kidd dovranno osservare un anno di “fermo” a causa del trasferimento (Avila l’ha già scontato), dunque vedremo dei Rams decisamente rimaneggiati ma comunque in grado di competere con chiunque.

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Tyler Johnson sarà il leader di Fresno State

FRESNO STATE BULLDOGS

Potrò anche sbagliarmi, ma per quanto mi riguarda i Fresno State sono una delle compagini più interessanti in prospettiva dell’intera Conference. L’off season è stata piuttosto movimentata: proviamo a fare un riepilogo. Innanzitutto è arrivato un nuovo elettrizzante playmaker: si tratta di Cezar Guerrero, Californiano di chiare origini messicane che aveva impressionato chiunque al liceo prima di finire a Oklahoma State, dove però nel suo unico anno non è riuscito a lasciare il segno, fatta salva un’unica partita da 29 punti in pre season. Arriva in una squadra priva di leader e soprattutto di freschezza offensiva, dove potrà liberare tutti i suoi istinti di passatore micidiale e di penetratore infallibile, a patto di cambiare leggermente il sistema e di attaccare maggiormente in campo aperto. Dentro uno, fuori un altro, visto che in estate ha salutato la compagnia Kevin Olekaibe, guardia che si era messa in mostra sul finire della scorsa stagione per atletismo e capacità realizzative, ma che ha scelto di partire in direzione UNLV. Per concludere è stato messo fuori squadra Robert Upshaw, unico centro della squadra e che aveva mostrato qualcosa di buono a livello difensivo, in quanto si narra abbia violato alcuni regolamenti interni della squadra. Rimangono però la guardia Tyler Johnson, unico ad aver concluso l’annata scorsa in doppia cifra, e l’altro esterno Allen Huddleston, altro prospetto abbastanza interessante ed atteso ad un salto di qualità rispetto al 2013.

NEVADA WOLF PACK

Dopo una stagione inaugurale quasi completamente da dimenticare il Wolf Pack ritorna con un’unica vera certezza: la guardia Deonte Burton. Partito il capocannoniere Malik Story la squadra sarà completamente nelle sue mani. Il numero 24 viene comunque da una stagione positiva a 16.3 di media, ma è chiamato ad implementare il suo repertorio offensivo e a portare di più la palla per facilitare l’inserimento di nuovi giocatori nella rotazione. Uno su tutti  il suo nuovo compagno di reparto: il transfer da UTEP Micheal Perez, esterno brioso che Nevada spera possa punire sugli scarichi di Burton. Il settore lunghi presenta l’incognita Chris Brown, altro transfer da Oregon State dove era ai margini della rotazione: qui sarà chiamato ad essere uno dei lunghi di riferimento. Anche da lui passano le ambizioni della squadra, che vorrebbe cercare di ottenere almeno una vittoria in più delle sole tre della scorsa annata.

NEW MEXICO LOBOS

I campioni in carica hanno il merito di aver mantenuto intatto l’asse portante della squadra dell’anno scorso. Kendall Williams e Alex Kirk sono infatti ancora al timone come playmaker e come centro titolari. In particolare Williams sarà un giocatore fondamentale per le alchimie tattiche del nuovo coach Craig Neal, subentrato a Steve Alford, passato subito dopo il Torneo NCAA a UCLA. Il playmaker californiano infatti sarà chiamato a guidare i suoi con la consueta leadership che lo contraddistingue. A molti (compreso il sottoscritto) piacerebbe vederlo più impegnato in fase di realizzazione, ma bisogna capire che Williams è il tipo di playmaker che fa esattamente ciò che è richiesto dalla situazione contingente: se c’è bisogno di segnare lo fa, ma se gli è richiesto di passare ecco l’assistenza vincente. Attorno ai due perni della squadra ruoteranno una serie di giocatori di ruolo funzionali alla causa, primo tra tutti il Junior Hugh Greenwood, che molto probabilmente partirà in quintetto e non dovrà far rimpiangere la produzione offensiva di un certo Tony Snell, approdato ai Bulls in NBA. Compito non facile, ma la forza dei Lobos è il sistema, o almeno lo era con Alford: riuscirà Neal a non spezzare la magia in New Mexico?

Winston Shepard sarà il nuovo Kawhi Leonard?

Winston Shepard sarà il nuovo Kawhi Leonard?

