Jerome Dyson MVP della partita (foto Marco Marengo 2015)

Jerome Dyson MVP della partita (foto Marco Marengo 2015)

MANITAL AUXILIUM TORINO – ENEL BRINDISI 83-75 (25-23, 27-15,14-16, 17-21)

TORINO – A tre gare dalla fine della stagione regolare, la Manital Torino ha solo una certezza: è padrona del proprio destino. Vincendo tutte e tre le ultime gare, infatti, la squadra di Coach Vitucci sarebbe matematicamente salva, condannando una delle altre squadre alle prese con la lotta per la salvezza all’inferno della Serie A2. Non vuol però lasciare nulla agli avversari la Enel Brindisi, che con l’ultima vittoria con una troppo arrendevole EA7 Milano, ha rilanciato le proprie speranze in ottica playoff dopo essere stata risucchiata anche nel vortice della lotta alla salvezza.

Parte bene Torino in difesa, con Brindisi che nei primi tre minuti fatica a trovare il canestro. Poi la troppa intensità costringe Torino prima a fare qualche fallo di troppo, che permette agli avversari di stare a contatto grazie ai punti dalla lunetta, poi di fare qualche errore di troppo, lasciando a Banks e soci di trovare punti nel pitturato. Gli alti ritmi portano il primo quarto ad essere divertente per chi guarda e le alte percentuali con cui tirano le squadre a tenere alto il punteggio.

Nel secondo quarto l’ex capitano torinese Guido Rosselli, che quest’anno ha lasciato i gradi a Tommaso Fantoni, si carica la squadra sulle spalle e con due triple importanti mette 8 punti di distanza tra le due squadre. Brindisi, che sente ancora troppo vicina la zona pericolosa della classifica, cerca di non far scappare gli avversari e con qualche fischio molto contestato da parte del pubblico, riesce a riavvicinarsi nel punteggio. Per Torino la buona notizia è l’essere riuscita a stare avanti anche nel momento in cui coach Vitucci concede il giusto riposo a Jerome Dyson, fin qui in formato extra lusso in attacco.

Dalla difesa di Torino nasce spesso l’attacco, che nei primi due quarti pare essere lontano parente di quello stantio e scarsamente efficace visto tante volte quest’anno. La transizione funziona nei modi e nei tempi che richiede coach Vitucci e la Manital vola fino al massimo vantaggio sul + 18 a 1:30 dall’intervallo con la stoppata in contropiede di un ritrovato Stefano Mancinelli.

Brindisi prova ad aumentare l’intensità difensiva, costringendo Torino a qualche palla persa di troppo in attacco, riuscendo quindi a riavvicinarsi nel punteggio grazie a un parziale di 10-0 nella parte centrale del terzo quarto sul punteggio di 59-52, interrotto dai liberi di Charlon Kloof. Brindisi continua a fermare bene l’attacco di Torino, costringendola a diminuire i ritmi e mettendo in campo una transizione difensiva più convincente dei primi due quarti. Il pubblico di Torino incita la squadra e la trasporta a quello che è un controparziale di 7-2 che permette alla Manital di andare all’ultimo riposo con il nuovo vantaggio in doppia cifra.

Nel quarto quarto Torino entra in campo determinata a non lasciare nessuno scampo agli avversari. Dyson sente l’odore del sangue e il suo mirino da Sniper diventa infallibile. Due triple e un antisportivo guadagnato nel primo minuto dell’ultima frazione portano Torino sul +20 e nonostante un timido tentativo di rimonta, la squadra di Frank Vitucci riesce a mantenere a distanza di sicurezza gli avversari, con l’attenzione del pubblico che si sposta sugli altri campi, da dove arrivano le notizie delle sconfitte di molte delle contendenti dirette alla salvezza: Caserta, Capo d’Orlando, Pesaro e Bologna.

Ora, la decisiva sfida di domenica proprio a casa della Virtus Bologna, che in caso di vittoria vorrebbe dire salvezza per Torino.