(Foto di Savino Paolella 2012)

Andrea Cinciarini ha guidato la Trenkwalder all’insperata vittoria sull’EA7 Milano: lui, pesarese doc, saprà fare altrettanto contro la “sua” Scavolini? (Foto di Savino Paolella 2012)

Coach Menetti: “Che ricordi le sfide degli anni ’80, ma ora pensiamo a lottare e vincere”

Il passato è una gran canaglia.

Proprio così. Il passato è una gran canaglia, perché se da una parte ci invita a dimenticarlo, a cancellare dalla nostra memoria gli errori più gravi o i rimpianti più dolorosi e a gettare nell’oblio tutto ciò che non ci piace di noi, allo stesso tempo ci costringe a non poter fare a meno di lui, come un minatore della propria torcia, fa sì che la nostra vita si appoggi sui nostri ricordi e sulle lezioni apprese dai nostri sbagli, dandoci un supporto fondamentale per poter affrontare il futuro con stabilità ed equilibrio.

In vista del posticipo della 6a giornata, in programma domenica sera, ore 20.30, al PalaBigi, in cui ospiterà la Scavolini Banca Marche Pesaro di coach Giampiero Ticchi, anche la Trenkwalder Reggio Emilia è chiamata a fare i conti con il proprio passato, prossimo e remoto.

Il passato più prossimo è assai luminoso per la Trenk, reduce dall’eroica vittoria 66-78 sulla corazzata EA7 Milano, e nonostante coach Menetti intenda dimenticarlo per guardare al futuro, lui resta scolpito sul percorso della PR quasi ad indicarle la strada giusta per arrivare alla meta.

“Questa settimana di buon lavoro ci ha permesso di recuperare le tante energie fisiche, mentali ed emotive spese contro l’EA7, per poterci focalizzare sulla prossima difficilissima partita. La vittoria del Forum è entrata nella nostra bacheca ed è una bellissima soddisfazione che nessuno ci potrà mai togliere, ma ora va dimenticata e messa da parte per poter guardare avanti. Ripartiamo, però, dalle cose buone e dai punti di forza visti a Milano, con la certezza che giocando con intensità, sacrificio e concentrazione e pensando solo alla partita possiamo fare bene contro chiunque”.

L’impresa meneghina della Trenk non ha soltanto mostrato la forza del gruppo reggiano, ma ha anche detto molto sul rendimento individuale di qualche elemento non proprio al top della forma. Se Dominic James si è scrollato un po’ di polvere (e di pressione) di dosso con una buona prestazione e dimostrando di poter essere utile alla squadra, Mladen Jeremić ha continuato a vivere il proprio momento buio in termini realizzativi (5.2 di media e un misero 11.8 al tiro da tre), portando a casa addirittura uno 0 alla casella punti, frutto di un ancor più eloquente 0/8 dal campo. Menetti non nasconde le difficoltà della giovane ala serba, ma invita tutti quanti a sostenere chi si trovi in difficoltà.

Mladen lavora benissimo in allenamento, come tutti, e sta cercando di sbloccarsi. In tutta la sua carriera non ha mai avuto problemi in fase realizzativa, ma è normale che di fronte a un campionato totalmente diverso e a un ambiente nuovo possa incontrare difficoltà. In momenti come questi la forza del gruppo deve aiutare il singolo a recuperare e il sostegno di tutto l’ambiente, a partire dal pubblico, può essere fondamentale, come ha dimostrato l’inizio difficile di Taylor, poi ripresosi alla grande”.

