Coach Recalcati (Fabrizio Stefanini 2013)

Coach Recalcati (Fabrizio Stefanini 2013)

Nella consueta conferenza stampa del venerdì, coach Carlo Recalcati ha presentato il prossimo impegno della sua squadra, la gara di domenica ad Ancona con l’Enel Brindisi. Queste le sue parole a cominciare proprio dalla partita e dall’avversario: “Va subito detto che, al di là dell’importanza della gara per noi, dato che ormai quando siamo in casa sono sempre tutte cruciali, non dobbiamo  commettere l’errore di pensare che Brindisi sia in crisi. Sono in crisi di risultati, è vero che vengono da 3 sconfitte, ma hanno sempre giocato bene; ad esempio domenica con Pesaro sono stati bravissimi, e hanno perso solo perché la Scavolini si è superata. Quindi non troveremo una squadra in crisi, ma una squadra che sta giocando una pallacanestro efficace, e dovremo essere bravi a fare un’ottima partita. Dovremo aggredire, imporre i nostri ritmi, consapevoli che loro sono abituati a giocare sempre su punteggi alti. È una caratteristica anche nostra, ma è anche vero che se pensiamo di giocare a fare un canestro in più potremo essere penalizzati e sarebbe un grosso rischio. Brindisi” continua “è una squadra molto americana, è l’unica in campionato che ha due centri americani, che significa che in quel ruolo hanno sempre fisicità e freschezza atletica. Poi sono coperti in tutti i ruoli, hanno una buona panchina, Ndoja, per l’assenza di Zerini si sta guadagnando grande spazio e sta facendo bene, come anche Formenti. Sarà una squadra da affrontare nel suo insieme, non si può pensare solo a Gibson: con Reggio abbiamo marcato bene Taylor, ma non siamo stati altrettanto bravi contro gli altri. Quindi dobbiamo battere Brindisi e non le sue individualità”.

 

Recalcati conclude con una panoramica sulla situazione della sua squadra e con quelle che potranno essere le chiavi della partita: “Domenica non avremo Mazzola, in settimana come sempre abbiamo dovuto gestire le situazioni di Slay e Di Bella, che dopo la partenza di Steele sta facendo gli straordinari. La chiave” conclude “sarà non pensare che basti un canestro in più ma che la difesa funzioni. Dimostriamo i progressi che abbiamo fatto: la nostra difesa base è quella a uomo, ma ovviamente dipende dalla partita. La zona è un’alternativa, e bisognerà vederne l’efficacia”.