Chris Walker (Florida) AP Photo

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Con le sconfitte di Ole Miss e della lanciatissima Tennessee, appare evidente che il punto di svolta di questa regular season 2014 della SouthEastern Conference saranno i prossimi due turni che vedranno gli imbattuti Gators affrontare le due trasferte più impegnative della stagione: contro Tennessee e contro Kentucky.

Quante volte è successo che una squadra di Billy Donovan abbia dei problemi in attacco? Certamente poche, ma in queste ultime settimane abbiamo visto Florida (10-0) fallire per sette volte consecutive l’obiettivo di raggiungere i 70 punti segnati in attacco; certo che se il risultato dovesse essere quello di continuare la striscia vincente di 13 partite consecutive nessuno avrebbe nulla da ridire di questa improvvisa ed insolita attenzione difensiva dei Gators. Anche nel match contro Missouri (4-6), vinto da Florida per 68-58, il lavoro nella propria metà campo ha decisamenta avuto un impatto ben più sostanzioso sull’esito finale dei 19 punti di Scottie Wilbekin leading scorer della serata. Solo nella partita del fine settimana contro Alabama (4-6) i Gators sono tornati sui binari a loro più consoni sconfiggendo i Tides per 78 a 69 con una solida prestazione collettiva, cinque giocatori in doppia cifra e il 54% dal campo.

Che sia difficile giocare sul campo di Vanderbilt (5-5) lo sanno tutte le squadre della SEC, vuoi per il tifo assordante, vuoi per la particolare conformazione del Memorial Gym che toglie spesso gli abituali punti di riferimento tanto cari ai tiratori, in altre parole devi sempre mettere in preventivo di potere uscire battuto da Memphis. Anche gli ottimi Volunteers di questi tempi hanno dovuto arrendersi ed alzare bandiera bianca davanti ai concentratissimi ragazzi di coach Stallings che hanno prevalso per 64 a 60 in un finale mozzafiato. Con Tennessee (6-4) avanti di tre punti a 4′ dal termine, frutto di un parziale di 14-3 che sembrava aver cambiato l’inerzia del match, i Commodores non si sono persi d’animo e sotto la guida di un terrificante Rod Odom, 26 punti lo score personale, hanno ribattuto con un 10-3 nei minuti finali assolutamente decisivo. Certamente corroborante è stata dunque la successiva vittoria di Tennessee contro South Carolina (1-9) per 72 a 53, indispensabile per ridare morale dopo la delusione infrasettimanale e per restare nelle zone nobili della classifica. La partita cominciata con un 16-2 per i Vols non ha avuto storia, dominata dai padroni di casa e da Jordan McRae che alla sua 100esima partita in maglia orange ha segnato 26 punti risultando il top scorer del match.

Alex Poyhtress (Kentucky) AP Photo

Alex Poyhtress (Kentucky) AP Photo

La sfida fra Kentucky (8-2) e Ole Miss (7-3) vedeva opposte le due compagini che inseguivano Florida nella classifica con due sconfitte, e tutti sapevano che la squadra che fosse uscita sconfitta dalla Rupp Arena poteva indubbiamente lasciare ogni speranza di vittoria nella regular season. Se tutti i 25000 tifosi in blue che affollavano il dome di Lexington, aspettavano una prova convincente dei loro beniamini, allora dobbiamo ammettere che non sono rimasti delusi; il team di Calipari, infatti, ha giocato una delle migliori partite dell’anno dominando i Rebels in lungo e in largo per tutti i 40′ battendoli per 80 a 64 con una sontuosa prova di collettivo. 18 punti di Willie Cauley-Stein, 16 di Aaron Harrison, 12 di Julius Randle e 10 di Alex Poythress e James Young sono l’esatto specchio di quanto bene abbia girato il quintetto dei Wildcats che ha concluso la partita con il 63,2% nei tiri da due. Indispensabile dunque continuare su questa strada in vista dello scontro decisivo della prossima settimana e non poteva essere Mississippi State (3-7) a costutuire un ostacolo impegnativo per Kentucky. Ancora sul 19 pari a metà primo tempo, sono i secondi 10′ del parziale a decidere il match: un solo canestro dei Bulldogs portano i Wildcats sul +9 alla sirena, svantaggio che non verrà più recuperato nel corso del match chiuso sul 69 a 59, nonostante MSU abbia messo 4 giocatori oltre i 10 punti.

Lanciata dalla vittoria contro Kentucky trasmessa in diretta nazionale, per Louisiana State (6-4) era giunto il momento di fare vedere che la postseason poteva essere qualcosa di più concreto che un semplice sogno invernale; ma nell’incontro che il calendario aveva riservato ai Tigers sono stati i Bulldogs di Georgia (6-4) a fare vedere le cose migliori tanto da battere gli avversari per 91 a 78. Avanti per gran parte dei 40′, già nel primo tempo i Bulldogs hanno costruito un solido vantaggio in doppia cifra, che hanno portato con sicurezza al termine grazie al duo Thornton-Djurisic e al superbo contributo in fatto di punti della panchina, ben 36. Fallito il primo impegno settimanale, diventava dunque decisivo per conservare le prime posizioni del ranking della SEC battere Auburn (3-7) nel fine settimana e la missione si è conclusa positivamente anche se  con più difficoltà del previsto. Solo nel finale infatti i Tigers di Baton Rouge sono riusciti a togliersi di dosso i Tigers dell’Alabama che sorretti dai 29 punti di un grandissimo Chris Denson, erano restati nella scia di LSU per oltre 30′, merito di 8 punti in 2 soli minuti di Johnny O’Bryant che hanno dato l’allungo decisivo all’87 a 80 finale.

Decisamente in cerca di riscatto erano sia Texas A&M (4-6) che Arkansas (4-6) anche se per motivi differenti: spezzare il trend negativo che aveva portato 5 sconfitte consecutive per gli Aggies dopo che le tre vittorie d’esordio avevano dato qualche illusione di troppo ai texani, mentre per i Razorbacks era vitale reagire a questo inizio difficilissimo di regular season e rispondere anche con un segnale forte alle esclusioni che ne hanno falcidiato il roster. Reduci da una sconfitta bruciante all’overtime contro Ole Miss, gli Aggies non hanno faticato a stendere Mississippi State al loro primo viaggio di sempre alla Reed Arena, lanciati da un parziale di 16-2 che ha segnato il match a cavallo dei due tempi e chiudendo la partita sul 72 a 52. E’ stato decisamente un one man show la partita dei Razorbacks contro Alabama, infatti i 35 punti che Bobby Portis ha collezionato, oltre ad essere il nuovo record del college per un freshman equivale anche al 53% dei punti segnati da Arkansas nella vittoria 65 a 58 sui Crimson Tides che al contrario hanno avuto un solo giocatore in doppia cifra.