PAOLO CITRINI  – UGO DUCARELLO

Sono allo stesso tempo il braccio e la mente di una squadra; custodiscono tanti segreti, della propria squadra ma anche degli avversari; conoscono a fondo i propri giocatori, sanno come ottenere il massimo da loro; soprattutto conoscono bene il loro capo, sanno quando è il momento di stare zitti e quando bisogna provocarlo. Sono i vice, gli assistenti, il braccio ma spesso anche la mente, occulta, di una squadra. Il modo migliore per conoscere un allenatore è farselo raccontare; il modo migliore per conoscere Meo Sacchetti è farselo raccontare da Ugo Ducarello e Paolo Citrini.

Claudia Angiolini

Claudia Angiolini

Due parole sul vostro rapporto con Meo.

PAOLO CITRINI: “Rapporto unico, contraddistinto da grande stima prima come uomo e poi come coach. Rapporto secco, schietto, diretto, ormai basta uno sguardo o un minimo atteggiamento per capirci, lo considero come un padre”.

UGO DUCARELLO: “Beh diciamo che è il mio secondo “Padre” e naturalmente in questo rapporto ci sono delle incomprensioni come in tutte le famiglie. La maggior parte delle volte terminano con una bella sberla sul mio capoccione soprattutto quando mi “impermalosisco”.

Quali sono i compiti che vi ha affidato Meo.

PAOLO CITRINI: “Vedo tre partite della squadra avversaria, preparo tutto lo scouting report sugli avversari (circa otto pagine con caratteristiche, schemi, statistiche) che consegno poi ai ragazzi quando facciamo video. Dopo le nostre partite preparo il video sugli errori che abbiamo commesso, e in vista della partita successiva, preparo un video di difesa e un altro su un quarto di partita degli avversari. Infine preparo il video sulle caratteristiche e le idee dell’attacco avversario. In allenamento seguo in particolare il lavoro individuale sui fondamentali per i piccoli e per i lunghi”.

UGO DUCARELLO: “Io mi occupo della pianificazione degli allenamenti e dell’analisi delle varie partite che andiamo ad osservare, stando attento alle caratteristiche individuali, al sistema difensivo ed offensivo della squadra che affrontiamo. Dopo la consegna della relazione tecnico-tattica ci confrontiamo sulle determinate scelte da applicare nel corso degli allenamenti“.

In che cosa vi sentite più utili alla squadra?

PAOLO CITRINI: “Nel sapere chiaramente cosa vuole l’allenatore; nella capacità di stare in mezzo al guado tra giocatori e head coach ma senza mai dare il minimo appiglio al giocatore contro l’allenatore, ascoltandolo nel modo giusto; nell’arrivare alla partita sapendo di aver dato tutte le informazioni necessarie ai giocatori che ne faranno l’uso che riterranno opportuno (ad inizio anno ho fatto un questionario d’accordo con Meo su quello che i giocatori avrebbero voluto nello scouting e nei video)”.

UGO DUCARELLO: “Bella domanda. Sicuramente il fatto di essere sempre disponibile quando qualche giocatore è in difficoltà e ha bisogno di fare del lavoro individuale per cercare di aiutarlo per recuperare le sue sicurezze. Trasferire sempre la giusta energia a ciascuno, che comunque è la filosofia del nostro coach con il sorriso sulle labbra e cercare di dare più informazioni possibili dell’avversario che si va ad incontrare”.

Meo si consulta molto con voi durante la partita?

PAOLO CITRINI: “Ci ascolta molto durante la settimana e prima e dopo la partita c’è sempre confronto. Durante, invece, ha le idee molto chiare, è sempre lucido, noi gli rompiamo le scatole se vediamo determinate cose, ormai però siamo un libro aperto”.

UGO DUCARELLO: (Ride)… “Dipende dal momento della partita. Dovete sapere che durante la partita lui sembra in campo perché scarica la sua  concentrazione e adrenalina in un sudore pazzesco. A fine primo tempo la camicia bianca che indossa è trasparente (il bello è che la maggior parte delle volte è fermo o fa al massimo 3-4 passi). Quindi in quei momenti difficilmente ascolta anche se non lo fa di proposito. Altre volte quando è seduto o è nelle vicinanze sente qualcosa”.

Avete un rapporto anche fuori dal campo?

