Massimo Cancellieri

Ecco il commento di coach Massimo Cancellieri dopo il ko interno con Sassari:
«E’ stata una gara difficile da decifrare, nei primi due quarti avevamo capito come interpretare offensivamente la partita ma non altrettanto in difesa dove non abbiamo lavorato bene sui loro esterni. Questo ci ha portato a subire 28 punti in un quarto, il secondo, con troppi errori che hanno concesso loro punti eccessivamente facili. Poi la partita è andata a strappi. Non abbiamo avuto la capacità mentale di essere sereni e di andare a colpire dove loro erano in difficoltà nonostante una difesa che era diventata aggressiva ed anche dura come si è visto nel finale. In attacco abbiamo fatto una cosa buona e poi invece ci siamo messi a fare cose diverse. Non siamo stati costanti, è quello che ci manca, in queste tre partite gli scarti finali sono stati gli stessi, segno che abbiamo ripetuto gli stessi errori e questa è una cosa che dobbiamo capire il più in fretta possibile, trovando il modo di rimediare. Sapevamo che sarebbe arrivato un momento duro, che il calendario ci avrebbe presentato una serie di gare molto difficili. Sappiamo anche che per vincere dobbiamo essere costanti lungo tutto l’arco della gara e questo ci manca. Paghiamo i nostri momenti di stallo, dobbiamo avere la capacità di capire che in questo tipo di partite ogni possesso puo essere determinante, invece presi dalla frenesia scegliamo soluzioni che non sono le migliori, poi magari recuperiamo ma diventa sempre più difficile».
Ritieni sufficiente la prova di Pullen?
«Ha cercato di coinvolgere tutti, poi al momento di essere protagonista lui stesso lo ha pagato, come la sua bassa percentuale al tiro, che però non è stata frutto di scelte sbagliate. Per me ha comunque fatto una buona partita».
Hai avuto molto poco dalla panchina…
«Un mese fa dicevamo che l’essere in pochi era la nostra forza, ora diciamo che è la nostra debolezza. Per me non è così, noi siamo questi, rispetto alla partita di Casale questo è stato un passo avanti ma evidentemente ancora non basta».
Quale soluzione pensi di trovare per limitare quella frenesia di cui hai parlato?
«Ci lavoriamo da parecchio, ma una squadra come la nostra deve ancora costituirsi come gruppo. Nei momenti di difficoltà, come sui loro rimbalzi offensivi non è che non fossimo presenti, può succedere che ti sfugga un rimbalzo ma se questo accade non devi scoraggiarti ma rimetterti a fare un’altra buona difesa. La serenità per fare questo ci manca».
I giocatori giovani non giocano perchè non sono pronti o per quale motivo? In certe occasioni sembravate stanchi ed un cambio forse sarebbe potuto servire.
«I nostri giocatori stanno tutti bene, se in queste partite eravamo sempre ad inseguire non pensavo di mettere in mano ad uno che non ha mai giocato la responsabilità di raddrizzare la gara. I giovani ci sono, ci sono molto utili ma non hanno un vissuto cestistico tale da doverli rischiare in queste situazioni».


Romeo Sacchetti

Romeo Sacchetti è invece alla terza vittoria consecutiva della sua Sassari:
«Abbiamo dovuto giocare e vincere due o tre volte questa partita, sapevamo che loro non mollano mai e che ogni rilassatezza ci sarebbe costata cara. Il vantaggio di 5 punti alla fine del primo tempo è risultato decisivo, come gli episodi nel finale. Ho rivisto finalmente uno spirito positivo anche lontano da casa».
Nell’ultimo quarto siete stati per lunghi minuti senza segnare…
«Non abbiamo ancora un gioco interno efficace, abbiamo dovuto sempre ricorrere all’uno contro uno od al pick and roll ed alla fine la fatica fisica si è fatta sentire. Abbiamo avuto risposte importanti dalla panchina, come l’apporto di Pinton che ha dimostrato di essere un ragazzo di carattere. Aveva giocato poco nelle ultime partite, forse perchè non ero soddisfatto di come giocava, ha risposto bene. Poi Hosley da 10 rimbalzi ma abbiamo avuto molto da tutti. Una bella vittoria, l’aspettavamo da molto ma dovevamo giocare meglio delle altre partite, ovvero come abbiamo fatto oggi a Biella».
Siete sembrati più riflessivi di altre volte…
«Biella ha due giocatori, Pullen e Coleman, ai quali non volevamo regalare nulla e non farli entrare in partita. Se li avessimo lasciati prendere fiducia e giocare al loro ritrmo avremmo finito per subirli pesantemente».
Plisnic è apparso pienamente recuperato…
«Questa volta non ha sofferto i due falli che gli sono stati subito fischiati ed è rimasto sempre in partita. E’ un giocatore importante per noi e lo ha dimostrato».


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