Umana Reyer Venezia – Acqua Vitasnella Cantù 95 – 103
Mestre (VE) – Allarmismi? No, grazie, ma a dirla tutta, c’è questa parola, pensiero, che gira nella testa e nell’aria del Taliercio, che inizia per c ma non è decisamente il caso di dire.
Per carità, Venezia sta giocando ogni 4 giorni, si ritrova senza Ress, in EuroCup deve solo aspettare e vedere a che punto della graduatoria si piazzerà, in campionato sono arrivate sei vittorie su dieci gare, questa può essere stata semplicemente una partita storta dove la squadra di Corbani ha azzeccato tutto, ma questa sconfitta casalinga contro l’Acqua Vitasnella Warriors lascia tanto stupore. Perchè arriva al termine di una settimana che ha visto Venezia capitolare a Charleroi dopo aver dilapidato 11 punti di vantaggio, ma soprattutto perché subire 50 punti in 15 minuti non è una cosa che deve lasciare indifferenti. L’ultima Cantù vista qui, a maggio dell’anno scorso, era una squadra completamente diversa da questa, con un World Peace ed una grande fisicità in più ma decisamente più lenta ed impacciata di quella vista stasera, dove prima Heslip, poi Wojciechovski ed infine Abass hanno demolito una difesa che è stato uno dei punti di forza nel recente successo dei lagunari. Perlomeno, il quasi esaurito Taliercio ha potuto assistere ad una partita divertente e giocata ad un ritmo altissimo, che al termine del primo quarto proiettava il punteggio finale sul 100 pari. Poi lo strappo, propiziato dalla panchina canturina con Heslip – Wojciechovski a combinare per 24 dei 28 punti della seconda frazione. E se per il primo hanno fatto la differenza la velocità in uscita dai blocchi, per il secondo l’ha fatta l’altezza e l’impossibilità di accoppiamento, valevoli per 6 triple combinate meglio traducibili in 18 pesantissimi punti. Recalcati e De Raffaele hanno provato in tutti i modi attraverso le rotazioni ad arginare la marea blu, non riuscendo però a trovare il bandolo della matassa: al minuto 15 infatti, il tabellone recitava un impietoso 29-48. Venezia prova a rientrare in partita con un paio di sfuriate nel secondo tempo arrivando a toccare fino al -7, ma la grande prova di Abass permette alla squadra di coach Corbani di riportarsi sempre a distanza di sicurezza durante tutto il secondo tempo. Finisce 95-103.
MVP Brad Heslip: Abass chiude con cifre astronomiche, ma il vero strappo alla gara è merito della guardia canadese, che tra il 10’ ed il 15’ prende in mano le redini della contesa con una sassaiola dalla linea dei tre punti che non lascia scampo. Poi poco altro, ma a tratti è sembrato di vedere Steph Curry in maglia Cantù.
Le statistiche: Innanzitutto, i 103 punti subiti da Venezia, a memoria peggior risultato degli ultimi anni, sicuramente in serie A. Percentuale stellare dal campo per Cantù, che tira mediamente con oltre il 60% dal campo, finendo col 58% dall’arco con 14/24. Venezia tira 15 volte in più rispetto agli avversari, grazie ai 10 rimbalzi offensivi conquistati, che non sono stati però determinanti. 117 a 104 di valutazione, uno dei dati combinati più alti che a memoria ricordi, mentre la buona gestione del pallone delle due squadre (non sempre così in partite a così alto punteggio) producono solo 25 perse combinate (10 Venezia, 15 Cantù).
Cantù ha vinto perché ha semplicemente fatto quello che voleva, come voleva, quando voleva., adattandosi alla partita. Finita la sassaiola dall’arco, ha sfondato in area, non ha avuto paura a correre in casa di una squadra a cui piace correre, spaccato la partita giocando una gara ad un ritmo forsennato. E poi perché Heslip ha tirato fuori la partita della vita, senza dimenticare Abass ed i suoi 40 minuti in campo con 34 punti, 10/12 dal campo (con 5/7 da tre), 10 rimbalzi e 44 di valutazione.
Chi sale:
Awudu Abass Abass: Strapotere fisico e mentale. Per farla semplice, nel quarto periodo, con Venezia in “rimonta” (toccato al massimo il -11), pianta una schiacciata monster in faccia a Peric che zittisce tutti. Nel terzo periodo è lui a continuare e riprendere ciò che Heslip aveva lasciato. Fortuna che era in crisi.
Jakub Wojciechovski: Complice del break nel secondo quarto, protagonista non solo nella metà campo offensiva, ma anche in quella difensiva, dove blocca bene i lunghi orogranata non concedendo loro spazio.
Chi scende:
Mike Green: Non ingannino le statische, che lo vedono come il migliore degli orogranata. La sua gestione è confusa, affannosa, molte volte lenta, e alle volte fa inceppare l’attacco orogranata.
Michael Bramos: Per quanto si rispettino qualità e capacità, il greco sta attraversando un momento difficile, nel quale sembra far davvero fatica ad entrare in ritmo.
Umana Reyer Venezia – Acqua Vitasnella Cantù 95 – 103 (25-25, 19-28, 17-30, 34-20)
Venezia: H. Peric 15, J. Owens 13, M. Green 13; Rim(28): M. Green 6; Ast(22): M. Green 7
Cantù: A. Abass 34, B. Heslip 26, J. Wojciechovski 15; Rim(29): A. Abass 10; Ast(19): W. Hodge 7
Coach Carlo Recalcati: Al netto nostre negatività, dobbiamo fare i complimenti a loro, per la serenità, la personalità e le percentuali di tiro fuori dal normale. Mai riusciti a difendere, problema contro squadre così offensive, avremmo dovuto difendere meglio ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo far pendere la bilancia dalla parte della difesa, ci prendiamo critiche ed amarezza guardando avanti. Mercoledì partita importante
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