Alle spalle le gioie milanesi, coach Menetti guarda già all’avversario di turno, una compagine atipica quanto talentuosa come la Scavolini Banca Marche Pesaro. Reduce da un’estate di incertezze, tra budget misteriosi e sponsor reclutati all’ultimo secondo (alla fine è toccato ancora una volta al patron Valter Scavolini mettere mano al portafogli e salvare il basket pesarese ridandogli il glorioso marchio Scavolini come main sponsor), la VL si è affidata alla sapiente guida di un guru come Giampiero Ticchi, allenatore sui generis viste le convinzioni tattiche – è fautore, tra le altre, del set offensivo Triangolo, reso celebre da Phil Jackson prima con i Chicago Bulls di Michael Jordan e poi con i Lakers di Shaquille O’Neal e Kobe Bryant – e i recenti trascorsi da ct della nazionale azzurra femminile, portata all’oro ai Giochi del Mediterraneo e a sfiorare la storica qualificazione ai Mondiali. Un gruppo costruito nella più totale incertezza di cosa ne sarebbe stato ha avuto sin qui risultati discontinui ma comunque incoraggianti: 4 punti in classifica frutto delle belle vittorie a Biella e su Venezia, prima e dopo lo scivolone contro Roma al debutto casalingo, la sconfitta con tanti rimpianti a Siena e, solo domenica scorsa, la sparatoria persa 90-100 contro l’inarrestabile Sassari di questo periodo. Ma soprattutto molto bel gioco, vivace e votato a fare sempre un canestro in più dell’avversario (è tra le prime per punti di media – 78.2 – e percentuali al tiro), motivo per cui coach Menetti rispetta la Scavo e tiene i suoi sul chi vive.

Pesaro è partita in ritardo nella costruzione del roster, ma grazie al ritorno di patron Scavolini ha fatto un’ottima squadra, ricca di talento e con eccellenti americani come Hamilton, capocannoniere NCAA, e Barbour, il meglio di ciò che potevano prendere nella situazione di incertezza estiva. E poi Daniele Cavaliero, giocatore chiave della magica Montegranaro 2009/10 che rivive qui a Reggio con tanti elementi e ragazzo che ha completato la sua maturazione tecnica diventando fondamentale per Pesaro, o Andrea Crosariol, uno dei migliori pivot italiani e, ne sono contento, grande stimolo per Cervi che è già entrato nella sfida con il centro della Nazionale (Ricky si è detto «pronto a fare a sportellate» con l’ex centro romano, NdR). Infine, voglio sottolineare il lavoro di Giampiero Ticchi, uno che ha sempre fatto bene e, soprattutto, ha vinto nel basket femminile, ambiente non facile e da cui provengo anch’io.

Le chiavi tecnico-tattiche? Pesaro corre tantissimo, gioca a viso aperto e senza pensare troppo alla ricerca del ritmo giusto; in più è aggressiva in difesa, insomma ha una bella identità. Noi dovremo essere pronti a contenere le loro folate, inevitabili contro una squadra di tali frombolieri, e aggredirli a nostra volta al momento giusto”.

Chi non sa ancora se potrà essere della gara o meno è Michele Antonutti, sulla via del recupero dalla distrazione al polpaccio sinistro che lo ha escluso già dal match contro l’EA7, ma in dubbio fino alla fine.

“Michele sta recuperando in fretta e grazie alle terapie è anche leggermente in anticipo sulla tabella di marcia, ma è comunque una situazione al limite per cui decideremo soltanto prima della palla a due se metterlo sul parquet. In ogni caso verrà in panchina con noi, anche solo per agitare l’asciugamano e fare il tifo, avremo bisogno di tutti perché ci sarà da lottare”.

La forza dell’avversario non è l’unico motivo per non perdersi la gara di domenica sera: l’occasione sarà anche il ritorno della Scavolini Pesaro sul terreno di mille battaglie contro l’allora Cantine Riunite, sfide che hanno scritto la storia del basket italiano negli anni ’80 e ’90 ed entusiasmato i tifosi bianco-rossi di entrambe le città. Tra loro, appollaiato sulla scomoda gradinata del palazzo di via Guasco, un giovane Max Menetti non si perdeva una partita e ora, a distanza di qualche tempo, rispolvera l’antica rivalità per emozionare il pubblico di casa e chiamarlo a supportare gli eroi del basket reggiano moderno.

“Non solo Pesaro viene dalle semifinali scudetto, ma l’accoppiata con il nome Scavolini ci riporta al tempo delle grandi sfide degli anni ’80, quando Pesaro schierava gente come Tillis, Frederick, Gracis, Costa e Magnifico. Un’epoca indimenticabile per chiunque l’abbia vissuta da spettatore, come me, un periodo che in qualche modo ritroveremo proprio domenica sera, come ai vecchi tempi, al palazzo di via Guasco. Ci sono tutti gli ingredienti per una sfida da non perdere”.

Già, proprio bello il passato… Una vera canaglia…