Il Cda unanime esce allo scoperto: “Da soli non sosterremo la prossima stagione”

E’ una lotta per la sopravvivenza. I conti non tornano più. I soci rimasti a remare, da anni sempre pronti a sfidare tormente e tempeste, non gridano al lupo al lupo. Ma si sentono soli, con un macigno alle spalle, assistono a una continua contrazione nelle sponsorizzazioni e nelle pubblicità. Sempre più caselle che si svuotano, sempre meno i rinforzi. Siano benefattori, istituzioni o industriali: è da un triennio che il fuggi fuggi non conosce arresti. C’era un’esposizione debitoria con le banche di 800mila euro appena coperta, il bilancio della passata stagione ha visto perdite per quasi un milione di euro. Pallacanestro Biella è una Spa che non produce utili, hanno sempre detto negli anni gli attori protagonisti, ma non può diventare al termine di ogni stagione un pozzo di perdite da ripianare. Qualche giorno fa il presidente rossoblu Antonio Forni aveva anticipato uno scenario che si è sviluppato al termine di un consiglio di amministrazione da lacrime e sangue: «Spero che non si commetta l’errore di pensare che si tratta del solito allarme, tanto qualcuno ci pensa: questa volta non sarà così», le parole di Antonio Trada (vice presidente in carica di Pallacanestro Biella) chiudono un lungo documento di tre pagine nel quale i componenti del Cda appena rinnovato dipingono un quadro a tinte fosche.
I proprietari della squadra intervengono con toni pacati, senza alcun tipo di attacco, ma con parole forti. Le dichiarazioni sono tutte sulla stessa lunghezza d’onda, nessuno parla di consegnare le chiavi all’amministrazione comunale, bensì di rinforzo della compagine, altrimenti nel prossimo futuro il rischio è quello che a forza di impegni extra i soci attuali arrivino al punto di non riuscir più a sostenere il bilancio del club: «Il mio appello è quello che nuove realtà decidano di avvicinarsi al nostro progetto – dice il main sponsor Massimo Angelico -. Il momento è difficile e ogni decisione futura sarà legata al calore che sentiremo intorno a noi, speriamo non rappresentato solamente da pacche sulle spalle ma anche da contributi tangibili». Come dire o adesso o mai più. Per non arrivare a maggio, quando la situazione potrebbe precipitare. Il nuovo Cda vede coinvolti oltre al presidente Forni e ai vice Angelico e Trada, i seguenti azionisti: Rino Bazzani, Alfredo Botto Poala, Alberto Cerruti, Stefano Cravero, Franco Panuccio e Alberto Savio.
Azzerato il capitale sociale, la nuova ricapitalizzazione è coperta per il 74%, perciò il 26% a oggi è da assegnare. L’1% vale 6 mila euro, con l’impegno degli azionisti di sostenere per tre anni un ripianamento delle perdite pari alla quota versata come capitale. I soci storici hanno già annunciato la loro disponibilità, mandando un messaggio al territorio: «Devo dire con estrema franchezza – dice l’ex presidente e fondatore Alberto Savio -, che se non arrivassero segnali positivi nel breve periodo dovremmo prendere atto con grande amarezza ma altrettanto realismo che il nostro territorio non può (o non vuole) mantenere a Biella una squadra di serie A». Il progetto triennale di rilancio è a cifre minime per provare a mantenere la permanenza nel massimo campionato: «Va detto con onestà – riflette Savio -, che quella di 600 mila euro è la soglia minima di sopravvivenza: non raggiungere questo capitale societario rappresenterebbe un segnale negativo che certo non auspichiamo». Obiettivo prioritario, limitare per perdite anche sul bilancio in corso: «Stiamo lavorando pancia a terra – ammette Savio -, per cercare di trovare risorse e coprire il budget della stagione in corso, con costi già ridotti all’osso e le solite scommesse sulla parte tecnica».


Stefano Zavagli – La Stampa-Biella