Jerome Dyson (Foto Claudio Devizzi Grassi)

Jerome Dyson (Foto Claudio Devizzi Grassi)

Finalmente Jerome Dyson e Sassari pareggia i conti. Dopo aver faticato nei primi appuntamenti della serie il numero 11 biancoblu si erge a mattatore di Gara 4 e con 28 punti col 50% al tiro conditi da sette assist regala ai suoi la vittoria per 94-90, rendendo decisivo la prossima partita a Reggio Emilia. C’è voluto un overtime per i ragazzi di Sacchetti, che dopo aver viaggiato per svariati minuti nel mare della tranquillità perdono Sanders per infortunio (da valutare le sue condizioni) e si fanno riprendere da Reggio Emilia, trascinata dal vecchio leone Darjus Lavrinovic e da Achille Polonara. Al supplementare è di nuovo Dyson a deciderla e a far esultare Sacchetti e tutti i tifosi sardi: la serie scudetto si fa ancora più bella e interessante.

Sassari: Logan, Sanders, Lawal, Dyson, Kadji

Reggio Emilia: Chikoko, Polonara, Kaukenas, Silins, Cinciarini

Sassari parte a razzo spinta dal PalaSerradimigni. Kadji, in quintetto, ha qualcosa da farsi perdonare e ci mette la zampa nei primi sette punti sardi che significano il primo allungo. La Grissin Bon ci mette tre minuti e mezzo per segnare il primo canestro dal campo, ma si fa trascinare da Polonara e Lavrinovic per restare attaccata al match e al 7’ si è sul 13-12. La Dinamo spinge di nuovo sull’acceleratore con le triple di Dyson e Sanders, gli uomini di Menetti continuano ad essere pazienti passando anche in vantaggio con la super schiacciata in tap-in di Polonara. Ma i padroni di casa hanno preso ritmo offensivo e Sanders mette in calce il 25-21 del 10’.

Reggio rischia subito lo stoico Drake Diener, accolto calorosamente dal suo vecchio pubblico, ma la mossa non paga inizialmente. Senza Sanders la Dinamo va nel pitturato; sale in cattedra così Shane Lawal che con i suoi voli, non salti, aiuta i padroni di casa a prendersi la doppia cifra di margine. Un vantaggio con possibilità di essere più abbondante con delle percentuali migliori ai liberi (6/11 a metà secondo quarto) ma la crisi reggiana continua con il solo Lavrinovic (12 in 12’) ad essere efficace: Menetti è costretto al time out sul 39-27 al 16’. Il primo accorgimento è la zona fronte dispari che tanti problemi ha dato a Sassari, ma ci pensa Sosa con un gioco da quattro punti a battezzarla. Quando si sbaglia ci sono poi i numerosi rimbalzi di Lawal e compagni a concedere tantissimi secondi tiri, che cristallizzano il vantaggio sul 48-36 al 20’

Darjus Lavrinovic (Foto Claudio Devizzi Grassi)

Darjus Lavrinovic (Foto Claudio Devizzi Grassi)

Sassari continua ad imprimere il suo ritmo, mentre Reggio Emilia, ancora disorientata, continua a non ricavare un ragno dal buco con il tiro da tre punti: la Dinamo ringrazia e un break di 10-2 aggiorna il massimo vantaggio sul 58-38 al 24’. Gli ospiti sono in netta difficoltà: Cinciarini non riesce a gestire il gioco come suo solito, Polonara e Della Valle non riescono a riportare in auge i propri colori. E quando ci riescono in sporadici casi, ci si mette Jerome Dyson con due triple tirate dal parcheggio. Le due prodezze sembrano aver chiuso i giochi, ma Menetti opta per la zona e finalmente arriva qualche risultato, con qualche palla recuperata e dei contropiedi che permettono ai biancorossi di restare ancora al 68-56 del 30’.

Reggio ha dunque ripreso fiducia e sotto le iniziative di Cinciarini riesce a sporgerti un paio di volte sotto le dieci lunghezze di margine, ma Sassari, dopo aver perso per un infortunio Sanders, si appoggia a Lawal e Dyson che rispondono con le loro arme migliori: con la velocità e l’atletismo la Dinamo resiste in doppia cifra per i primi cinque minuti. Ma l’assenza dell’ex Maccabi si sente, Reggio Emilia continua a far danni con la sua zona e palla recuperata su palla recuperata i biancorossi arrivano sul -7 al 36’. Sassari non riesce più ad attaccare e il gioco da tre punti di Silins mette solo un possesso di distanza su 78-75 al 38’. Ma nel momento topico esce fuori Dyson che sfrutta un passaggio a vuoto ospite e firma il +5 in arresto e tiro. Tutto finito? Nemmeno per sogno. Sassari si suicida nell’ultimo minuto: Brooks si fa strappare il rimbalzo che poteva chiudere i conti da Cinciarini che realizza il -3, la Dinamo spreca l’attacco e viene punita da Silins che sigla il pari dall’angolo. Il tiro di Dyson si infrange sulla difesa reggiana: è supplementare.

L’overtime vede le due squadre combattere all’arma bianca: Reggio fa il suo avvicinandosi a canestro, mentre Sassari continua a credere nel suo tiro da tre punti. E fa bene, soprattutt Jerome Dyson, che decide di segnare da nove metri il tiro dell’88-84 con un minuto e mezzo da giocare. Lavrinovic e Cinciarini danno ancora speranza alla Grissin Bon, che a 30’’ è sotto di tre lunghezze con l’1/2 ai liberi di Dyson. Polonara ottiene solo due liberi che converte a 8’’ dalla chiusura, ma in difesa Lavrinovic compie l’unico errore della sua gara compiendo un fallo antisportivo su Jeff Brooks. L’ex Caserta si fa perdonare mettendo in ghiaccio la gara e dando alla Dinamo il fattore emozionale dopo aver recuperato il 2-0 iniziale: al PalaBigi si deciderà una gran fetta di scudetto.

MVP: Jerome Dyson. Semplicemente inarrestabile. Dopo aver parzialmente cannato la serie l’americano ha preso in mano la partita nei momenti più caldi. Con la Dinamo in crisi senza Sanders il numero 11 regala lampi di classe ai suoi tifosi mandando in visibilio il PalaSerradimigni, segnando 28 punti e, udite udite, aggiungendoci sette assist. Con un Dyson così Sassari può sognare…

Banco Sardegna Sassari – Grissin Bon Reggio Emilia 94-90 (25-21, 48-36, 68-56, 80-80)

Sassari: Dyson 28, Sanders 18, Logan 11. Rimbalzi 50 (Lawal 14), assist 15 (Dyson 7)

Reggio Emilia: Lavrinovic 20, Silins 17, Polonara 16. Rimbalzi 40 (Polonara e Cinciarini 7), assist 25 (Cinciarini 8)