Victor Oladipo e Cody Zeller trascinatori contro Temple

Victor Oladipo e Cody Zeller trascinatori contro Temple

Giornata di test decisivi per la numero 1 e la numero 2 del tabellone ad Est. Dopo l’eliminazione di Gonzaga infatti, il timore di fare una figuraccia contro squadre tecnicamente meno preparate era tanto, ma Indiana e Miami non si sono scomposte e sono riuscite ad evitare egregiamente il pericolo upset sempre dietro l’angolo. Andiamo a capire come.

Gli Hoosiers hanno sudato freddo per riuscire ad avere la meglio dei Temple Owls guidati da un sempre più esplosivo Khaliff Wyatt, autore ancora una volta di 31 punti dopo la grande prestazione contro NC State. Grazie al proprio playmaker Temple si trovava avanti di 4 lunghezze a poco meno di tre minuti alla fine del match, e coach Tom Crean vedeva i suoi quasi spaesati non riuscire a fornire una reazione degna di nota. A questo punto però i suoi ragazzi si sono come svegliati da un incubo che sembrava non dovergli lasciare speranze e hanno piazzato un parziale di 10-0 culminato con la tripla dell’eroe di giornata, Victor Oladipo, con 14 secondi sul cronometro della partita. Il colombiano si merita la palma del migliore in campo non tanto per il gesto tecnico della tripla finale in sé, ma per essere riuscito a segnarla dopo 40 minuti passati a rincorrere in lungo e in largo il razzente Wyatt, ma una menzione d’onore va in questo caso anche al resto della squadra, partendo dai 15 punti di Cody Zeller, abile a sostenere un attacco in difficoltà dalla lunga distanza. Dall’altra parte sostanzialmente gli Owls sono nati e morti con le penetrazioni e il tiro da 3 di Wyatt, il quale si è rivelato alla Nazione in due partite che gli serviranno molto come sponsor per un ormai molto più che probabile futuro tra i professionisti, se non in NBA, per la quale potrebbe essere considerato troppo poco passatore per fare il playmaker e troppo leggero per giocare guardia, almeno per l’Europa, dove viceversa lascerebbe un’impronta indelebile su molte squadre già da subito. Indiana ora si prepara ad affrontare Syracuse e la sua zona alle Sweet 16, un impegno a dir poco proibitivo vista la forma degli Orange in questo momento.

Julian Gamble abbraccia Shane Larkin dopo la tripla vincente

Julian Gamble abbraccia Shane Larkin dopo la tripla vincente

Non meno difficile è risultata la vittoria di Miami, che è sopravvissuta in quella che è considerabile come una vera e propria guerra contro Illinois, battuta solo di 4 punti col punteggio di 59-63. Jim Larranaga ha dichiarato che si sta divertendo come nessun altro coach in questo Torneo NCAA, ma sarà stato difficile vedere sul suo volto una faccia divertita nel concitato finale del match. Dopo più di 10 minuti senza segnare infatti, Shane Larkin ha dimostrato ancora una volta di essere il leader di questa squadra segnando la decisiva tripla negli ultimi secondi della gara, portando i suoi Hurricanes alle Sweet 16 per la seconda volta nella storia dell’università. Subìta la bomba DJ Richardson ha provato a replicare con un altro tiro da oltre l’arco, ma il ferro ha avuto idee diverse e quindi a festeggiare sono stati ancora una volta Larkin e i suoi, che questa volta devono ringraziare un ispirato Rion Brown, autore di 21 punti con la bellezza di cinque bersagli dalla lunga distanza. Per una volta il freshman non è stato utile soltanto in fase difensiva, dove peraltro tutta la squadra non è stata particolarmente brillante visto che nonostante percentuali non altissime gli Illini sono riusciti a rimanere a contatto per tutta la partita, fino ad arrivare addirittura al vantaggio (35-34) a 12 minuti dalla fine. Da lì in poi è iniziata la fase di battaglia, spezzata come vi abbiamo detto dall’ultimo acuto del numero 0 in maglia Hurricanes, la terza squadra della Florida a raggiungere le Sweet 16 dopo i Gators di Florida e la Cinderella del 2013 Florida Gulf Coast, che ha già battuto proprio la squadra di Larranaga ad inizio stagione; ora per “The U” si prospetta un prossimo turno particolarmente impegnativo contro Marquette, squadra in un grande momento e con un Vander Blue decisivo come mai in questa stagione: tante sono le frecce all’arco delle Golden Eagles, ma è proprio in queste partite che si misura quanto grande può essere una squadra. Per Illinois si conclude un buon Torneo, culminato con una vittoria di cuore contro Colorado e con questa partita giocata fino all’ultimo possesso contro una delle migliori squadre della Nazione. Coach John Groce, al primo anno sulla panchina degli Illini, può ritenersi piuttosto soddisfatto, visto il relativo talento che ha avuto a disposizione.