Riceviamo e pubblichiamo in anteprima per DB l’intervista al neo direttore sportivo dell’Enel Brindisi, Renato Nicolai realizzata dal collega GianPiero Lofoco, responsabile Comunicazione della società pugliese.

Renato Nicolai – foto New Basket Brindisi

Fine luglio, caldo torrido, per molti è periodo di ferie ma nella sede dell’Enel Basket Brindisi l’attività è frenetica. Tra l’altro, c’è voglia di organizzarsi ancor meglio per la Lega A?

“Proprio così. Brindisi è reduce da una stagione di altissimo livello anche organizzativo, culminata con la vittoria del campionato di Legadue. Il campionato superiore richiede massima professionalità, quindi impegno, dedizione, applicazione, organizzazione, preparazione. La nostra macchina è già rodata ma non intendiamo farci trovare impreparati o farci sorprendere. Un po’ tutti ci siamo concessi qualche giorno di riposo, che oserei definire attivo poiché non si stacca mai la spina, ed ora si riprende a pieno ritmo, anche perché il 12 agosto (data del raduno) è vicinissimo.”

Cosa manca all’Enel Basket Brindisi versione 2012-2013?

“Manca un tassello, un ingrediente per rendere la nostra torta gustosa e appetibile. La società ha sinora operato benissimo, scegliendo i giocatori giusti per il progetto stilato. Abbiamo gli occhi puntati su un altro giocatore che possa coprire il ruolo di combo-guard e farci fare la quadratura del cerchio. Non abbiamo fretta, però. Guai a farsi prendere dalla frenesia perché ciò che ancora manca ha una particolare importanza nell’organizzazione di gioco che ha in mente il nostro allenatore”.

Brindisi, città sportiva ricca di tanta passione ma anche intensa pressione per il basket. Aspetto positivo o no?

“E’ una realtà come poche in Italia; pertanto, bisogna esserne fieri. I tifosi devono star vicini alla squadra, incoraggiarla e, giustamente, pretendere il massimo. Di questa passione/pressione a Brindisi si parla molto nelle piazze della pallacanestro italiana sottolineando come faccia parte del DNA di questa città. Poi, aggiungerei una sottile vena sociologica: sostenere un gruppo di giocatori per far assurgere all’attenzione generale (non solo sportiva) questa terra che tanto può offrire al di fuori di un palasport. Insomma, molto meglio giocare davanti a 3.500 spettatori o essere fermati da tante persone in strada, piuttosto che passare quasi inosservati. Da quando sono a Brindisi non sono riuscito a pagarmi un caffè: c’è sempre qualcuno che me lo offre. Davvero belle sensazioni.”

…tanti caffè pagati ma anche tante interviste rilasciate, con il cellulare che squilla a ripetizione. Stimolante anche questo?

“Certamente. Brindisi è un po’ come Bologna: l’attenzione degli organi di stampa è massima e rientra nel contesto generale. Certo, il palasport bolognese è molto più ampio del PalaPentassuglia ed offre maggiori spazi anche per la stampa ma, anche in questo caso, tale passione/pressione giornalistica è un patrimonio cospicuo.”

Oggi, al rientro in città, qual è stato il primo impegno per il neo direttore sportivo dell’Enel Basket Brindisi?

“Scusatemi ma ho pensato a me: un bagno nello splendido mare adriatico e poi a tavola avendo davanti un bel piatto di orecchiette con sugo fresco, cacio ricotta e una foglia di basilico. Che piacere!”

GianPiero Lofoco

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