Michal Ignerski (foto A. Brandolini 2013)

Michal Ignerski (foto A. Brandolini 2013)

Acea Virtus Roma-Pallacanestro Cantù: 80-82.

Cantù vince una partita difficile in rimonta contro una convincente Virtus Roma. E’ servito un over time ai canturini per portare a casa il risultato. Orfani di Pietro Aradori, che ha dovuto fare i conti con il solito problema alla caviglia, Cantù ha giocato un’ottima partita di squadra dovendo anche riempire le mancanze di Joe Ragland che non ha giocato la sua miglior partita. Roma ha subito una partenza molto forte di Cantù. I ragazzi di Dalmonte sono poi riusciti a tornare in parità e addirittura a stare davanti per buona parte della gara. Il finale punto a punto ha portato all’over time dove Cantù ha avuto qualcosa in più soprattutto nella lucidità negli episodi determinanti della gara. Vediamo cosa è successo:

Quintetti:

Acea Roma: Goss, Taylor, Hosley, Ignerski, Mbakwe.

Pallacanestro Cantù: Jenkins, Cusin, Leunen, Ragland, Abass.

Cantù parte forte con Cusin che domina Mbakwe sotto canestro. L’esperienza dell’Azzurro è tanta e mette subito in difficoltà il centro capitolino. Il parziale canturino è di 5-0, poi Roma inizia a prendere le misure e Hosley sblocca il punteggio giallo-rosso schiacciando in testa a Abass. Jenkins entra in partita con un bel jumper dai 5 metri. Roma risponde presente con Taylor che subisce il fallo sul tiro ma non riesce a chiudere il gioco da 3 punti (6-11). Jenkins allunga da 3 mentre Roma fatica a costruire qualcosa e deve rifugiarsi nelle fiammate di Hosley che ne combina anche una grossa quando Roma ruba palla, è mandato in campo aperto e sbaglia la schiacciata reverse da solo contro il ferro. Jenkins raggiunge la doppia cifra di vantaggio mettendo la seconda tripla della sua serata, regalando il massimo vantaggio alla sua Cantù (8-17). Roma si accende nei minuti finali della prima frazione. Cantù entra in confusione e sbaglia cose decisamente alla portata. Roma invece ritrova il suo ritmo e segna due triple consecutive che le permettono di chiudere il primo quarto sotto di soli tre punti (14-17).

Roma trova il pareggio in apertura di secondo quarto con una splendida azione giocata tutta sul perimetro dove il pallone passa da una mano a un’altra fino a trovare il miglior tiratore nella posizione migliore: Jimmy Baron (17-17). Cantù si sblocca e torna a segnare, era in astinenza dal settimo minuto del primo quarto. Jones e Uter ridanno a Cantù un parziale che permette ai ragazzi di Sacripanti di tornare davanti. Roma però adesso gioca davvero bene. Jimmy Baron mette due triple sanguinosissime per i canturini (23-25). Sacripanti non apprezza e chiama time out. L’uscita dal time out porta a Roma tre punti di Hosley che porta a spasso Cusin. Roma va in vantaggio per la prima volta nella partita e piazza subito un mini parziale di 5-0 che la mette a distanza da Ragland e compagni che sono costretti a rincorrere per la prima volta. Leunen risponde da 3 e, quando mancano 24 secondi esatti, chiama time out. La prima metà di gara si chiude in perfetta parità a quota 31 punti.

Quinton Hosley schiaccia (foto A. Brandolini 2013)

Quinton Hosley schiaccia (foto A. Brandolini 2013)

Roma torna in campo con idee decisamente bellicose. Apre le danze con un parziale di 8-0 che lascia Cantù di stucco. A sbloccare il punteggio per i bianco-blu ci pensa Leunen che prova a dare una scossa ai suoi. Roma adesso però si trova alla perfezione e ne è la prova l’alley oop Taylor-Mbakwe. Se l’asse tra il play e il pivot inizia a trovare questa intesa allora sono davvero guai per Sacripanti che sente il peso del momento e chiama time out (42-33). La squadra sembra aver recepito le parole del coach di Cantù. Ritornata in campo, si riporta a contatto ma non riesce a chiudere la rimonta. Stefano Gentile sblocca il suo tabellino con una tripla quando mancano due minuti. Roma è concentratissima. Taylor è tornato definitivamente quello dell’anno scorso. Non ha paura di prendere penetrazioni difficili, anche contro i lunghi canturini. Cantù non va mai oltre la doppia cifra di svantaggio e a fine quarto si riavvicina alla Virtus che concede qualcosa di troppo in difesa. L’ultimo possesso del terzo quarto è per Stefano Gentile che ha a disposizione solo quattro secondi per tirare ma gli bastano per mettere una tripla in corsa allo scadere (55-52).

Le squadre tornano in campo per quello che diventa ufficialmente un finale punto a punto dopo un minuto di gioco quando Stefano Gentile mette la terza tripla della sua partita impattando a quota 55 punti. Le triple diventano quattro, e con la bomba di Jones Cantù allunga sul +4 con 7 minuti da giocare: Dalmonte vuole parlarci sopra e chiama time out.

Ora i possessi pesano come macigni e in campo c’è anche un po’ di nervosismo. Hosley resta concentrato e si fa trovare pronto in due occasione per ricucire il mini svantaggio accumulato negli ultimi minuti. Con un suo tiro dal limite dell’area, Roma riesce a tornare in vantaggio quando mancano 3 minuti (66-65). Le squadre sono in bonus e la prima a poter usufruire dei liberi è Cantù che non spreca l’occasione con Cusin che allunga sul +2 (66-68). Il giro in lunetta tocca ora a Phil Goss che pareggia a quota 68 punti. C’è tempo per un ultimo possesso a testa. Per Cantù, Stefano Gentile riesce a farsi trovare libero dall’arco ma sbaglia una tripla non impossibile. L’ultimo possesso è di Roma ma Taylor finisce in un vicolo cieco da cui non c’è via di scampo. Virtus Roma 68-Pallacanestro Cantù 68: si va all’over time.

Ad aprire le marcature dei tempi supplementari ci pensa Jenkins che segna la quarta tripla della sua serata. Dall’altra parte, anche Baron mette la quarta tripla della sua partita per tornare in parità. La Virtus Roma spreca l’occasione per riportarsi a contatto dalla lunetta. Ci pensa comunque Taylor che mette un’altra bomba (75-75). Cantù non sbaglia niente nei minuti finali. Dalla tripla di Ragland ai liberi di Uter, Cantù porta a casa i punti necessari per vincere una partita fondamentale lontano dalle mura amiche del Pianella. La partita finisce 80-82.

MVP: Michal Jenkins La vera scoperta di questo campionato, Jenkins porta a casa una prestazione da 22 punti e 5 assist. Le quattro palle perse sono l’unico neo della partita ma in una partita così fisica come quella di stasera ci sta che si finisca con 4 palle perse. La cosa che più impressiona di Jenkins è la solidità che mette sul campo. Da’ l’impressione di essere un giocatore esperto con anni di Serie A alle spalle non uno alla prima esperienza nel nostro massimo campionato.

Acea Roma: Taylor 19, Hosley 17, Baron 14, Mbakwe 13. Rim: 31 Mbakwe 10. Ast: 22 Taylor 7.

Pallacanestro Cantù: 22 Jenkins, Gentile 14, Leunen 10. Rim: 46 Leunen 9. Ast: 13 Gentile-Jenkins 13. 


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