Virtus Granarolo Bologna Matt Walsh al tiro (Foto di Francesco Malpensi)

Virtus Granarolo Bologna Matt Walsh al tiro (Foto di Francesco Malpensi)

Granarolo Bologna

Gaddefors: 5,5. Limitato dai troppi falli precoci, ha il pregio di riuscire a non uscire mentalmente dalla partita.
Hardy: 6,5. Una fiammata all’inizio del terzo quarto (5 punti in fila) fa capire quale sia il suo potenziale offensivo, il problema è che non è continuo.
Motum: 6. Inizia sparacchiando, poi aggiusta la mira e riesce a rendersi utile alla causa con la sua solidità.
Imbrò: 6. Gioca solo 7 minuti, ma anche lui porta il suo mattoncino.
Fontecchio: 7. Gioca con una sicurezza incredibile per un diciottenne. Non sbaglia nulla, né dal punto di vista “statistico” (6 punti, 3/3 al tiro), né da quello delle scelte, sia in attacco che in difesa, lasciando sul posto un difensore navigato come Moss con uno splendido taglio backdoor e impegnandosi in difesa addirittura su Langford.
Landi: 6. Il fatto che prenda il primo tiro non appena messo piede in campo la dice lunga sulla fiducia che questo ragazzo sente di avere. In effetti non sfigura, anche se forse è un po’ carente a rimbalzo per uno della sua stazza.
Ware: 6,5. Anche lui, come Hardy, va un po’ a sprazzi, ma quando accende il motore sa essere un giocatore decisivo.
Jordan: 7. Ben coinvolto dai compagni in attacco, in cui mostra un paio di interessanti soluzioni dalla media con appoggio al tabellone, fa il suo lavoro di intimidatore anche dall’altra parte del campo, con 3 stoppate.
King: 7. L’alter ego perfetto di Jordan: meno fisico ma più testa rispetto al suo compagno di reparto, chiude in doppia cifra e si fa sentire anche a rimbalzo.
Walsh: 7,5. Sicuramente il migliore di Bologna, a dispetto delle percentuali non eccezionali (15 punti, 5/12 al tiro): prende rimbalzi, sforna assist, fa a sportellate con Moss e risponde presente quando si decide la partita.

(foto Roberto Caruso 2013)

(foto Roberto Caruso 2013)

EA7 Emporio Armani Milano

Gentile: 5,5. Dopo un buon primo tempo da 9 punti e buona presenza in campo, perde la testa nella ripresa, protestando platealmente per un presunto sfondamento subito. Banchi lo richiama in panchina e li lo lascerà per tutto il resto della partita, per “scelta tecnica”.
Cerella: 6,5. Con Gentile in panchina per i motivi di cui sopra, lo sostituisce più che degnamente, rendenosi anche protagonista della rimonta milanese con due triple di fila. Meriterebbe quindi un voto più alto, se non fosse per la banale palla persa in contropiede che compromette, di fatto, il tentativo di ribaltare la partita nel finale.
Melli: 5. Gioca 25 minuti e lo si nota appena, sia in attacco che a rimbalzo.
Haynes: 5. Mezzo voto in più per i 4 assist, unica nota positiva della sua gara; per il resto, un fantasma.
Langford: 7,5. Come al solito, è lui a togliere le castagne dal fuoco per Milano, o almeno a provarci seriamente: 20 punti, 9/16 dal campo e tanti canestri quando la palla iniziava a scottare.
Samuels: 5,5. Statistiche come al solito più che discrete (12 punti con 4/7 al tiro e 6 rimbalzi), che mal si conciliano con quello che si vede in campo, ovvero un giocatore spesso goffo e indeciso, capace di spettacolari giocate di potenza alternate ad altre di una mollezza esasperante.
Wallace: 5. Gioca solo 5 minuti e un motivo ci sarà: non incide minimamente e pare ancora in grande difficoltà dal punto di vista fisico.
Lawal: 5. Buttato nella mischia per la disperazione, in 5 minuti sbaglia due tiri e due liberi, subisce una stoppata e ne fa una irregolare. Arriveranno tempi migliori (?)
Moss: 5. Forse la sua peggior partita con la maglia di Milano: soffre Walsh in difesa e in attacco è inesistente.
Jerrells: 4,5. Come costruttore di gioco è inadatto, d’accordo. Ma anche quello che, in teoria, sarebbe il suo pane, ovvero penetrare e andare al ferro, non gli riesce proprio spesso, con il risultato che, spesso, monopolizza l’azione per poi non combinare niente (nel migliore dei casi).