EA7 Emporio Armani Milano – Banco di Sardegna Sassari 97-80

Alessandro Gentile, determinato come non mai (Foto: Savino Paolella 2015)

Alessandro Gentile, determinato come non mai (Foto: Savino Paolella 2015)

MILANO – Basta un primo tempo da favola all’EA7 per regolare i conti lasciati in sospeso con Sassari dopo la finale di Coppa Italia. Perché è inutile negarlo: questa non era una partita come le altre, almeno per Milano, a cui quella sconfitta ha bruciato e continua a bruciare. È un’Olimpia strana quella che scende in campo stasera, e lo si capisce fin dai primi istanti di gioco: “strana” in senso buono, nel senso di incredibilmente aggressiva, dinamica, tonica, pronta a sfruttare ogni minima disattenzione degli avversari, a buttarsi su ogni palla vagante, ad attaccare sempre con convinzione. Forse, nel primo tempo, è la miglior Milano stagionale, contro un Banco di Sardegna che ha sì qualche demerito, ma che di fatto poco ha potuto contro tale onda d’urto.

Samardo Samuels schiaccia e subisce fallo (Foto: Savino Paolella 2015)

Samardo Samuels schiaccia e subisce fallo (Foto: Savino Paolella 2015)

E a dare la carica, soprattutto a inizio gara, non può che essere Alessandro Gentile, che interpreta alla lettera il suo ruolo di capitano e va davvero all’assalto, sia della palla che del canestro. Il risultato è un primo parziale di 11-4 nei primi tre minuti e mezzo, che diventa +13 (21-8) con l’ingresso in campo di Kleiza e MarShon Brooks. Dyson prova a mettersi in proprio per mantenere a galla i suoi, ma Milano è più determinata che mai; così, quando a metà del secondo quarto MarShon Brooks si scalda definitivamente, infilando 11 punti in fila in meno di tre minuti e dando il via a un tremendo break di 23-7 per il +25 a 1:30 dall’intervallo, Sassari è costretta ad alzare bandiera bianca, come ammesso anche da coach Sacchetti a fine partita: “Abbiamo sofferto molto la loro fisicità, soprattutto all’inizio. In più loro sono stati molto bravi a trovare canestri facendo girare la palla fuori dal perimetro, mentre noi abbiamo fatto molta fatica a fare canestro. La partita in pratica è finita lì, c’è poco altro da dire”. Milano per certi versi “sembra” Sassari in questi primi 20 minuti, chiusi a quota 56 punti e con un pazzesco 11/19 da tre.

David Logan ha fatto bottino solo nel secondo tempo (Foto: Savino Paolella 2015)

David Logan ha fatto bottino solo nel secondo tempo (Foto: Savino Paolella 2015)

E dopo un primo tempo chiuso a +23 un calo di concentrazione da parte di chi è in testa sarebbe fisiologico, ma, ancora una volta, Milano si dimostra prontissima: Banchi sa che i sardi sono una squadra tosta e di talento, e vuole evitare a tutti i costi di rimetterli in partita. E i giocatori lo seguono: l’Olimpia soffre un paio di minuti, con una fiammata del fischiatissimo (dal pubblico milanese) David Logan che riporta gli ospiti a -18, ma una tripla di Moss, una poderosa schiacciata con fallo di Samuels e due liberi di Hackett riallargano il divario a +24 (64-40). Si tocca anche il +30, con 5 punti di fila di Gentile alla fine del terzo quarto, prima di iniziare a mollare le briglie, ed è questo a “sporcare” un po’ la vittoria e a rovinare l’esultanza di coach Banchi: “Abbiamo saputo interpretare bene questa gara fin dalla palla a due, con aggressività e trovando quelle percentuali di tiro che ci hanno permesso di scavare subito il divario. C’era da aspettarsi un tentativo di rientro di Sassari, ma la squadra ha risposto bene, mantenendo un livello di aggressività molto alto nel terzo quarto, mollando però nell’ultimo. È impensabile subire 29 punti in 10 minuti da una squadra ormai alle corde; pensare alla partita che ci aspetta venerdì con l’Efes è sufficiente per capire che ci serve un altro atteggiamento”.

Tutta la grinta di Daniel Hackett (Foto: Savino Paolella 2015)

Tutta la grinta di Daniel Hackett (Foto: Savino Paolella 2015)

Per una volta ci troviamo d’accordo al 100% con l’allenatore milanese: non per cercare il pelo nell’uovo, ma proprio in vista dei prossimi impegni e considerando le potenzialità di questa squadra. L’EA7 ha dimostrato di poter dominare il campionato italiano (vedi partita contro Reggio Emilia, oltre a quella di stasera) e di poter competere con chiunque in Europa (basti pensare alla rimonta da -15 a +19 di giovedì contro Vitoria). In entrambi i casi, quello che manca per esprimere al massimo queste potenzialità è la continuità, e questa sera è arrivata l’ennesima conferma: per vincere e dominare bisogna rimanere concentrati per tutti e 40 i minuti, anche sul +30. L’odiata Montepaschi di qualche anno fa quando chiudeva il terzo quarto a +30 vinceva la partita di 40; stasera Milano, alla fine, ha vinto di 17. La differenza è tutta qui, anche se è vero che i passi avanti compiuti nell’ultimo periodo sono più che evidenti.

EA7 Emporio Armani Milano – Banco di Sardegna Sassari 97-80 (26-17, 30-16, 23-18, 18-29)
Milano: A. Gentile e M. Brooks 20, D. Hackett e L. Kleiza 15. Rim (37): S. Samuels 6. Ass (21): A. Gentile 6.
Sassari: J. Dyson 27, D. Logan 15, R. Sanders 12. Rim (42): S. Lawal 9. Ass (8): J. Dyson, J. Brooks e S. Lawal 2.