Lo storico gruppo ultras si scioglie dopo 23 anni di storia
CASERTA – “Nessuno è come noi”. Qualcuno potrebbe pensare che si trattasse di presunzione ma era sufficiente osservare gli ‘altri’, bastava viaggiare in giro per l’Italia dei canestri e rendersi conto che, no, non era presunzione ma pura verità.

In fondo, per chi si è avvicinato al basket ed alla JuveCaserta, l’Inferno Bianconero ha sempre rappresentato una certezza; forte, compatto e unito dietro quell’effige inconfondibile del Diavolo Bianconero.

Come non restare affascinati dal trasporto emotivo di un gruppo che ha sempre messo voce, anima, cuore e forza; sempre a trascinare i giocatori in campo, sempre ad aizzare un palazzetto il più delle volte privo di energia che prendeva a rivitalizzarsi grazie all’urlo armonioso proveniente dalla Curva Ancilotto.

Un guida, un punto di riferimento ma anche un gruppo di amici che sin dal giorno della sua nascita si sono sacrificati per amore del Gruppo, per amore dei colori bianconeri. Criticato, ammirato, bistrattato ed apprezzato al tempo stesso. Rispettato dagli avversari.

Ognuno di noi potrà avere un ricordo dell’IBN, un coro rimasto nel cuore, un episodio, un legame ma le avventure e le disavventure, i ricordi di trasferte tramutatesi in leggenda, le amicizie nate su quei gradoni, i sacrifici personali ed economici e la sofferenza per lo scioglimento appartengono solo a chi ha vissuto da dentro l’Inferno ed ha provato sulla propria pelle tutte le emozioni lunghe ventitré anni. Da ieri, Caserta e la Juve saranno un pò più sole.

Vivranno nei ricordi quei cori inconfondibili, a volte goliardici ed ironici da farti scappare un sorriso, a volte carichi di adrenalina capace di scuotere il Pala Maggiò ed i giocatori ed emozionanti al punto tale da far accapponare la pelle.

Ventitré anni di storia ultras bianconera si chiudono e rivedere la curva senza lo striscione dell’Inferno, guardare le partite senza la sua Voce, non sarà facile.

“Nessuno è come noi” cantava l’IBN e nessuno lo sarà mai.