SAN DIEGO STATE AZTECS

Coach Steve Fisher dovrà inventarsi qualcosa per far funzionare la sua squadra anche quest’anno. Nella nuova stagione infatti non sembra esserci il Kawhi Leonard o il Jamal Franklin di turno ad elevare la qualità complessiva di una compagine che potrà contare su Xavier Thames (guardia) e Winston Shepard (ala) come principali terminali offensivi. I restanti compagni dovranno tirare fuori il meglio di loro stessi e diventare un gruppo quanto mai coeso e unito se vogliono puntare ad un’altra stagione di vertice. In particolare consiglierei di tenere gli occhi aperti su Shepard, talento atletico semplicemente esplosivo e classico giocatore che nelle mani di coach Fisher può esplodere.

SAN JOSE SPARTANS

Gli “Spartani” sono la squadra più giovane del gruppo, avendo a roster ben sette freshmen, elemento che li rende da una parte intriganti, ma dall’altra non molto competitivi per questo loro primo anno in MWC. Sarà una stagione di rodaggio, nella quale i nuovi arrivati dovranno confrontarsi con il difficile mondo della NCAA e in cui pagheranno la transizione dalla competitività della high school. Tra questi particolare attenzione va focalizzata sui due centri, Miles Martin e Matt Pollard, due veri e propri colossi che perlomeno a livello fisico dovrebbero garantire solidità. Per il resto i giallo blu sono completamente nelle mani del lungo Chirs Cunningham, unico senior, reduce peraltro da una positiva stagione a quasi 11 punti e 9 rimbalzi di media.

UNLV RUNNING REBELS

Come in occasione della passata stagione UNLV si presenta come principale antagonista a New Mexico. Le conferme più importanti sono quella del lungo canadese Khem Birch, a lungo ai box per infortunio durante l’ultima annata e chiamato ad un contributo decisivo in rilievo di Anthony Bennett, e quella dell’ala piccola Bryce Dejean-Jones, più volte salvatore della patria con le sue triple nel 2013 dovrà compiere lo step up da semplice giocatore di ruolo che approfittava degli scarichi altrui a protagonista e seconda opzione offensiva della squadra. Assolutamente niente male anche il recruiting, probabilmente il più interessante della MWC, che ha portato in Nevada l’ala Demetris Morant, atleta di alto livello che può portare freschezza all’attacco e che si va ad unire al sophomore che aveva già fatto intravedere buone cose Savon Goodman, altro fisico d’elite che potrebbe arrivare all’anno della consacrazione.

Dalla WAC alla MWC. Utah State continuerà a vincere?

Dalla WAC alla MWC. Utah State continuerà a vincere?

UTAH STATE AGGIES

Al contrario dell’altra neo arrivata, Utah State si affida ad un gruppo molto solido e consolidato negli anni, fatto di giocatori affidabili, duri ed esperti. Il fulcro della squadra è garantito dall’asse piccolo-lungo Preston Medlin-Jarred Shaw, che l’anno scorso combinavano per più di 30 punti di media a partita. Attorno a loro un gruppo formato da giocatori con esperienza e in grado di segnare in diversi modi. Utah State è al primo anno in una Conference di buon livello, ma con un’esperienza pluriennale e un sistema di gioco ben rodato si candida ad essere tra le sorprese di questa Conference.

WYOMING COWBOYS

Sarà un’altra difficile stagione per i Cowboys, che in pre season l’anno scorso erano partiti 15-0, salvo poi arenarsi una volta iniziate le partite di Conference. Il pezzo pregiato dell’ultima edizione di Wyoming era Leonard Washington, il quale ha lasciato la squadra per sopraggiunti limiti di età, ma al suo posto troviamo un prospetto altrettanto interessante, probabilmente l’unico presente in squadra. Si tratta del figlio d’arte Larry Nance Jr, ottima spalla per Washington durante il suo anno da freshman e chiamato a prendersi tutte le responsabilità dei giallo neri in questo 2014. Neanche un corposo reclutamento sembra poter aiutare i Cowboys nell’immediato: ci sarà poco da chiedere a quest’anno per una squadra che oltre a Washington (giocatore più rappresentativo) ha perso anche il proprio capocannoniere Luke Martinez e il playmaker titolare Darius Gilmore.