PAOLO CITRINI: “Rapporto speciale. Durante i dieci mesi di stagione siamo spesso insieme anche se lui vive ad Alghero ma ormai è come se fossimo una famiglia. E’ difficile fare a meno del Meo persona fuori dal campo, poi al settimo anno e dopo oltre 240 partite insieme…”

UGO DUCARELLO: “Ma certo. Dopo l’allenamento pomeridiano la maggior parte delle volte ceniamo insieme guardando naturalmente l’Eurolega o la Champions League e ascoltando i suoi pronostici. Non ne azzecca mai una, ogni volta che dice qualcosa in favore di qualcuno è sempre l’opposto. Quando è in grande forma ed è ispirato, cucina per noi. Non potete capire cos’è il suo riso alla birra. E se vinciamo il rituale continua, quindi cerchiamo di caricare la squadra per poi gustarci quel fantastico risotto”.

Cosa avete imparato di più da lui?

PAOLO CITRINI: “Valori umani imprescindibili, Meo è un esempio di lealtà sportiva. Io con lui sono prima migliorato come persona poi come allenatore. Essere scelti da lui è un onore. Ho imparato a seguire la sua filosofia “attraverso il miglioramento individuale dei giocatori ottengo il miglioramento di squadra”; quindi ho sviluppato la capacità di trattare i giocatori come persone e non come oggetti, la capacità di non essere impulsivo ma riflessivo, di essere deciso ma tolleranti, di trasmettere il cuore e la passione“.

UGO DUCARELLO: “Semplicemente il fatto di non essere così seccante e stressante nei riguardi dei giocatori, cercando di trasmettere energie positive e non ansia alla squadra. Da lui ho imparato a dire ai ragazzi “giocate divertendovi”.

Perché è così amato dai giocatori?

PAOLO CITRINI: “Perché non li insulta e li rispetta, perché non vede la punizione come mezzo per ottenere il fine, vuole capire, entrare nello loro testa e farli migliorare individualmente. Tutti quelli che passano da lui riescono a ottimizzare sempre il loro massimo. Lui ha una parola sola, è una persona vera, può sbagliare ma è cristallino”.

UGO DUCARELLO: “Lui è amato da tutti, non solo dai giocatori, perché è una persona semplice, leale e corretta. Per di più è stato anche un grande giocatore (anche se io gli dico sempre che è stato un sopravvalutato, naturalmente scherzando) quindi conosce tutti i problemi che un giocatore può incontrare”.

Che atmosfera si respira in squadra in questa stagione? E in città?

PAOLO CITRINI: “In squadra ci sono due ragazzi come Devecchi e Vanuzzo che sono il perno dello spogliatoio di cui Meo non farebbe mai a meno (Jack ha rinnovato per tre anni e Manuel doveva smettere 3 anni fa….). Ci sono gli emblemi della professionalità e della mentalità che sono Drake e Bootsy, il genio di Travis a volte difficile da gestire ma generoso e genuino, tutti hanno chiaro il ruolo che hanno, tutti entrano nel nostro spogliatoio e riescono ad integrarsi. In città da un lato la società, l’ambiente e il clima per lavorare sono perfetti, si respira un’aria di grande entusiasmo; dall’altro forse c’è una parte che si è fatta la bocca buona, forse troppo. Qualcuno pensa che siamo il Real o Siena dei sei scudetti, non bisogna mai dimenticare chi siamo e da dove veniamo e che quello che stiamo facendo è qualcosa di unico”.

UGO DUCARELLO:” Abbiamo costruito la squadra confermando un gruppo già solido di suo e aggiungendo bravi ragazzi come Thornton, Ignerski e Di Liegro. I ragazzi si divertono tanto tra di loro, trascorrendo anche serate insieme. L’atmosfera è fantastica: difficilmente si esaltano, sono molto professionali e soprattutto sono ragazzi d’oro. Anno dopo anno qui a Sassari si è creata una grande sinergia tra tifosi e squadra. Durante le nostre partite ci sono sempre più di 4500 persone che arrivano non solo da Sassari ma ormai da tutta la Sardegna. Diciamo che Sassari ha trasmesso la vera passione cestistica ad un intera regione”.

Se doveste descrivere Meo in poche parole?

PAOLO CITRINI: “Io direi che potrebbe essere perfetto (spero…) il titolo del libro che scriveremo insieme la prossima estate e di cui stiamo già raccogliendo il materiale, “Il capitano dell’anima”

UGO DUCARELLO: “Fisicamente non ve lo descrivo anche se ne varrebbe la pena perché senza baffi non ve lo ricordate. Meo è una persona onesta, leale, che sa vivere con chiunque senza fare nessuna distinzione. Con lui però non si può barare, se lo fai hai finito“.

Il suo miglior pregio o talento?

PAOLO CITRINI:”E’ una persona vera”.

UGO DUCARELLO: “Quello di saper affrontare i momenti di difficoltà con battute e sorriso sulle labbra, senza snaturare mai la sua filosofia. E non parlo di quella cestistica”.

CLAUDIA ANGIOLINI