Dejan Ivanov: 19 e 11 rimbalzi al debutto A. Pérez

Dejan Ivanov: 19 e 11 rimbalzi al debutto A. Pérez

Pasta Reggia Caserta

Frank Gaines 5+: Una serata sfortunata in attacco, con molte conclusioni rifiutate dal ferro; riesce comunque a mettere il suo mattoncino nei minuti cruciali della contesa. In difesa va benino per 30’ recuperando tre palloni, Markovski lo istruisce passo passo, ma nell’ultimo quarto è alla canna del gas e lascia la tavola apparecchiata per Feldeine.

Marco Mordente 5,5: L’esplosione di Tommasini lo tiene in panchina molto più del solito. Con un minutaggio limitato riesce a essere più utile per la squadra, soprattutto in difesa sugli esterni avversari.

Sam Young 6: Prestazione da 7 per 25 minuti, merita un 8,5 per il salto mortale all’indietro Si inimica Paternicò prendendosi il secondo tecnico di conseguenza: un vero peccato perché per due quarti e mezzo ha giocato la partita che si ci aspetta da lui, da vero e proprio leader senza trascurare i suoi compagni.

Michele Antonutti 6: Per non allenarsi da due settimane si intuisce già il peso specifico in questa Juve. Capace di allargare il campo con il suo tiro mortifero, intelligente su entrambi i lati del campo. Fuori nei momenti decisivi per la stanchezza, ma se conferma le sue doti sarà difficile farne a meno…

Claudio Tommasini 7,5: E’ da un po’ che il secondo play della Juve approccia la gara in maniera diversa. Più grinta e sfacciataggine al servizio della squadra, già nella prima entrata fa vedere quella cazzimma che ci vuole per essere un giocatore di spessore, per poi mitragliare da fuori facendo toccare con mano alla sua Juve la prima vittoria stagionale. Con Markovski può solo crescere.

Andrea Michelori 6: Come sempre, tanta sostanza per il gladiatore bianconero. Non si tira mai indietro lì sotto, tenendo con le buone e anche con le cattive i diretti avversari e dando buon respiro ad Ivanov quando il bulgaro ha bisogno.

Luigi Sergio 6: Pochi minuti, in cui si fa sentire in difesa tenendo bene su ogni penetrazione, che sia il massiccio Buva o il potente furetto Johnson-Odom; poi resta a guardare.

Ronald Moore 5,5: Fino a che non è chiamato a creare tiri per sé stesso il folletto della Juve non fa danni, anzi fa girare bene la squadra rendendola quadrata e non sfigurando contro Johnson-Odom. I suoi problemi si palesano quando non devono, nell’ultimo minuto dei regolamentari: 1 su 2 dalla lunetta che consentono a Feldeine di poter entrare per il pareggio, e tiro della disperazione con cui scheggia appena il ferro.

Carleton Scott 5: Entra in partita dopo trenta secondi che infiammano il Palamaggiò. E ne esce altrettanto in fretta con due falli. Il 34, condizionato, non riesce più a farsi sentire per tutta la durata della gara, rimanendo così un elemento estraneo al contesto. Dejan Ivanov 7,5: Il Palamaggiò ha già trovato chi applaudire a tutto spiano. L’impatto non è dei migliori, con un appoggio in solitaria sbagliato in maniera elementare, ma carbura piano piano aiutando la Juve ad allungare nel primo tempo; dopo l’espulsione di Sam Young si prende sulle spalle tutta la città e diventa uomo ovunque, permettendo ai suoi di restare avanti fino a 10’’ dal termine. Le caratteristiche est-europee che servivano a questa squadra.

Coach Zare Markovski 6,5: Mischia le carte ogni volta che può, azzardando dei quintettini con Antonutti e Young da lunghi e dando subito enorme fiducia a Ivanov e Tommasini. Non è arrivata la vittoria, ma la strada intrapresa è sicuramente quella giusta.

James Feldeine: 21 in 15' e manda la gara verso i lidi canturini(Foto R.Caruso 2014)

James Feldeine: 21 in 15′ e manda la gara verso i lidi canturini(Foto R.Caruso 2014)

Acqua Vitasnella Cantù

Darius Johnson-Odom 6,5: Si nota di meno rispetto al solito. Meno avventato nel prendere le sue conclusioni, sa di avere un vantaggio su Moore e lo usa in maniera razionale. E’ il primo a rifornire Williams nel momento di maggiore difficoltà brianzola.

James Feldeine 8: Per 30 minuti è tenuto perfettamente dalla difesa bianconera, ma Sacripanti non vuole fare a meno di lui, conscio che è lui il vero ago della bilancia. E il dominicano risponde con 15 minuti, supplementare compreso, vicini alla perfezione: 21 punti, con penetrazione dell’84 pari compresa, che distruggono lentamente ogni velleità della Juve.

Awudu Abass 6,5: Cresce bene il ragazzino sotto la guida di Sacripanti. Ormai è un giocatore vero sul quale Cantù può fare affidamento. Tanto atletismo ormai gestito perfettamente da Sacripanti, e tanta voglia di fare: con 7 punti consecutivi completa la rimonta canturina nel terzo parziale.

Giacomo Bloise ne

Marco Laganà 6: Pochi minuti in campo ma lascia il segno con una tripla e tanta difesa. E’ quando c’è lui che Cantù inanella il superbreak di 21-2 che rimette tutto in gioco.

Giacomo Maspero ne

DeQuan Jones 5: Non riesce a sbrogliare la matassa, ben tenuto dagli esterni avversari. Prima Abass, poi il quintetto con tre guardie di Sacripanti gli toglie spazio.

Giorgi Shermadini 6: Non male come debutto. Fa quello che sa fare meglio, la boa in mezzo all’area, facendosi trovare pronto quando serve. Bello il duello con Ivanov per tutto il match, Cantù ha il suo totem in mezzo all’area.

Damian Hollis 3: Parte in quintetto, gioca due minuti, si prende due bombe in faccia da Scott, Sacripanti lo panchina. Questa la sua gara, qualcos’altro da dire?

Ivan Buva 6: Dopo il flop Hollis, Sacripanti si affida a lui che ripaga con più solidità sotto le plance. Partecipa anche lui al momento in cui Cantù recupera 18 lunghezza di svantaggio.

Stefano Gentile 7: Quando torna a casa il primogenito di Nando ci tiene sempre a fare bella figura. Due anni fa decise la gara in favore della Juve con una tripla da nove metri, oggi piazza il suo mattone nell’ultimo parziale con un paio di step back d’antologia che indirizzano l’inerzia verso Cantù.

Eric Williams 7: Altro ex della gara, altro uomo da cui passa la vittoria canturina. Nel momento di maggiore difficoltà si dà da fare in pitturato dando il la al parziale che rimette la Vitasnella in carreggiata. Sacripanti si fida di lui per tutta la gara, la coppia con Shermadini dà buone speranze.

Coach Pino Sacripanti 7: Bravo al solito a leggere bene la gara ed i quintetti di Markovski, sa di aver perso e rivinto questa partita più di una volta. Una prima vittoria esterna così può solo migliorare il morale della squadra, anche se in fondo soffre un po’ a dover far male a Caserta, sua casa per quattro anni.