Massimo Faraoni

Massimo Faraoni

In attesa di capire gli sviluppi con il nuovo assetto societario, a Bologna c’è stato il saluto di Massimo Faraoni. Il dirigente livornese è stato g.m. della società felsinea per cinque anni, in due periodi diversi, e si è congedato dalla Virtus con quest’intervista rilasciata a Radio International Bologna:
Il momento più bello della mia permanenza a Bologna – ha esordito – è stata la stagione 2011/2012 perchè, con una squadra giovane, abbiamo fatto un bel campionato vincendo, inoltre, gli scudetti giovanili sia con gli Under 19 che 17. L’annata più brutta è stata quella appena passata: stagione buia, è mancata armonia e fiducia sia all’interno della squadra e sia tra società e squadra. Tanti elementi d’ingerenza hanno creato problemi ad una squadra che era partita bene con sei vittorie nelle prime dieci partite; la squadra non ha saputo gestire i momenti negativi e la pressione“.
E’ corretto affermare che i problemi economici della Virtus sono iniziati l’anno di Boykins&c. quando s’è speso, probabilmente, più di quanto incassato? “Io non c’ero, sono arrivato l’anno dopo, ma mi ricordo che abbiamo dovuto fare delle transazioni e ridurre alcuni contratti che erano troppo alti rispetto al valore reale dei giocatori. Ma i problemi non li ha avuti solo la Virtus, ma tutto il movimento della pallacanestro italiana. Credo che la gestione economica degli ultimi anni, però, sia sempre stata oculata“.
Ti senti colpevole di alcune scelte, soprattutto per gli stranieri? “L’ultima parola è sempre dell’allenatore e poi c’è l’ok finale della proprietà. Gli americani sono stati presi cercando giocatori che non costassero troppo e con esperienze europee; l’unica vera delusione è stato Smith, mentre Minard ed Hasbrouck non li boccio, perchè in un ambiente più sereno avrebbero reso molto di più; non dimenticatevi che contro Avellino, gara fondamentale in chiave salvezza, Hasbrouck ha segnato 22 punti giocando molto bene“.